Eli G. 💫🍄🌿✍️📖

Quante volte vi è capitato di non sentirvi adeguati in un contesto, di voler scappare, di voler evadere o ancora di voler vivere un'altra vita? A me è capitato per la prima volta quando avevo 5 anni, ma solo a 11 ho trovato un rimedio.

Ero seduta tra i banchi di scuola, quando la voce della "lettura ad alta voce" del brano che stavamo ascoltando non cambiò tono, divenendo vecchia, gracchiante: "A te piace uccidere, Nihal" disse.

Io non so cosa in quel momento scattò nella mia testa, ma anche a distanza di anni e anni non smetterò mai di ringraziare quella donna straordinaria di nome Licia Troisi per avermi fatto immaginare questa mezzelfo dalle orecchie a punta, occhi viola e capelli blu, il suo maestro d'armi, gnomo assai capace, la saga che ne seguì e tutti gli altri suoi libri che sono diventati, insieme a lei, i miei preferiti.

Mi feci regalare "Cronache del Mondo Emerso" al mio undicesimo compleanno, il giorno dopo cominciai a leggerlo... non avevo mai fatto esperienza di un fantasy, ma sapevo che mi piaceva e che mi stavo innamorando di Sennar, ma non riuscii comunque a capire niente.
Chiusi quel libro e lo riaprii tre anni dopo, da allora non ho più smesso.

Nonostante non avessi una maturità tale per comprendere le morali e la psicologia dei personaggi di un fantasy, qualcosa in me era già scattato e cominciai a desiderare anch'io di scrivere... poi a 12 anni arrivò anche Edgar Allan Poe.

Cominciai ad appassionarmi all'horror e variavo tra i due generi come una malattia, scoprii che mi piaceva molto scrivere brevi racconti del terrore... ma non avevo ancora finito.

A 14 anni, cominciai a scrivere un romanzo dark fantasy, unione tra i due generi. Ero inesperta e quel romanzo, che ora sta cercando casa, lo finii a 16 anni... nel frattempo, però, la notte di Natale, scrissi un romanzo horror natalizio, che, due anni dopo, divenne il mio esordio editoriale.

Ancora oggi scrivo con il mantra che quest'esperienza mi ha insegnato: scrivi ciò che vorresti leggere.