"Non ce la faccio, dottore. Sono dappertutto. E non lo sa nessuno, a parte me."
"Non sa cosa, Larry?"
"Non sa dei demoni! Sono ovunque!"
"Parlami dei demoni, Larry. Che aspetto hanno?"
"Hanno la pelle nera, lucida, come cuoio. Arti affusolati con un solo artiglio per piede. Ali come il mantello della morte. E gli occhi!" L'uomo sul divano è scosso dai brividi.
"Cos'hanno di sbagliato i loro occhi, Larry?"
"Sono enormi. Occupano metà della loro faccia, come un milione di occhi raggruppati insieme. Rossi."
"Okay, mi basta questo per l'aspetto. Cosa li rende così terrificanti nei tuoi confronti? Sono attratti da te? Cosa ti disturba di loro?"
"Bè, conosco un sacco di cose su di loro. Vanno nei cimiteri, strisciano dentro la terra e banchettano con la carne dei cadaveri, di notte. Avvelenano il cibo con il loro stesso vomito, e si avvicinano alle persone che non sono in grado di vederli per conficcare gli artigli nella loro carne, infettandole con ogni genere di malattia ed epidemia ottenuta dai corpi che hanno divorato in precedenza. Sono creature disgustose, ripugnanti e-"
"Okay, Larry. Ora dimmi dove vedi questi demoni."
"Ovunque! Nel parco, nascosti nell'ombra dietro alle famiglie. Le persone non si accorgono neppure di loro. Poi si avvicinano per conficcare gli artigli nella loro carne, e le infettano con malattie e-"
"Okay, Larry. L'hai già detto prima. D'ora in avanti ho bisogno di incontrarti due volte alla settimana. Mercoledì e Giovedì ti andrebbero bene?"
Larry annuisce, scortato fuori da due assistenti in bianco. Quando la porta si riapre, appare il segretario dello psichiatra.
"Hai scoperto perchè quello schizofrenico non mangia più nulla?".
"Si. Ho paura che dovrà essere nutrito a forza per un lungo periodo, infatti. Crede che i demoni siano dappertutto e che avvelenino il cibo. Abbiamo bisogno di trovare un modo per sbarazzarci della sua pteronarcofobia."
"Ptero...cosa?"
"La paura delle mosche."
