Capitolo 3

1.9K 82 0
                                    


Anne's pov

Mi sposto per lasciare al ragazzo un po' di spazio. Il mio cuore va a mille mentre lui si siede accanto a me. Mai mi sarei aspettata che mi rivolgesse la parola, ma averlo accanto mi ha distratto dal motivo per cui sono scesa qui a quest'ora della notta e soprattutto mi fa sentire più sicura. La sua corporatura alta e robusta potrebbe sicuramente proteggermi dai rischi in cui potrei incorrere, a meno che non sia stesso lui il pericolo da cui dovrei stare attenta. Quando lo vedevo correre non pensavo lui si fosse mai accorto di me. Anche se gli sono passata accanto innumerevoli volte, non l'ho mai visto rivolgermi uno sguardo. Ma evidentemente l'aveva fatto.

''Raramente'' Rispondo alla sua domanda. Entrambi torniamo a guardare il mare davanti a noi e per un attimo che sembra un'eternità cala il silenzio.

''Che maleducato, non mi sono presentato, io sono Max.'' Mi pone la mano e gliela stringo.

''Piacere Max, io sono Anne.'' Lui me la stringe con delicatezza e mi guarda fisso negli occhi come a volermi scrutare l'anima. Riesco a sostenere il suo sguardo, perché a differenza di molte altre persone con cui passavo il mio tempo, mi sento a mio agio. Anche se è un completo sconosciuto, mi sembra di conoscerlo da una vita. ''Tu vieni qui tutte le notti invece?'' Gli lascio andare la mano e torno a guardare il mare, lui fa lo stesso.

''Solo quando la notte è difficile da sopportare.'' Per un momento lo vedo assorto nei suoi pensieri. ''Tu invece perché qui stasera?''

''Stesso motivo tuo.'' Lo vedo agitarsi sul posto, fatico a credere che il motivo per cui possa sentirsi così sia io. ''Stai bene?''

''Ora sto meglio'' Mi rivolge un mezzo sorriso. Automaticamente gliene rivolgo uno anche io. ''Allora, posso sapere cosa turba le tue notti?'' Mi chiede.

''Solo a patto che tu mi dici cosa turba le tue.''

''Lavoro'' Vedo la sua espressione divertita trasformarsi in tristezza.

''Mi stai mentendo, ma se non me lo vuoi dire non voglio forzarti.'' Adesso dal suo volto traspare sorpresa che lascia subito lo spazio al quel mezzo sorriso che pochi minuti prima mi aveva già conquistata. Mi fa ridere il modo in cui cambia umore nell'arco di un minuto.

''Sei brava nel capire le persone eh?''

''In realtà sono pessima, ma con te è stato piuttosto facile, le tue espressioni dico tutto.''

''Ti stupirà allora sapere che vengo definito impassibile e inespressivo praticamente sempre.'' Aggrotto le sopracciglia, non riesco a credere che nessuno sia mai riuscito a leggere espressioni che per me sono palesi. ''Immagino che la mia risposta non abbia rispettato il patto, giusto?'' Non voglio forzarlo ad aprirsi con me, io stessa so quanto sia difficile farlo, avere paura che gli altri possano non capirti o usare le tue debolezze contro di te, ma voglio che lui si fidi di me e per riuscirci devo fare io il primo passo.

''È la mia famiglia, in particolare mio padre, non andiamo d'accordo e soprattutto non va d'accordo con mio fratello.'' Mi prendo un momento per cercare il coraggio di continuare senza essere interrotta dalle lacrime e Max, capendo il mio silenzio, non si muove lasciandomi tutto il tempo di cui ho bisogno. ''Stasera quando sono tornata dal lavoro, ho trovato mio fratello a casa con un occhio nero. Mio padre è tornato a casa ubriaco, come accade spesso e si sono scontrati.''

''Dov'è tuo fratello ora?'' La sua voce è calma e comprensiva.

''Da mia zia, quando succedono queste cose andiamo a dormire da lei. Ma io stanotte non riesco a dormire e quindi eccomi qui.'' Sento il suo sguardo su di me.

On the seafront, where it all began - Max VerstappenWhere stories live. Discover now