Quello era Little Hangleton.
Era tornato lì di nuovo.
Anzi...erano tornati lì di nuovo. Tutti e due.
Due paia d'occhi, in sogno, assistettero a uno dei prodigi di quella che era sempre parsa una maledizione.
Craig Badomen aveva appena gettato un ciocco di legno nel caminetto, con forza tale da far capire esattamente quale fosse il suo stato d'animo.
Rabbia.
Rabbia pura.
- Tu...tu hai mandato a quella mezzosangue una lettera in cui la informavi dei tuoi futuri progetti?- urlò, dando le spalle a una figura ammantata di nero, nascosta nell'ombra delle tende pesantemente tirate - Ma cosa sei? Idiota? O solo una pazza?-
- Tranquillo, Craig.- disse una voce di donna che sembrava provenire dall'abisso - Hermione Hargrave è molto debole su questo punto. Com'è accaduto in passato, darà i numeri e perderà la sua lucidità.-
- Si e noi il nostro effetto sorpresa.-
Badomen imprecò fra i denti, alzando le fiamme con la mano fino a farle divampare.
- Che io sia dannato quando ho accettato la tua presenza in questa missione.-
- La mia presenza ti è stata comoda, mi pare.-
- All'inferno, non quando ti presenti a quella donna e le dici chiaro e tondo che vuoi sterminare la sua famiglia.-
- Lei non è un problema tuo.-
- Si che lo, dannazione!-
- Tu occupati di riprendere il tuo padrone.-
- Il mio?- Badomen puntò gli occhi verso la figura indistinta - Credevo fosse anche il tuo.-
Una risatina, poi una mano rugosa, orrendamente sfregiata uscì dal mantello e finì sotto al cappuccio.
La donna si era coperta la bocca.
- Ma ovviamente. Solo che sei così possessivo con quel ragazzo.-
- Sei disgustosa.- sibilò il Mangiamorte, gelido - Quel ragazzo sarà puro nel male, come lo era il padre.-
- Il Lord Oscuro era tutt'altra cosa, fidati.-
- Lo conoscevo bene, non è il caso di usare tanta arroganza.-
- Allora avrai notato la differenza del figlio.-
- E' stato stregato dagli Auror. Posso pensare solo questo.-
- Ma certo, certo.-
Accondiscendenza.
Lo stava manipolando.
E Badomen...se se n'era accorta, parve non farci caso.
- Quando agirai?- le chiese.
- Il più presto possibile, ma come mi hai fatto notare tu, il fattore sorpresa è fondamentale.-
- Dicendoglielo l'hai buttato nel fuoco, stupida.-
- Non tollero insulti da uno che s'è fatto scappare il suo tanto amato Lord Oscuro.-
- Ah, non farmi la predica. Pensa piuttosto a sistemare le cose con Donovan.-
- Mi preoccuperò di lui a tempo debito. Ma credo sia ora di agitare un po' di polvere.-
- Sentiamo.-
Badomen si sedette in poltrona, congiungendo le dita.
- Avanti, che intendi fare?-
- Come tu hai messo qualcuno alle costole del tuo giovane Signore, io ho intenzione di mettere la paura in corpo a quella schifosa mezzosangue.-
- Uccidendole il padre?-
- Perché no?-
- Come? Vive ad Hargrave Hall. Neanche il Ministero è protetto con tanta attenzione. E ricorda che la Hargrave ha amici potenti.-
- Si ma non è una che chiede aiuto. La conosco.-
- Davvero? E come mai, se posso chiedertelo? Pensavo non avessi mai avuto contatti con gli Auror, prima d'ora.-
Menzogna.
- E' così. Ma mi hanno sfigurata la notte in cui hanno ucciso mio padre.-
- Quindi vuoi vederli affogare nel sangue.-
- Com'è vero che sono una Mangiamorte, Craig.-
Ancora menzogne.
Ancora bugie.
Ancora misteri.
Chi era quella donna?
Chi era?Harry James Potter e Thomas Maximilian Riddle quella mattina si svegliarono contemporaneamente.
Balzarono a sedere nel letto, ansanti. Le menti ancora collegate.
Ci erano stati insieme in quel sogno. Fianco a fianco.
Anche se non si erano visti. Anche se col corpo erano stati nei loro letti.
Ancora insieme, in un sogno.
Ma se il bambino sopravvissuto, tenendosi la fronte con la cicatrice che scottava si ributtò contro i cuscini, chiudendo gli occhi e sperando che fosse stato tutto un sogno, Tom si lanciò giù dalla sponda, imprecando per il dolore alla schiena, dovuto allo scatto, e si lanciò in corridoio.
In pantaloni bianchi girò per mezzo residence, incontrando pochi Tassorosso mattinieri e infilatosi nell'ala di Serpeverde si attaccò alla porta di Damon. Due colpi, tanto per annunciarsi e senza attendere il permesso planò in camera.
- Damon ti prendo il cellulare.- urlò e si buttò sul letto sfatto, iniziando a trafficare col telefono di Howthorne.
Il fatto era che il Legimors era in bagno, a farsi la barba. E a letto c'era solo Neely, nascosta sotto le lenzuola. Quando lo vide, ancora assonnata, rimase un attimo perplessa del sorriso smagliante e del tutto incurante di Riddle, visto che era nuda, anche se avvolta fra le coperte.
Ma si sentiva bene?
Una volta sarebbe scappato, inciampando, rosso come il fuoco!
Il telefono squillò un paio di volte alla Lucky House e quando si degnarono di rispondere, fu la voce scazzata di Lucas a dargli il buono giorno.
- Senti, ma tu non dormi mai?- gli chiese Tom.
- E tu una casa te la sei trovata?- gli rinfacciò il Phyro - Chi vuoi? L'idrofobo o il serpente?-
- Tuo padre.-
- Aspetta...PAPAAAAAAAAAAAAAA'!!!!!-
- Ah, Dio!- Riddle si scostò il cellulare dall'orecchio, tanto aveva assordato se stesso e anche Neely.
Comunque, a parte Lucas, in quella casa a toni non si scherzava mica. Prima che arrivasse Harry si sentirono le sue bestemmie riecheggiare per lo scalone, le suppliche minacciose di Hermione ed Elettra che invitavano i padri di casa a usare un linguaggio decente e consono alle giovani menti della casa...e poi, forse, la mandria degli anatroccoli gialli di Glory.
Quando Harry arrivò al telefono, sembrava passata una vita.
- Si?- bofonchiò.
Tom capì che era la prima volta che si parlavano dall'incubo in cui Potter era stato catapultato.
- Ehm...ciao, sono io.-
- Ciao.-
Tono vago. Apatico.
- Stai bene Harry?-
- Mai stato meglio.-
Sarcasmo.
Fantastico.
- Ecco, senti...ti ho chiamato perché neanche due secondi fa ho ricordato un sogno di stanotte.-
- Con Badomen che parlava con la mostra, si.-
- Quindi l'hai visto anche tu...-
- Esatto.-
E non diceva altro? Non era preoccupato?
- Harry, non so se hai sentito ma...pare che siano ancora a Little Hangleton...-
- E che vogliano uccidere il padre di Hermione, si.- tono sempre più distaccato - Ne stavamo parlando giusto adesso.-
- E che avete intenzione di fare?-
- Quando torni, domani, i ragazzi ti metteranno al corrente.-
- Ah...e ho capito anche che mi hanno messo qualcuno alle costole.-
- Abbiamo già avvisato Ron. Ora è al Ministero, sta controllando la lista dei Mangiamorte e dei loro galoppini non dichiarati ancora in libertà. Se è tutto, ci sentiamo domani.-
- Ho capito ma...-
Il rumore della linea interrotta fece in modo che Riddle restasse a bocca spalancata.
Gli aveva attaccato il telefono in faccia!
- Bastardo...- alitò sgomento.
- Chi? Oliver?- celiò Neely.
- Anche.- Riddle rifece il numero da capo. Ora Harry lo sentiva! Ma che cavolo stava succedendo, dannazione?
Così, oltre al danno anche la beffa perché gli rispose di nuovo Lucas che, oltre a fargli capire che stava diventando un vero rompipalle e anche un paranoico, gli passò la prima persona inconsapevole che passava dalle parti del corridoio.
In boxer.
- Cosa?- sibilò Draco Malfoy alla cornetta, soffiando fuori dai polmoni una nube di fumo.
- Mi ha attaccato il telefono in faccia!- sbraitò Riddle.
- Oh, sono costernato mostriciattolo. Fossi di fronte a me in questo momento, vedresti la partecipazione nelle mie pupille dilatate.-
- Senti, non farmi incazzare anche tu! Ma che gli prende?-
- E io che ne so?-
All'improvviso, l'ipotesi che quei due non si parlassero sembrò al giovane figlio di Lord Voldemort una possibilità molto seria. Non si parlavano!
Orrore!
- E hai intenzione di fare qualcosa in proposito?-
Suo cugino di mattina non carburava, e va bene, ma Tom attese la risposta per dieci secondi buoni.
- No.-
- Come no?-
- Mostriciattolo, non hai nessun altro a cui dare il tormento?-
- No, visto che Harry è traumatizzato dal fatto che io e te abbiamo cercato di ucciderlo!-
- Io ci provo da sempre.- replicò Malfoy, pigramente.
Potter passò di lì proprio in quel momento e alzò le sopracciglia.
- Mi stai tagliando il mantello?-
- Con Tom.-
- Lo sai che non dovrei essere presente, vero?-
- Allora perché non te ne vai, così possiamo continuare a sputtanarti Potty?-
- Con chi parli?- gli chiese Tom, allucinato.
- Con lo Sfregiato.-
- E gli stai riferendo quello che diciamo?-
- Perché no?-
- Ma allora sei completamente strafatto!- berciò Riddle.
- Fate come vi pare.- mugugnò Harry, alzando le spalle - E digli di stare tranquillo.-
- No che non sto tranquillo!- tuonò Tom, invadendo la cornetta e facendosi sentire anche dal bambino sopravvissuto - Dovresti farti vedere da qualcuno!-
- Si, il becchino.- ironizzò acidamente Malfoy.
- Vaffanculo.- sibilò Harry.
- Ha detto vaffanculo a me o a te?- chiese Tom, stralunato.
- A te.-
- Non è vero Malfoy, ho insultato te.-
- Ok, basta! Basta!- gracchiò Riddle, assordandoli di nuovo - Io ne ho basta! Fate quel cazzo che vi pare, ma trovate una soluzione prima che torni! Io intanto terrò gli occhi aperti nel caso che l'uomo di Badomen si faccia vivo. Milo ha giusto percepito una presenza estranea al nostro gruppo ieri.-
- Ok.-
- E non fare l'accondiscendente con me, Draco!-
- Ok Tom.-
- Ah, al diavolo!- e gli chiese la comunicazione in faccia, cosa che a Malfoy non toccava molto.
Se non altro, lì alla Lucky House l'atmosfera sembrava essersi alleggerita prima del grande e massacrante discorso della Grifoncina.
E il fatto che Malfoy fosse almeno andato a mettersi addosso un paio di pantaloni la diceva tutta sul suo interesse alla questione. Comunque, una volta spediti i bambini fuori dai piedi e averli attaccati alla play, con crèpes al cioccolato e marmellata, senza ovviamente succo d'arancia, i grandi si riunirono nella cucina dell'ala Potter e dopo aver Insonorizzato tutto, poterono finalmente osservare la lettera che Hermione aveva ricevuto a cena, la sera prima, ad Hargrave Hall.
- Una dichiarazione bella e buona.- commentò Elettra, seduta di fronte a una tazza fumante di caffè macchiato.
- E dal sapore conosciuto.- continuò Harry, che invece prediligeva quella nero e bollente.
- Che intendi?-
Potter fissò sua moglie, indicandole una parte della lettera - Vedi cosa dice qui?-
La bionda lesse attentamente -... questa volta non è rimasto nessuno che può fermarmi.- rialzò il viso, ora con una brutta sensazione a pelle - Questa volta? Vuol dire che conosciamo questa donna?-
- Probabilmente vuol dire che ha avuto a che fare con noi.- replicò Hermione, seduta sulla mensola di marmo del mobile cucina - Forse indirettamente, forse no. Ma nel sogno, Harry la sente dire che è una Mangiamorte e che quando i suoi sono stati uccisi, lei è rimasta sfigurata.-
- Puttanate.-
Come sempre Draco Lucius Malfoy era la finezza fatta a persona.
E sapeva essere incisivo come pochi.
- La tizia mentiva.-
- E tu che ne sai?- gli chiese Hermione.
Draco, usando la sigaretta, indicò Harry. Gli aveva letto nel pensiero.
- La tizia diceva balle grosse come draghi.- continuò il biondo Auror, ciccando nel portacenere che gli galleggiava a fianco - E anche Badomen non si fida di lei. Quando parlavano di Tom, lei ha detto che era solo Signore dei Mangiamorte. Dopo si è corretta, ma mi è bastato per capire com'è girata la nostra signora.-
- Quindi che intenzioni avrebbe?- allibì Elettra - Se non è una Mangiamorte...-
- Vorrà vendetta.- replicò Potter, incrociando le braccia al torace - Quanti anni può avere?-
- Che ne so. Dalla voce sembra giovane, ma è sfigurata...almeno secondo Tom.- Draco lo fissò, arrivandoci subito - Dici che la mezzosangue gli ha ucciso i genitori otto anni fa?-
- Alla chiesa di Nostra Signora di Ramsey?- Hermione ricordò quella notte, senza mostrare particolari rimorsi. La notte in cui aveva fatto sprofondare una chiesa d'Illuminati. La notte in cui...Lord Voldemort le aveva fatto i suoi complimenti.
- Magari era lì.- annuì, ignorando gli sguardi dei presenti - Ma Duncan ha controllato. Tutti morti.-
- Non firmavano all'entrata.- commentò Draco, sarcastico - Forse te n'è sfuggita una.-
- Un crollo non sfigura nessuno, amore.- gli fece notare, con tono altrettanto combattivo.
- E tu hai la bacchetta facile.-
- Se solo anche la tua bacchetta fosse veloce come la tua lingua.-
Un ghigno perverso piegò la bocca di Malfoy, ma se non altro si era arrivati a un punto.
La donna di Badomen non era una Mangiamorte.
O almeno...non mirava alla loro prosperità. E non mirava a Tom. Non come Badomen almeno.
- E stanno ancora a Little Hangleton? Com'è possibile? In fondo gli Auror l'hanno rigirato mille volte da cima a fondo.-
- Magari...che ne so, un Portale. Una Trasposizione...controlleremo di nuovo.-
- E come facciamo con tuo padre?- chiese Elettra.
- Lo proteggeremo.- rispose Harry, paziente.
Hermione però lo bloccò, guardando oltre la finestra aperta della cucina - Non è necessario. Io non posso stargli appresso tutto il giorno. E Jeager mi deve un favore.-
- Hai mandato Crenshaw a badare a tuo padre?- Draco allargò quasi la bocca - Ma sei fuori mezzosangue?-
- Non farmi la paternale.- gli disse, soave - Vorrei vedere fosse arrivato un messaggio minatorio per Lucius.-
- Quello è come Potter, non crepa neanche se lo ammazzi.- masticò il biondo fra i denti - Però neanche Crenshaw può stargli alle costole tutto il giorno.-
- Infatti. Si sono divisi il lavoro lui e Asher.-
- Vuoi lasciare in mano loro la difesa di tuo padre?- Elettra sbattè le ciglia - Tesoro, ma sei sicura? Oh, certo. Sono ottime mani, ma magari...forse preferiresti farlo tu.-
- Ho la faccia di una che preferisce farlo al posto altrui?- tubò, melensa.
- Hai la faccia di una psicotica in questo momento.- sindacò il bambino sopravvissuto, finendo il caffè in un soffio - Ora signori, scusate, ma devo volare alla Hayes.-
- E con il tizio che hanno messo alle costole di Tom?- Hermione sembrava più preoccupata per Riddle che per suo padre - Che facciamo?-
- Ha come migliori amici Legimors, Diurni e Sensimaghi. Se la caverà fino a domani, no?-
- Senz'altro.- Draco ritenne conclusa la riunione, stiracchiandosi - Perfetto. La seduta è tolta. E ora, se volete scusarmi, ho da finire della maledetta AntiLupo che ancora non vuole saperne di funzionare come antidoto.-
Ancora prima di mettere la mano alla porta però, i quattro sentirono un leggero tafferuglio nel salone.
Guardandosi in giro, videro Faith sulla soglia con Cosmo nel cappuccio...e Glory inginocchiata a terra.
- E' caduta.- disse semplicemente la piccola Potter - Glory, stai bene?-
La piccola strega bionda si alzò subito, tenendo la testa bassa.
- Si, non ho visto l'orlo del tappeto.-
- Tesoro, sono giorni che cadi.- Hermione andò a controllarla, specialmente le mani e le ginocchia - Che succede, eh?-
- Sono alcuni geni Black.- borbottò Harry, infilandosi la bacchetta nella manica della camicia bianca - La stanno traviando. Ancora un po' e diventerà come Tom.-
- Non è che magari sei stanca?- Hermione osservò ancora la sua bambina, attentamente, specialmente lo sguardo fuggevole - Amore, ci vedi bene? Magari un calo di vista...-
- Tutto a posto.- stavolta Glory fu quasi brusca, sottraendosi dalle braccia della madre - Vado a leggere nella serra.-
- Vengo anche io.-
Lucas sbucò fuori dal salone. E agli occhi dei grandi, qualcosa in quella casa iniziava a girare in maniera più assurda del solito. Il Phyro aveva in testa il casco dello skate-board volante, una racchetta da tennis e alla cinta anche una croce di legno.
- Andiamo.- scandì. Non attese la risposta di Glory, talmente era allibita, e se la trascinò dietro per mano.
Spariti loro, un brivido strano percorse Hermione. E Draco.
Si guardarono appena, ma qualcosa...si, c'era qualcosa nell'aria.
Forse addirittura una presenza fra loro due.
E la loro bambina, di recente era caduta sempre più spesso.
Disattenzione, stanchezza, maldestria...non lo sapevano.
Però stava accadendo qualcosa.
E Draco, dal volto tirato di sua moglie, capì che ancora una volta avrebbe dovuto scoprirlo da solo.
Almeno per il momento.

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T.M.R |DRAMIONE|
FanfictionIl quarto capitolo della saga: a otto anni dalla perdita che ha segnato indelebilmente Harry e Draco, a Londra tornano segnali che i Mangiamorte sono risorti e con loro, potrebbe esserci un nuovo grande capo. La vita di Thomas Riddle, dopo la sua Si...