~capitolo 3~

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-10 giugno 1940-

Era la sera del 10 giugno del 1940, l'italia fascista aveva fatto la sua celebre dichiarazione di guerra contro le forze alleate dal balcone di palazzo Venezia.
Si trovava insieme a suo figlio, italia, nel loro salotto. L'Italia fascista si trovava sul divano, fornito di una stoffa color ocra chiaro con dei ricami di un rosso scuro, davanti al camino, mentre italia stava finendo i suoi compiti assegnati per casa. L'Italia invece di pensare a finire tutti compiti assegnati, stava rimuginando su quello che aveva fatto suo padre, insomma non è da tutti i giorni dichiarare una guerra contro delle forze alleate, l'italia non potendo più resistere chiese con un tono quasi come schifato: <perché lo hai fatto?> lo sguardo d'italia verso suo padre era perforante, così tanto che calò per un attimo un silenzio, ma l'italia fascista lo ruppe rispondendogli: <lo sai già perché l'ho fatto. E non rivolgerti a me con quel tono, sono stato chiaro?> il tono dell'italia fascista rivolto ad italia era molto severo. <tanto lui è andato, non ritornerà mai più, puoi solo vedere ciò che ti ha lasciato e ricordarlo in quel modo>. l'italia fascista rimase in silenzio, la sua faccia non mostrava alcuna emozione ma dentro di sé sentiva un vuoto che non riusciva a colmare, sembrava quasi come se queste parole lo avessero ferito. <almeno per una volta pensa al tuo popolo, hai deciso di partecipare ad una seconda guerra mondiale senza riprenderti dalla prima, è stata una mossa sciocca>. L'Italia fascista era irritato da questo comportamento d'italia, si alzò e si diresse subito da lui <sentimi moccioso, tu in questa casa non hai diritto di controbattere sui miei piani, tu sarai il successore dell'impero romano e dovrai essere perfetto>. Italia rimase in silenzio, volse il suo sguardo a terra rassegnato e disse dopo un sospiro <io me ne vado in camera> l'italia fascista non disse niente e lo lasciò andare.

Pov italia

<aaarhg non ce la faccio più> si, finalmente ho un po' di tranquillità nella mia camera, lontano da mio padre, perché vuole rendermi il romano impero? Non ce la potrò mai fare... e poi sono secco come uno stecchino e basso come un tappo, non assomiglio per niente a mio nonno, apparte per gli occhi, forse... che cosa devo fare?

<mh?> sento come se qualcuno mi stesse osservando, potrebbe esserci qualche spia qui? Magari alla finestra... apro la finestra ma niente, c'è solo il cielo le stelle e la luna, potrebbe essere mio padre? Apro la porta ma... nessuno... forse è solo una mia sensazione? Magari dovrei mettermi a letto, è tardi. Apro il mio armadio per prendere un pigiama. <ma cosa!?> ho paura, nel mio riflesso nello specchio attaccato alla porta dell'armadio vedo due occhi luminosi e una specie di fumo nero che la circonda, ho paura nel girarmi, ho paura che quello che vedo nello specchio sia reale, e se lo fosse chi sarebbe o cosa sarebbe? Ok devo prendermi coraggio, mi volto, la figura è lì mi sta guardando con quello sguardo fisso, ma adesso sembra avere fattezze più umane, indietreggio fino a trovarmi nell'angolo della mia camera, mi sta salendo il panico. La figura mi sta tendendo la mano, dice che lo devo accettare, di andare con lui di lasciarmi andare, sembra un incubo. Non posso fare altro che...

L'Italia urlò con tutto il fiato che aveva in corpo sperando che qualcuno potesse sentirlo. la figura era lì con la mano tesa verso di lui, nella sua testa risuonavano in ripetizione quelle parole.
L'Italia fascista sentì l'urlo impaurito di suo figlio e un po' in preda al panico prese il fucile e corse subito verso camera sua, entrò nella sua camera puntando il fucile per l'eventuale persona. Vide suo figlio nell'angolo della camera tutto rannicchiato e tremolante, ma nella stanza non c'era nessuno. L'Italia fascista abbassò il fucile fino a posarlo, andò da suo figlio e preoccupato gli chiese: <cos'è successo?> suo figlio tutto tremolante puntò con il dito alla figura <p-padre quella c-cosa> l'italia fascista si girò dove suo figlio puntava ma non c'era niente, suo padre lo guardò molto stranito <italia... non c'è nessuno qua>. Italia era confuso, lui la vedeva la figura, la vedeva davvero <io la v-vedo> l'italia fascista rimase in silenzio ad elaborare cosa stava succedendo, in quel momento aveva solo una scelta, <vieni... dormi insieme a me se ti fa sentire meglio> l'italia non esitò alla proposta e si diresse nell'altra camera insieme a suo padre

[...]

E niente raga sono viva ahahha scusate se ci ho messo un po' ma viste le vacanze di natale mi sono presa una pausetta, vi do un buon natale e felice anno nuovo in ritardo e spero come sempre che vi piaccia :D ci vediamo alla  prossima ciauu♡

[♡=𝕋𝓻𝓪𝓭𝓲𝓶𝓮𝓷𝓽𝓸 =♤ ]   ~countryhumans story~Where stories live. Discover now