«É una tua decisione.» La sua stessa voce le riecheggiò più volte nella testa, ma Vega sapeva che non era lei a parlare, bensì la figura oscura che aveva alle spalle.
«Che significa che è una mia decisione?» Chiese lei voltandosi.
L'ombra non rispose, ma attaccò. Un calcio laterale, un fendente con il pugnale, e una gomitata. Vega parò ed evitò ogni colpo, si abbassò per schivare un altro affondo di lama, e con un salto arretrò di qualche metro. Quando il combattimento si fece più serrato lei non perse il suo zelo. Quella cosa era terribile, spaventosa, e trasmetteva una sensazione angosciante, ma non era più veloce di lei, e forse neanche più forte. Però era armata, e con il pugnale la tagliò un paio di volte. Le ferì il viso, il gomito e il polso. Al dolore più forte dello squarcio su una gamba Vega rispose di riflesso con un calcione, che scaraventò l'ombra lontano.
L'essere ricadde sulla strada con un tonfo sordo, e Vega, indietreggiando, inciampò su qualcosa.
Era il corpo di Iris. Gli occhi blu spalancati che guardavano il vuoto. La bocca aperta, e una lacrima che le scorreva lungo la guancia. Vega chiuse gli occhi. Era tutta colpa sua. Quella ragazza poteva avere una vita felice e una morte indolore, poteva andare ovunque, ma lei l'aveva condannata all'inferno, e adesso era morta, e adesso era lì. Il dolore che si prova laggiù va oltre ogni percezione umana, oltre ogni immaginazione, e questa povera, innocente ragazzina adesso sta provando quel dolore. Avrebbe sofferto le pene dell'inferno per il resto dell'eternità, e solo per colpa sua.
Iris, Hayden, i suoi genitori, Layla, tutti morti. Non aveva più nessuno ormai.
Vega cadde in ginocchio, decise che meritava di morire, così come erano morti tutti i suoi amici, e nell'esatto istante in cui prese quella decisione, l'ombra si rialzò in piedi.
Non aveva più paura adesso, non sentiva più dolore. Era pronta.
L'oscurità avanzava passo dopo passo, con il pugnale sguainato e l'andatura lenta e inesorabile.
Aveva ragione, era una sua decisione.
Ovunque fossero Hayden e Iris, lei li avrebbe raggiunti.
BẠN ĐANG ĐỌC
Naumachia †
Fantasy«Il mio cuore è un libro nero, di inchiostro nero, su pagine nere; Non sento più niente. Non sono più niente; Se non un corpo vuoto, che infligge dolore, morte, e sofferenza». • Vega Martinez • [Naumachia, Cap. 8] • La mia storia inizia come molte a...
