Cap.13

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Dopo 5 giorni,non ci eravamo ancora rivolti una parola,ma per me era meglio così.Volevo tanto tornare da Sam.Anzi volevo tanto tornare a casa.In questi giorni c'erano stati solo un paio di morti,la ragazza dell'1 e quella del 2.Sam era ancora vivo,ed io e James eravamo messi benissimo.
Appena sveglia mi alzai per andare a cacciare.Come stavo per uscire dalla grotta sentii di nuovo la voce di James.
J:dove vai?
Chiese con tono indifferente.
R:ti interessa?
J:si,qualche problema?!
Prima di rispondere mi morso un labbro.
R:sto andando a cacciare.
Dissi senza voltarmi.
Era tanto che non uscivo da quella fredda grotta.Ormai la neve si stava sciogliendo e la foresta era illuminata da un forte sole rovente.
Tutto era calmo.Mi recai ad un fiume dove pescai qualche pesce e riempii le borracce.
Poi continuai a camminare.
Dopo qualche ora decisi di tornai alla "base",ma sentii un fruscio di foglie e dei passi avvicinarsi.
Presi una freccia e la posizionai sull'arco in posizione di tiro.
X:ciao scoiattolo.
Mi girai di colpo e vidi una figura imponente dai capelli biondo platino a pochi metri ma me.
R:Cip.
Dissi con tono arrogante sgranando gli occhi.
Goccioline di sudore mi scendevano dalla fronte.
X:vuoi giocare all'alfiere del castello tesoro?
R:e tu vuoi giocare al morto nella bara Cip?
Il tributo davanti a me iniziò ad innervosirsi stringendo il pugno della mano libera mentre nell'altra teneva una lunga lancia.
Io intanto avevo sempre la freccia pronta per l'attacco.
Restammo a guardarci per un po',e dopo qualche minuto,Cip iniziò ad alzare la lancia e venire verso di me.
R:ti conviene scappare.
Dissi scoccando la freccia che si trafisse sulla sua spalla.
R:io sbaglio mira solo quando voglio.
Dissi in tono di sfida.
X:ci vediamo presto,Rose Mellark.
Disse correndo e massaggiandosi la spalla ancora trafitta dalla freccia.
....
Tornata alla grotta e svuotai la sacca.Avevo pescato una decina di pesci e altri quattro scoiattoli.
J:é successo qualcosa di eccitante?
R:ho incontrato Cip nella foresta.
J:l'hai ucciso?
Mi chiese in tono allegro.
R:no.
La sua faccia diventò rossa per la rabbia.
R:gli ho trafitto una freccia nella spalla,se non curata la ferita può infettarsi,e poi aspetteremo che la natura faccia il suo compito.
Un sorriso gli si creò in volto.
J:sei un fottuto genio Rose.
R:sempre questo tono sorpreso?!?!
Dissi alzando la testa,e finalmente i nostri sguardi si incrociarono di nuovo,dopo tanto tempo.
Poi James cessò questo incrocio abbassando il capo.
J:hey Rose,mi...mi dispiace per l'altro giorno,non avrei dovuto.
R:nemmeno io non avrei dovuto fare...quello che ho fatto insomma.
Ci avvicinammo e ci stingemmo in un abbraccio.
R:fatti curare la ferita.
Lo feci sedere su una roccia e presi delle bende che mi avevano mandato gli sponsor qualche giorno fa.
Bagnai la ferita con l'acqua e ci misi su del muschio per fermare l'emorragia e infine fascia tutto.
R:fatto.
J:sei veloce.
R:sai nel distretto mi occupo insieme a mia nonna di curare le ferite,quindi per me questo è stato un gioco da ragazzi.
Accendemmo il fuoco e ci raccontammo storie della nostra vita quotidiana.Mi mancava chiacchierare e ridere con lui.
Il sigillo di Capitol splendeva in cielo.
Oggi solo un morto.
CIP.
J:pensavo che ci volesse più tempo per morire d'infezione.
R:lo pensavo anch'io.
Mi rannicchiai vicino a James e lui fece lo stesso abbracciandomi.I nostri corpi cercavano affetto e calore.
J:notte scoiattolo.
Mi sussurrò vicino al collo facendomi venire la pelle d'oca.
R:notte James.

La figlia di PeetaWhere stories live. Discover now