Tra scope e calderoni

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Stavo giocherellando con la forchetta nel piatto, senza alcuna intenzione di mangiare veramente qualcosa. La Sala Grande non era gremita di studenti come al solito, anzi. Ce ne saranno stati una ventina per tavolo. I professori, invece, visto che la loro colazione era finita, per lasciare tempo agli studenti di finire con calma, si recarono all'estero del castello, per godersi i raggi tiepidi del sole e forse a scambiarsi qualche parola sulle lezioni.

Una mia compagna, probabilmente stanca della negatività che emanavo in quel momento, decise di chiamare Ginevra al nostro tavolo. Quando la rossa si sedette davanti a me, mise una mano sulle mia.

"Hope, devi mangiare qualcosa.."

"Non ho fame Ginevra.. davvero."

Mi infastidii leggermente. Sapevo benissimo che lei non era lì per rompermi le scatole, ma piuttosto per aiutarmi, solo che mi ero svegliata davvero male quel giorno. Non avevo voglia di parlare con nessuno.

La ragazza ritrasse la mano dalla mia e restó lì, in silenzio, per non peggiorare la situazione.

Essendo seduta accanto all'entrata, potevo sentire i chiacchiericci continui e il via vai di persone che quasi sicuramente si stavano dirigendo verso le aule.
Ad un certo punto, dal nulla, sentii un gruppetto di persone fare il mio nome. Alzai la testa istintivamente e mi trovai davanti Pansy Parkinson e Astoria Greengrass, insieme a Jade Cohen, a completare il trio più odioso della scuola.
Avevo perso il primo pezzo del loro discorso dal momento che poco mi importava di loro, ma quando fecero il mio nome, la conversazione la trovai improvvisamente interessante.

"Non mi stupisce che Fred abbia baciato Angelina, insomma, guardala.." se la rideva Jade indicando verso la mia direzione.

Quando si accorsero di avere la mia attenzione e anche quella dei gemelli, Draco e Blaise, che in quel momento stavano uscendo dalla Sala Grande, la Parkinson con un ghigno malefico e soddisfatto concluse in modo da farsi sentire.

"Il dubbio che mi sorge ora è: come può Fred perdere ancora tempo dietro a lei, dopo che è stata beccata nel letto con il famoso donnaiolo Zabini."

A quel punto mi alzai sbattendo le mani sulla tavola e facendo girare quei pochi studenti rimasti. Fred mi guardava, visibilmente ferito, mentre il fratello era chiaramente sconvolto.

"Ti consiglio di chiudere la bocca. So che sei abituata a tenerla aperta, ma quando non si sanno le cose, è buona regola stare zitti." La guardai sorridendo falsa.

Lei rise. "Pensi di ferirmi? Con qualche piccolo insulto?  Sai.. almeno non fingo di essere una santarellina, come fai tu, per poi aprire le gambe al primo che passa."

Non ci vidi più. Il tavolo praticamente lo scavalcai e mi avventai su di lei. Ginny riuscì a tenermi ferma, insieme a Dean Thomas, prima che strappassi alla Parkinson tutti i capelli che aveva.

"NON SAI NULLA DI QUELLO CHE È SUCCESSO. E ANCHE SE FOSSE, NON TI RIGUARDA. SEI SOLTANTO UNA PUTTANA CHE PARLA TROPPO."

Adesso Astoria teneva la sua amica, per evitare che venisse contro di me e iniziassimo a picchiarci.

"COME OSI DARMI DELLA PUTTANA, INSULSA MEZZOSANGUE."

Un varco si aprì tra gli studenti che si erano ammassati per guardare la scena e scommettere su chi avrebbe tirato il primo ceffone e chi l'ultimo, rivelando la professoressa McGranitt, seguita a ruota dal professor Piton e dal professor Vitious.

Calò il silenzio.

Gli sguardi passavano alterni da me a Pansy.

"Professor Piton, professor Vitious, presumo che prenderete dei provvedimenti dopo aver indagato sul perché delle azioni delle due ragazze qui presenti. Per quanto riguarda gli altri studenti, tra poco inizieranno le lezioni. Su su, o farete tardi." Disse la professoressa McGranitt con una punta di delusione nella voce.

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