Part 33

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Non ci cascherò. Si certo Celeste, fra due minuti avrai le gambe spalancate...Ancora tu? Sparisci subconscio.

<<Puoi andartene ora?>> domando incrociando le braccia al petto. Mi sta ancora rivolgendo il suo sorrisetto malefico.

Nessuna risposta.

<<Vinnie vai via>> affermo pochi secondi dopo.

Nulla, si sta prendendo gioco di me.

Continua a fissarmi con quel suo sguardo magnetico, è irresistibile ed il mio poco autocontrollo sta cedendo. Mi sto ammorbidendo e non va bene, so che sembrerà stupido ma deve capire l'errore. Il fatto che è steso sul mio letto distante pochi metri da me non cambia nulla.

<<Vieni qui>> sussurra muovendo due dita in modo da farmi capire di raggiungerlo. Se solo non fosse così sexy...

<<Cosa non capisci di "vai via"?>> resto ferma sulla mia posizione.

Sbuffa.

<<Ciò che non capisco è perché non vieni immediatamente da me>> sussurra ancora buttando la testa all'indietro. Apro la bocca per rispondere ma prosegue sicuro di sé. <<E' inutile prendermi in giro, te lo leggo in faccia>> dice ovvio.

<<Eh? Cosa?>> chiedo.

<<Stai lottando contro te stessa, in questo preciso istante stai pensando di saltarmi addosso ma cerchi di convincere la tua testa che non è così...>>

Mio Dio, dove sono le telecamere? Questo ragazzo mi legge letteralmente nel pensiero.

Mentre pronuncia le parole è così ricco di carica erotica, qualsiasi donna correrebbe da lui. 

<<Allora? Ho ragione?>> domanda.

<<Non sai di cosa parli>> affermo stirando le sopracciglia. Sa esattamente di cosa parla...

<<Non te ne do colpe, vale lo stesso per me, eccetto il fatto che non ho bisogno di autoconvincermi, ti voglio e basta>> scandisce fermamente le parole.

<<Mi è persino piaciuto lo schiaffo>> aggiunge compiaciuto.

Un improvviso calore si espande nel mio ventre. Accidenti, vorrei poter controllare le mie reazioni.

Con un veloce scatto si alza, dopo un paio di passi è quasi arrivato da me. Ho una sorta di paura, non scaturita direttamente da lui, ma dalle emozioni che sto provando. Vorrei baciarlo tanto quanto schiaffeggiarlo per la seconda volta.

<<Ti sei deciso a rinunciare e andare via>> dico quando siamo praticamente appiccicati.

Azzera la distanza tra i nostri corpi e lentamente avvicina la bocca al mio collo. Indietreggio frettolosamente ma sbatto contro la porta, mi ha in pugno.

<<Rinunciare?>> fa ridendo. Bastardo.

Inizia ad accarezzare con le labbra la pelle, che viene immediatamente accompagnata da brividi. Anche se non vorrei, inarco la schiena e piego la testa di lato per permettergli di toccarmi.

Continua ad andare su e giù, il suo respiro bollente mi fa venire la pelle d'oca. Non sta nè baciando nè succhiando la pelle, solo sfiorandola con le labbra e la punta del naso. E' possibile che sensazioni così belle possano nascere da un gesto così semplice? 

Questa cosa l'ha fatta la prima volta in cui siamo finiti soli qui, in camera mia.

<<Te lo ricordi?>> sussurra salendo al mio orecchio.

<<Cosa esattamente?>> domando. Voglio sapere se pensavamo la stessa cosa.

<<La prima volta in cui sono venuto qui>> pronuncia spingendo la sua erezione contro di me. E' duro come sempre. Gemo involontariamente, mi guarda estasiato, è proprio bravo.

<<La prima volta in cui sei venuto qui>> dico prendendolo per il collo in modo da farmi guardare. <<Sei venuto per riportare una penna, ti ricordo>> aggiungo con un sorrisetto.

<<Lo ricordo bene non preoccuparti>> dice mettendo un dito nell'elastico dei miei pantaloni.

Sfiora il mio ventre disegnando dei cerchi immaginari. Mi sto eccitando sempre di più, la pulsazione fra le mie gambe può testimoniarlo.

<<Volevo fare questo sin dal primo giorno in cui ti ho vista>> sussurra sulle mie labbra. 

La sua voce è surreale, poesia per le mie orecchie. E' candida, sottile ma profonda, rauca e calda al tempo stesso.

Infila una mano nelle mie mutande velocemente.

Prima che arrivi al sodo lo fermo controvoglia. Metto la mano sulla sua da sopra i miei pantaloni e lo blocco.

<<Basta così non credi?>> sussurro al suo orecchio.

Mi guarda sconcertato. Infilo la mano dentro i miei slip, prendo la sua ancora posizionata lì e me la scrollo di dosso.

 Voglio tormentarlo. Farlo impazzire proprio come lui ha fatto con me negli ultimi due giorni. 

<<Celeste>> pronuncia debolmente strusciando il suo membro sul mio inguine.

<<Vinnie>> rispondo mostrandogli un'espressione provocatoria.

<<Non farmi incazzare ti prego>> afferma.

Vuole essere un ordine ma risulta una supplica. Mi desidera così tanto dal farlo andare fuori di testa, scommetto che non ha mai dovuto sforzarsi più di tanto per avere una ragazza ai suoi piedi. 

Non smette di sfregarsi su di me, si abbassa leggermente fino ad arrivare alla mia intimità. Mi si mozza il fiato a causa dell'audacia del suo gesto.

Tiene gli occhi fissi sui miei e sulla mia bocca, che è mezza spalancata. Sonda le mie reazioni. Mi inebria avere il suo viso a pochi centimetri di distanza mentre provoca piacere ad entrambi.

Ansimiamo rumorosamente quando accellera. Merda, non posso farne a meno.

Dopo pochi secondi si stacca da me lasciandomi l'amaro in bocca. Lo guardo confusa.

<<Basta così non credi?>> fa eco alle mie precedenti parole.

 Mi stuzzica in una maniera eccitante, nessuno mai ci era riuscito. Sa esattamente come tenermi testa e ciò mi piace.

Va a sedersi sulla scrivania rivolgendomi uno sguardo soddisfatto. Vorrei ucciderlo. 

Resto immobile appoggiata sulla porta.

Guardo il rigonfiamento dei suoi pantaloni e mi sfugge un risolino. So che stiamo soffrendo entrambi, ci siamo torturati perché vogliamo la stessa identica cosa.

 Vorrei solamente che mi facesse sua. So di essere incoerente, volevo avere il controllo della situazione, ma come al solito lo possiede lui.

Fammi tutto ciò che desideri, penso.

<<Non credo>> rispondo sinceramente dopo aver riflettuto sul da farsi.

<<Nemmeno io>> fa tornando da me.


scusate per l'enorme ritardo, vi è piaciuto questo?🦋




little dark age//vinnie hackerWhere stories live. Discover now