Tu mi hai salvato.

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Il mattino seguente mi assicurai di aver lasciato in ordine la stanza degli ospiti che mi avevano preparato, anche se praticamente non l'avevo utilizzata, se non per una doccia. 
Indossai un paio di jeans e un maglioncino pesante color rosa cipria, misi il pigiama nel borsone e scesi a fare colazione.

Dall'altra parte della porta potevo udire delle voci.

"Lo so che torna oggi, ma non so a che ora." Questa era Narcissa.

"Ti consiglio di mandarla a casa il prima possibile, per evitare di avere problemi con lui. Sai come la pensa su queste cose." Riconobbi immediatamente la voce ferma e priva di emozioni del professor Piton.

Ma che cosa ci faceva qui?

"Mi basterebbe sapere a che ora torna per organizzarmi."

"Non posso dirti altro, Narcissa. Prima uscirà di qui e meglio sarà per tutti. E poi da quando in qua permetti a Draco di frequentare persone che in qualche modo sono legate ai babbani?"

"Con lei è diverso, Severus. Con lei mostra il suo lato umano."

"Quel lato rende deboli."

"Quel lato, dentro questa casa, è l'unico che ci resta."

Per un momento ci fu silenzio, poi di colpo una sedia strisciò sul pavimento e dei passi si avvicinarono alla porta. Mi spostai leggermente da davanti a essa e quando si spalancò il professor Piton mi lanciò un'occhiata fredda, senza dire nulla, e se ne andò.

La madre di Draco sospirò, seduta su una sedia in cucina in tutta la sua impeccabilitá.

Entrai un po' incerta e mi sedetti al tavolo con lei. In quell'istante Amerie mi portò una tazza di the e diverse scelte di cibo. La ringraziai con un sorriso e se ne andò.

"Hai sentito tutto, non è così?" Mi chiese la donna davanti a me con voce leggermente incrinata.

"Si" risposi semplicemente.

"Mi dispiace tanto.. siamo cresciuti con una certa educazione, con un certo modo di pensare..quando diventi adulto fai fatica a cambiare mentalità. Draco è in tempo fortunatamente, grazie a te. Io spero di riuscire a vedere le cose in modo diverso un giorno."

"Non si preoccupi. Penso che lei le stia già vedendo in modo diverso..basta guardare come ha trattato me."

Mi sorrise leggermente e in quel momento Draco entrò in cucina.

"Buongiorno madre. Buongiorno Hope."

"Buongiorno." Sorrisi.

"Draco, tuo padre torna oggi.. non c'è un orario preciso purtroppo. State attenti." Lui si irrigidì immediatamente. Odiavo quell'uomo per l'effetto che gli faceva al solo pensiero di riaverlo a casa.

"Grazie. Non ti preoccupare, me ne occupo io."

"Hope, temo che dobbiamo salutarci. Ho delle faccende da sbrigare. È stato un piacere conoscerti, mia cara." Venne verso di me è mi strinse in un abbraccio delicato.

"Anche per me è stato un piacere Narcissa."

Quando uscì dalla stanza, Draco prese la tazza che gli aveva portato l'elfetta e bevve qualche sorso.

"Stai bene?"

Lo vedevo turbato.

"Certo. Perché?" Finse un sorriso.

"Ti conosco Draco.."

"Cosa ti aspetti che ti dica? Che mio padre tra poco tornerà e dovrò starci assieme io mentre mia madre sarà via? Per non parlare del fatto di cosa potrebbe dire o fare se arrivasse e ti trovasse qui. E poi tu te ne andrai e io non so come fare a stare calmo." Disse tutto d'un fiato e si mise una mano tra i capelli imprecando, facendomi sussultare.

"Scusa.. è che davvero quando c'è lui divento un'altra persona."

Lo abbracciai.

"È tutto ok. Sai che io ci sono sempre per te e che per qualsiasi cosa io vengo qui. Un modo lo trovo."

Sorrise e disse, cambiando argomento..

"Fred mi odierà"

"Perché dici questo?"

"Beh, sei la sua ragazza e hai dormito a letto abbracciata con il tuo migliore amico."

"Tecnicamente non mi ha chiesto di essere la sua ragazza."

"Eddai, siete andati a letto insieme. Fred non mi sembra un tipo come...come..Nott ad esempio. Lui è un bravo ragazzo. E se dovessi sbagliarmi, lo ucciderei." Mi fece ridere.

"Dai, mandiamogli un gufo, così da farlo venire a prenderti prima di cena...sperando di evitare papà."

Mandò il suo gufo a spedire la lettera e poi tornò da me.

"Allora...siamo a casa da soli.. che facciamo?"

"Non saprei, è casa tua."

Mi fece fare un giro per l'enorme giardino della sua casa. Peccato fosse così cupo.. provai a immaginarlo pieno di fiori colorati, salici..e mi spuntò un sorriso. Sarebbe stato ancora più bello.

A pranzo insistetti per preparare da mangiare, ma Draco fu irremovibile su questo. Avrebbero cucinato gli elfi.
Erano davvero dei grandi cuochi, ma volevo evitare di caricarli di lavoro quando potevo svolgerlo io.

Finito di mangiare ci sedemmo sul divano in soggiorno.

"Come fai ad essere così bravo in pozioni?" Chiesi curiosa. Per tutto il tempo della nostra amicizia non mi ero mai riuscita a spiegare come lui potesse essere praticamente un genio in pozioni.

"In realtà credo sia predisposizione. Sono sempre stato bravo in questo, fin da piccolo."

"Magari potresti aiutarmi se dovessi avere problemi.."

"Ovvio, basta chiedere."

Ci fu silenzio. Lui si alzo' e si mise a trafficare con un vecchio giradischi che si trovava sul tavolino accanto al camino. Fece toccare il disco con la puntina e la stanza si riempi' con le note di una canzone lenta e lievemente malinconica.

"Serio?" Mi misi a ridere. Lui rimase fermo, in un mezzo inchino con la mano sporta verso di me.

Mi alzai dal divano e gli strinsi la mano. Mi tirò verso di sé e mi mise l'altra mano dietro la schiena, mentre io poggiai la mia testa contro il suo petto, quasi abbracciandolo. Iniziammo a ballare una specie di lento.

"Tu mi hai saltavo dall'oscurità, Hope. Lo sai questo?" Disse guardandomi negli occhi. "Sei la parte buona di me e farei di tutto per proteggerti e per non perderti. Qualsiasi cosa."

Sorrisi. "E tu sei la parte nascosta di me, quella che non tutti conoscono."

"Quella un po' fuori dalle regole?" Rise.

"Esatto."

"Se dovesse uscire anche con Fred quella parte...non preoccuparti. Devi essere te stessa con lui."

"E tu con Hermione. A proposito.. Ron va dietro a Lavanda da come ho capito.. quindi.."

Sorrise. "Vedrò di fare qualcosa per prendermela."

Per il resto della canzone restammo in silenzio e mi strinse un po' di piu' a se'.
Un'amicizia così, la sognavo fin da bambina.

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