Hai mai, passando per una strada conosciuta, guardando un volto nuovo, svegliandoti dopo un sonno particolare, provato una sensazione nuova? Indescrivibile? Che non sapresti descrivere nemmeno tu a qualcuno, ma senti che è speciale? E allora ti fermi, immobile, per preservare quella sensazione, respirando piano per non farla fuggire, cercando di avvicinarti, di cogliere quell'elemento, quella piccola minuscola cosa che ti ha stregato per un secondo. Ma più ti avvicini, più cerchi di analizzare quella sensazione nelle tue membra, più quella scivola inevitabilmente dalle tue mani come l'acqua. E quando se ne è andata del tutto, dal sapore sulla tua lingua, fino all'ultimo brivido lungo la tua schiena, tu resti lì, dove eri prima, accorgendoti improvvisamente del silenzio che nella gioia di quella nuova esperienza avevi deliberatamente ignorato. Improvvisamente quel silenzio ti pesa come non ti era mai pesato prima, ti assorda, ti stordisce e la tua mente si divide tra l'immane esigenza di spezzarlo e la vana speranza che sia rimasta in quel silenzio la più piccola traccia di quell'emozione.
Piano a piano come si fa meno assordante il silenzio e si iniziano a sentire di nuovo i rumori della strada prendi consapevolezza di un'emozione, una sensazione, una parte di te che è andata via e che non sarai mai in grado di identificare.
E mentre la giornata continua e quel momento di stordimento durato un battito di cuore passa e viene dimenticato, un pezzo di te si è inconsciamente svegliato.
Hai mai quella sensazione?
Se sì,






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