•chapter two

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Passai il resto della nottata a fissare la luna, fin quando non vidi sorgere il sole e decisi di rientrare al mio appartamento. Lungo il tragitto osservavo la strada attentamente, decisa a catturare qualsiasi dettaglio. La città stava cominciando a svegliarsi e io sarei dovuta esser a casa a quest'orario. Nel mio letto, a dormire.

"Ma non oggi" pensai con un pizzico di nostalgia. Durante i miei anni in cui avevo convissuto con Jo e Billie, loro avevano cercato di inculcarmi uno stile di vita dove io dovevo completamente ignorare la vera me. Durante il plenilunio venivo preparata qualche ora prima e dovevo vivere il mio trasformamento da umana a licantropa, legata ad una parete di pietra, antica di non so quanti anni. Costretta a sentire le ossa rompersi ripetutamente e risanarsi poco dopo, e non poter fare nulla. Durante il giorno invece ero "costretta" a vivere in una grande bugia, e non potevo aprirmi realmente con le persone che conoscevo. Frequentare la scuola non era un vero problema, non mi pesava più di tanto perché grazie ad essa, e alle voci di corridoio che giravano, sono riuscita a capire chi sono realmente. Letteralmente.
Perchè sono nata e cresciuta in un determinato modo, quando invece è tutto il contrario. Io fino all'età di sette/otto anni credevo di esser umana, ignorando la mia vera indole.. O almeno ci provavo. Per di più loro mi tenevano al buio, per non dover vedere la luna piena e cercavano di tenermi calma. Durante l'adolescenza però non fu così facile. Avevo scatti d'ira molto spesso ed ero irrequieta. Ed io non capivo.. Loro sapevano cosa mi succedeva, e non potevano impedirlo se non legandomi.
Era l'unico modo.
Nonostante ciò ho frequentato le superiori, dove ho conosciuto persone che adesso reputo come fratelli e sorelle. Come un branco anzi, quasi.
Con alcuni di loro letteralmente.
Sheila è la prima ragazza che ho conosciuto in primo superiore, e da cui non mi sono mai più allontanata. La prima che si è seduta accanto a me e mi ha rivolto la parola. La prima persona che ho conosciuto e l'unica che spero di non perdere mai, per qualsiasi ragione al mondo. Lei è come me.. Non ci ho messo molto a capirlo, questa volta.
Sia caratterialmente che fisicamente. Ho scoperto che fosse un lupo come me, quando distrattamente ho notato che molto spesso scompariva e capitava che non potevamo dormire insieme. Sempre quando anch'io non ero disponibile.
Appena abbiamo notato entrambe questa coincidenza, il nostro legame è diventato più forte e ci siamo trovate in una situazione in cui entrambe eravamo sole, e non avevamo nessuno  che ci aiutasse.. Se non noi stesse. Io ero completamente distrutta dalla "situazione familiare" che avevo e lei aveva dei genitori assenti, che non avevamo mai fatto caso agli spostamenti bizzarri della figlia. Loro viaggiavano molto spesso, e quando c'erano lei era fuori.
Quindi ero l'unica a farle compagnia in momenti in cui nessuno poteva consolarla ed aiutarla. E lei per me, che quando avevo quegli attimi di libertà, scappavo da lei per cercare di tornare ad un'apparente normalità. Ho sempre pensato che quando una persona entra nella tua vita in questo modo non esce più così facilmente. Oltre lei conobbi anche Stiles e Scott, due ragazzi che frequentavano la nostra scuola e si erano trasferiti da poco. Stiles era dolce, buffo e divertente mentre Scott era un ragazzo forte, comprensivo e molto legato a Stiles. I due si conoscevano da quand'erano piccoli e non si erano mai allontanati, anzi avevano deciso di trasferirsi insieme e di continuare la loro adolescenza e permanenza alle superiori insieme. Un po' come avevamo deciso io e Sheila, che avevamo deciso di vivere insieme dopo le superiori e magari decidere di intraprendere una vita all'università se il destino ce l'avesse permesso.
Rientrando a casa, le inviai un messaggio avvisandola che quella mattina non sarei venuta a scuola e che ci saremmo viste dopo le lezioni. Dovevo ancora sistemare alcune cose, prima di parlarne con lei. Lei non sapeva ciò che era successo ieri notte, probabilmente avrà visto qualcosa al telegiornale stamattina, magari poteva anche intuire che fossi stata io a commettere quell'omicidio così crudo.. ma magari non avrebbe mai associato un atto così cattivo e crudele a me, anche se conoscesse la mia storia e sapesse quanto odiassi Jo e Billie.
Non dovevo lasciare che i miei pensieri prendessero il sopravvento, dovevo rimanere lucida e tranquilla. Dovevo rimanere razionale e non lasciare che il dolore si impadronisse di me, o non avrei concluso niente.
Continuai a camminare nel bosco guardandomi intorno per raggiungere il posto per quel maledetto incontro.. purtroppo io non avevo mai avuto un branco, e ciò voleva dire che non essendo un alpha non potevo crearmene uno mio. Quindi ho deciso di ascoltare Sheila e prendere in considerazione di far parte del suo, o almeno quello di cui lei faceva parte. Anche lei come me non era un Alpha ma aspirava a diventarlo. Anche se si sa benissimo che i novellini, in qualsiasi ambito, vengono trattati male e non sempre riescono a "sopravvivere". Soprattutto quando si parla di dover far parte di un branco di licantropi. Non era un semplice test a scuola, o un colloquio di lavoro, era una prova importante che dovevi superare per forza se volevi far parte del branco.
Ed io sinceramente mi ero stancata di vivere sola, isolata ed esclusa da tutti, ripudiata molto spesso per ciò che ero, ovvero una strega anche. Mai nessuno aveva pensato che il mio potenziale da strega potesse esser d'aiuto al branco e non un ostacolo.
Anzi pensavo potesse essere un potere in più, lo era, ma non tutti la pensavano così.

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⏰ Last updated: Jan 31, 2021 ⏰

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𝕒𝕟𝕚𝕞𝕒𝕝𝕤 || 𝕂𝕒𝕚 ℙ𝕒𝕣𝕜𝕖𝕣Where stories live. Discover now