· Premessa ·

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Ovvero, ma ci hai preso gusto?

Ovvero, ma ci hai preso gusto?

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Sì, cioè no. Più o meno, per essere democratici.

Non è che abbia abbandonato del tutto i miei grandi amori – ho giusto appena scoperto quanto può essere bello ripartire da zero con un fantasy –, ma mi sono resa conto che staccare con qualcosa di più leggero e semplice può essere in effetti utile per me. Per questo mi trovo di nuovo a scrivere una premessa traballante di una storia lontana dai generi su cui lavoro di solito.

Twitterpated nasce a fine marzo 2020, quando il primo lockdown sembrava poter essere anche l'ultimo e io ero in piena revisione di Hydrus, con tanto di nausea annessa nei confronti dei miei stessi personaggi e delle loro azioni. Mi sono quindi trovata a dare ascolto alla mia testolina bacata che mi urlava di cambiare qualcosa nella routine scribacchina e ho messo assieme un paio di suggerimenti che mi stuzzicavano – alcuni dei quali nati durante le lezioni di restauro cinematografico che, per quanto fossero belle, alle cinque del pomeriggio mi mandavano il cervello in pappa. Fotografia, sigarette, River Phoenix e la mia Milano sono stati gli iniziali protagonisti delle nuove macchinazioni.

Non ho impiegato molto a scriverla, visto che a metà luglio era ormai conclusa, ma come al solito ho avuto bisogno di tempo per capire se e quanto mi convinceva, nonché per decidere se fosse qualcosa che desideravo condividere. Nonostante i soliti e ragionevoli dubbi da prima stesura che mi accompagnano, la risposta a cui sono giunta direi che è abbastanza ovvia, visto che mi trovo qui ad ammorbarvi con un pastrugno di parole.

Di base, la storia è più leggera di Milquetoast, anche se saranno presenti dei momenti più delicati che mi fanno già venire l'ansia. Potrei definirla, soprattutto ripensando a determinati capitoli, come la fiera del fluff, ma talvolta è anche giusto lasciarsi andare alle cose più semplici. I pasticci dei due protagonisti, i loro amici, le uscite e tutto ciò in cui sono coinvolti mi hanno fatto compagnia durante un periodo complesso: sono stati il mio modo di evadere dalla minuscola stanza in cui mi trovavo e mi trovo tuttora segregata – e fidatevi, la mia camera da letto è veramente piccina.

La mia speranza, alla fine, è che facciano respirare pure voi.

La mia speranza, alla fine, è che facciano respirare pure voi

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Detto ciò, un po' di tecnicismi.

Visto che amo la simmetria e ho scoperto che i formati mignon sono più comodi da gestire, Twitterpated ha all'incirca la stessa lunghezza di Milquetoast, sia nel totale, sia nella densità dei capitoli. Di conseguenza, penso che dovrei finire di postarla attorno a fine giugno o inizio luglio, a seconda di quanto spesso vorrò pubblicare; di base, preferirei tenere il lunedì sera come unico aggiornamento settimanale per questioni di comodità, ma se la storia ingrana potrei anche pensare di aumentare il ritmo.

Come al solito, l'unica richiesta è di dirmi tutto quello che pensate! Sono cosciente del mio imbarazzante ritardo nel rispondere ai commenti, ma apprezzo moltissimo avere a che fare con pensieri diversi dal mio e le bastonate virtuali su errori et simili sono sempre ben accolte.

Conclusa quindi  questa faticosissima presentazione, non mi resta quindi che augurarvi una buona lettura.

Rebecca 

TwitterpatedWhere stories live. Discover now