Cap. 14

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Pov's Lele
Mi sveglio con un peso sul petto e appena abbasso lo sguardo su esso vedo il mio piccolo Tanche completamente sdraiato sopra di me con un faccino troppo tenero mentre ancora dorme, inizio ad accarezzargli i capelli e lui piano piano si sveglia sbadigliando e stiracchiandosi mettendosi a sedere, mi tiro su anche io appoggiando la schiena al muro e ora lui è seduto a cavalcioni su di me
"buongiorno" gli dico avvicinandomi a lui e facendo scontrare i nostri nasi, lui ridacchia un po
"buongiorno" mi risponde con una vocina troppo cute
"allora ieri ti avevo detto che oggi avremmo dovuto parlare no?" gli dico allontanandomi leggermente da lui ma tenendo strette le mie mani hai suoi fianchi
"beh si" dice prendendo una mia mano tra le sue e giocando con le mie dita come suo solito
"bene allora parliamone"
"ok, allora...io non..." la porta si spalanca di colpo interrompendolo e facendo vedere sulla soglia un piccolo Mowgli e un piccolo Bambi tutti sorridenti
"che succede regà?" gli chiedo divertito ma anche un po innervosito per avere interrotto il nostro discorso
"Buongiorno Diego, dormito bene? Certo ho dormito bene Lele e tu? Anche io!" dice Diego alzando gli occhi al cielo visto che non li avevamo ancora salutati come si deve, scoppiamo tutti a ridere tranne lui che fa un broncio da bimbo offeso
"buongiorno Diego, ora che te l'ho detto ti senti meglio?" gli chiedo ridendo ancora
"si ora va meglio" mi risponde tornando sorridente come prima
"ora ci volete dire che succede?" chiedo hai miei amici mentre io e Tanche siamo ancora nella posizioni di prima, lui che tiene una mia mano nelle sue e io che stringo un suo fianco con la mano libera
"non è successo nulla, è solo una bella giornata" ci dice Gian fiondandosi sul letto seguito da Diego, chiacchieriamo un po e ora il mio piccolo è seduto con la schiena appoggiata al mio petto e il mio viso è sulla sua spalla, vicino al collo dove ogni tanto lascio qualche bacino ma nonostante abbiamo cambiato posizione non ne vuole proprio sapere di lasciare andare la mia mano, un giorno dovrò chiedergli perché è così fissato
"e voi invece che ci raccontate piccioncini?" ci chiede Diego attirando la mia attenzione e facendo diventare Tanc rosso come un peperone
"ma... ma c-che dici?" inizia a balbettare il ragazzo che ho tra le gambe, rido divertito e gli lascio un bacio sul collo
"noi tutto bene Diego e tu? Sei diventato tutto d'un tratto così spiritoso?" gli chiedo stringendo un po il braccio che ho intorno alla vita di Tanc
"io sono sempre così spiritoso" risponde facendo una faccia da superiore, scoppiamo tutti a ridere
"beh vedi Lelo..." inizia Gian
"ei! Con calma con questi paroloni solo io può chiamale Lelo così" lo blocca un Tanche imbronciato e con la voce da bimbo
"è vero Gian" dico dando ragione a Tanc e quest'ultimo gli fa la linguaccia
"va bene va bene, stavo dicendo che siamo tutti più felici perché quella cozza di Federico finalmente se n'è andato"
"oh cazzo Federico" esclamo essendomi completamente dimenticato che ieri ho cacciato di casa il mio ragazzo, noto che Tanc ha lo sguardo basso, sembra pensieroso e anche preoccupato
"scusate regà potete lasciarci soli?" chiedo hai ragazzi e annuiscono uscendo dalla porta, lo faccio girare verso di me e torniamo alla posizione iniziale ma lui non sembra intenzionato ad alzare lo sguardo
"guardami bimbo" gli dico e lui un po titubante alza lo sguardo verso di me
"ei, tra noi andrà tutto bene chiaro? Ho intenzione di chiudere con lui e noi due dobbiamo parlare ma ti prometto che qualsiasi cosa accadrà ora o in futuro saremo sempre Lelo e Tanche ok? Chiaro bimbo?" lui mi guarda attentamente come se stesse cercando di capire qualcosa
"ok... ma tu sei sicuro? Sia che lo vuoi lasciare sia che saremo sempre noi"
"sono sicurissimo, infondo con lui stavo solo per poter scopare e so che è una cosa brutta ma non voglio rovinare qualsiasi cosa che c'è tra di noi, che sia amicizia... o altro" gli rispondo, lui mi guarda per un po e poi mi abbraccia, sto così bene con lui.
Siamo abbracciati da un paio di minuti e non vorrei mai staccarmi ma devo
"ei piccolo, non vorrei mai staccarmi da te ma devo sentire Federico" lui si stacca e annuisce piano mentre io prendo il telefono sul comodino, sta per alzarsi dalle mie gambe ma lo blocco mettendo una mano sulla sua coscia e a questo gesto lo vedo riempirsi di brividi e inevitabilmente ridacchio, mentre compongo il numero del mio oramai quasi ex ragazzo mi avvicino al suo orecchio
"mi farai impazzire un giorno o l'altro" gli sussurro per poi lascargli un bacio umido tra la mascella e l'orecchio, mi stacco da lui quando Federico risponde ma tenendo la mano sempre ferma sulla sua coscia

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