Eight.2

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<<Che muso lungo Ginevra divertiti>>

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<<Che muso lungo Ginevra divertiti>>

Non fanno altro che dirmi tutti la stessa frase, e per quanto io in realtà tenti di divertirmi, di distrarmi i miei pensieri corrono a ciò che è successo due ore fa in quella cucina. Gli occhi cupi di mio padre sono rimasti impressi nella mia mente e continuano a tormentarmi, perché sento che ci sia di più sotto? Cosa c'è che non va? Sono così tante le domande che non riesco nemmeno a decifrarne il quantitativo, due giorni, due soli giorni ed è successo già un casino, non solo con papà ma anche con Alec.

<<Vado a prendere da bere>> annuncio alzandomi subito dopo sotto il suo sguardo attento

Quando arrivo al bar ordino il mio cocktail e intanto che aspetto mi volto a guardare la distesa di tavolini del bar, ed è come se la sua figura spiccasse tra le persone, assottiglio gli occhi e noto quell'uomo seduto in uno dei divanetti intento a parlare con altri, vorrei poterlo vedere in maniera più nitida ma le luci soffuse del locale non me lo permettono, mi chiedo davvero cosa rappresenti per i miei genitori, perché hanno così tanta paura

<<Guardarlo non lo porterà da te>>

Sussulto quando sento la voce di Andrea invadere lo spazio circostante e mi meraviglio nel trovarlo li

<<Ti ha mandato mio padre?>>

<<Vorrei dirti si ma no- fa una pausa- mi ha chiamato Alec>>

Aggrotto la fronte non capendo perché Alec avrebbe dovuto chiamarlo, e passo lo sguardo da lui al fratello seduto poco distante da noi che sembra non volersi perdere nemmeno un movimento di entrambi.

<<Perché?>>

<<Perché è preoccupato->>

Sbuffo sonoramente come solo una bambina sa fare e mi allontano dalla sagoma del ragazzo alto e muscoloso che però non molla l'osso e mi tallona fino all'uscita del locale

<<Puoi fermarti?>> abbaia scocciato

<<Non prendo ordini>>

<<Non era un ordine cazzo, Ginevra perché fai così?>>

Faccio per rispondere ma la porta che si spalanca fa girare entrambi, che rimaniamo interdetti quando vediamo l'uomo di cui ignoro il nome e Alec avvicinarsi a noi

<<Ciao Ginevra>> mi saluta l'uomo

<<Come... chi sei?>>

Lui però non mi risponde, guarda prima Alec poi Andrea per poi ritornare su di me, che in mezzo a loro sembro davvero una mocciosa di cinque anni.

<<Volevo soltanto conoscerti>>

<<Perché?>>

<<Salutami tuo padre>>

La mia bocca si spalanca non appena nomina papà e vorrei corrergli dietro per potergli chiedere spiegazioni, ma i miei piedi sembrano essere stati incollati al pavimento perché non si muovono nonostante ogni parte del mio corpo fremi per farlo, tuttavia la mia visuale viene poi coperta da Alec

<<Mi spieghi che cazzo succede?>> sbotto

<<Ginevra->>

<<Perché hai chiamato Andrea? Cosa c'è sotto?>>

Nessuna risposta, e la cosa non fa che infastidirmi sempre di più, così volto le spalle ad entrambi e mi dirigo verso un punto indefinito, ignorando i loro continui richiami.

Cosa sta succedendo davvero? Perché è come se tutti si ostinassero a nascondermi qualcosa, vorrei poter andare a fondo in questa storia ma da dove comincio, papà non mi parla, la mamma parla ancor meno poi come un lampo, un'idea malsana mi balena in testa...

Criminal Love 2Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt