15.

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Pov's Martina
-Tutto bene?– le domanda di Jorge che la riportò alla realtà.
Si girò verso il ragazzo e gli sorrise –Si,tutto bene.– disse.
In realtà non andava per niente tutto bene.In realtà si sentiva strana.
Aveva appena fatto sesso con Jorge,il ragazzo dei suoi sogni.Lo stronzo,il figo della scuola,il ragazzo più popolare di tutto il liceo,quello per cui tutte avrebbero pagato oro,nonostante lui non fosse proprio schizzinoso da qual punto di vista.Si contavano nelle dita di una mano le ragazze più belle del liceo a cui NON l'avesse elargito.Insomma,non usava certo il contagocce per certe cose,anzi...si donava spontaneamente!
Eh si!Era generoso dal quel punto di vista,anche se alla fine,si trattava solo di una volta e tutte lo sapevano.
Jorge era come Paganini:non si ripeteva mai!
Ovviamente loro due non erano andati a fondo.Si erano "coccolati" e basta.
Dopo la telefonata della genitrice pazza Jorge le era saltato addosso,poi però,era ritornato sui suoi passi e,incredibile ma vero,le aveva detto che voleva andare con calma,fare tutto per bene e che gli bastava solo restare abbracciati.A quel punto era stata lei a provocarlo.
Lo voleva!
Non aveva portato quegli abiti assurdi per quasi due settimane per non aver niente in cambio!Non si era sorbita la predica,davvero imbarazzante,di sua madre per ritornare a casa a bocca asciutta.
Eh no!
Ma non era solo quella la questione.Martina si era resa conto che era innamorata di Jorge.
La cotta che si era presa fin dal primo momento in cui aveva visto per quel ragazzo adesso che lo avevo conosciuto si era trasformata in qualcosa di più forte.Lo amava.
Ci avrebbe pensato più tardi a cosa dire ad Elizabeth,sempre se lo avrebbe fatto.
La reazione della madre l'aveva lasciata basita.
Non se lo sarebbe mai aspettata.Si erano sempre confidate tutto e la sua adorata mamma non si era mai fatta problemi a parlarle di sesso.Anzi,tra le due,era lei quella più imbarazzata quando entravano nell'argomento.
In ogni caso non avrebbe mai fatto passi falsi da quel punto di vista.
Elizabeth le aveva insegnato ad aver rispetto per il suo corpo e per se stessa,quindi non si sarebbe mai cacciata in situazioni che potevano metterla nei guai,ma Jorge...era Jorge!Il sogno e il frutto proibito di anni e lei lo desiderava con tutta se stessa.
Per questo aveva disubbidito e si era lasciata andare con lui.
Insomma quella parola,che avevano tirato in ballo sia il ragazzo che la madre,era stata sfatata.
Ebbene si...aveva fatto per la prima volta in vita sua del sesso orale!
Martina avvertì le guance bruciare,si accoccolò tra le braccia di Jorge e nascose il viso nel petto del ragazzo sperando che non si accorgesse che all'improvviso era diventata rossa come un peperone.
Jorge le accarezzò pigramente i capelli.
-Mi sà che ci conviene cominciare a prepararci.– disse il ragazzo con una tranquillità disarmante.
Martina annuì,strofinando il viso sul torace di Jorge anche se non aveva proprio voglia di tornare a casa.Avrebbe voluto stare tra le braccia di Jorge per sempre.
Tra l'altro aveva paura di subire un'altra predica dalla madre o peggio ancora,essere sgridata.
Perfortuna Jorge le sarebbe stato a fianco.
No!Sicuramente la tattica del mutismo era la migliore da seguire.Non poteva certo raccontarle ciò che avevano fatto.Chissà come avrebbe reagito sapendo...Elizabeth avrebbe sicuramente ucciso o in qualche modo ferito Jorge e di lei avrebbe fatto polpette...
Meglio evitare!
Si alzò svogliatamente e si stiracchiò.Indossava solo la biancheria intima.Si rimise velocemente il vestito della sera precedente sentendosi improvvisamente vulnerabile –Pronta!– disse allegramente per coprire l'imbarazzo che l'aveva colta inaspettatamente.
Jorge le sorrise,tirò fuori dalla borsa una felpa e un paio di jeans e la riempì nuovamente buttando tutti i suoi vestiti,pigiama compreso,alla rinfusa.Poi si vestì.
-Dai andiamo,ti accompagno a casa...Martina senti...per quello che è successo prima,sarebbe meglio non dire niente a tua madre,anzi,non offenderti,ma penso proprio che non ti porterò proprio davanti al portone e appena scendi dalla macchina,me la filo.-
Martina alzò gli occhi e lo guardò sorpresa...ahia!Brutto segno.
Jorge si stava defilando,proprio come aveva fatto con le altre e non avevano nemmeno avuto un rapporto completo.
Fù questa la prima sensazione che avvertì.
Aveva fatto di tutto per accalappiarsi Jorge,piani su piani,strategie su strategie,per non parlare di tutto il resto.
Aveva creduto davvero di essere speciale per lui,ma in verità l'aveva usata esattamente come tutte quelle prima di lei.
Questa fù la seconda sensazione che l'assalì e le lasciò l'amaro in bocca.
A Jorge interessava solo ed esclusivamente di se stesso.Era stata una povera illusa a credere di essere quella che lo avrebbe cambiato e messo sulla retta via.
Tutto ciò che era successo in quelle settimane le passò davanti agli occhi come un film,avvertì le prime lacrime scenderle dagli occhi.
Non voleva stare male per lui,non se lo meritava il suo dolore!
In un lampo però la delusione si impossessò di lei:era stata usata!
Lei,Martina Stoessel,era stata usata da quel buzzurro!
Un moto di rabbia le attraversò tutto il corpo come una raffica.
Questa fù la terza sensazione.
Scacciò quelle lacrime da debole e si avviò come una furia verso la porta.
Era la seconda volta che Jorge la umiliava.Prima lo sgabuzzino e adesso questa.Non ce ne sarebbe stata una terza!Poco ma sicuro.
-Non ti disturbare Jorge,prendo un taxi per tornare a casa,non vorrei proprio che ti scomodassi per me.– sibilò.
Jorge alzò il viso e la guardò stralunato –Beh,adesso che ti prende?– chiese con gli occhi spalancati.
-Lascia stare,sei proprio uno stronzo,ho sperato fino alla fine che fosse solo una voce di corridoio,ma purtroppo mi sono sbagliata.È evidente!– detto questo si avviò come un tornado verso la porta,quando gli passo vicino e vide il ragazzo che continuava a seguire i suoi movimenti stupito,si fermò un attimo –S.T.R.O.N.Z.O. non cercarmi mai più!– gli urlò e gli mollò un cinque ben piazzato sulla guancia.
-Ma sei impazzita?Ma vaffanculo Martina!– le gridò di rimando massaggiandosi la parte lesa –Ti fermi un attimo,per favore?Ma dove cazzo stai andando...-
Sbattè la porta e cercò il cellulare dentro la borsetta.Sperò con tutta se stessa di avere credito a sufficienza per chiamare un taxi.Perchè aveva telefonato sua madre?Se non l'avesse fatto adesso avrebbe avuto qualche soldo in più per poter chiamare qualcuno e forse non sarebbe successo quello che poi era accaduto!Se non avesse chiamato Elizabeth,forse non avrebbe mai fatto sesso con Jorge,perchè voleva trasgredire agli ordini di sua madre.Forse...
Ovviamente la fortuna non era dalla sua parte:il suo credito era praticamente inesistente.
E adesso?Cosa poteva fare?
Mai e poi mai sarebbe ritornata sui suoi passi e si sarebbe fatta accompagnare a casa da Jorge.
Poteva andare giù e chiedere alla receptionist se le poteva chiamare un taxi.
Mentre scendeva in ascensore mille dubbi l'assalirono.
Avrebbe fatto la figura della donnina poco seria.
Chiunque le avesse prenotato il taxi avrebbe pensato sicuramente che aveva passato la notte con Jorge per una botta e via...se invece sarebbe uscita con lui,magari l'avrebbero scambiata per la sua ragazza.
Martina si sentì improvvisamente arrossire.
Era proprio passata dalle stelle alle stalle.
Da prima ad ultima donna sulla faccia della terra.
Che tristezza!
Non gli avrebbe mai più rivolto la parola.Brutto bastardo di un Jorge!Gliel'avrebbe pagata.
Come aveva potuto usarla così?
Un piccolo pensiero maligno si trasformò subito in un ghigno soddisfatto.
Se le cinque dita fossero state ancora ben presenti sulla guancia di Jorge,magari quelli della villa non avrebbe pensato a lei come ad una di facili costumi,magari avrebbero potuto pensare che avessero litigato!
Ma certo dai...
Arrivò sicura davanti al bancone e una ragazza di qualche anno più vecchia di lei l'accolse –Posso fare qualcosa per lei?– chiese con molta professionalità.
Martina le sorrise –Gentilmente mi potrebbe chiamare un taxi?– chiese sicura di sè.
Era una villa-albergo da un milione di stelle,o no?
Nei film facevano così.
Mamma come si sentiva Vivian Ward in quel momento e quanto avrebbe voluto avere anche lei il caro Barney Thompson in quel momento...ma lei purtroppo non era Julia Roberts.Era solo Martina Stoessel senza un soldo nel cellulare.
La ragazza le sorrise –Certamente.-
Jorge arrivò proprio mentre la signorina della reception riagganciava il telefono.
Martina gli voltò le spalle e si diresse verso l'uscita dopo aver salutato l'impiegata.
Il ragazzo stava arrivando a passo di carica e le cinque dita erano un'impronta a fuoco sulla guancia.

Pov's Jorge

Salutò velocemente la ragazza alla reception.
Martina se ne stava fuori dalla porta impettita –Si può sapere che cazzo ti è preso?Possibile che tu sia sempre così violenta?– le chiese incattivito.
Per tutta risposta lei si girò dall'altra parte senza nemmeno rispondere.
Jorge sbuffò poi le afferrò malamente un braccio e la girò con forza –Guardami in faccia quando ti parlo!– sbraitò –Adesso muoviti e vieni con me che ti riporto a casa.-
Martina si divincolò dalla stretta offesa –Mi hai fatto male,stronzo!E a casa ci torno da sola.Ho chiamato un taxi.-
Jorge sentì i fumi della rabbia salirgli al cervello,cercò di mantenere la calma,fece due lunghi sospiri e poi la guardò –Scusa,non volevo essere violento,ma mi hai fatto perdere la ragione.– si scusò cercando di addolcire la voce –Volevo solo capire cosa ti è preso Martina.Prima sei gentile e carina e poi tutto d'un tratto ti trasformi e diventi il giustiziere della notte.Sono stanco di essere preso a schiaffi,pedate e pestate da te.Per un attimo avevo creduto che avessimo risolto questa fase,pensavo...beh insomma,pensavo avessimo fatto un passo avanti.Ecco!-
Lei gli rivolse uno sguardo di fuoco –Ah si?E perchè?Spiegami perchè hai avuto quest'impressione?Forse perchè ti ho fatto un p*****o?– pronunciò quella parola con tutto il disprezzo possibile e per Jorge fù l'ennesimo schiaffo morale.
La pazienza terminò in quell'esatto momento.
Alzò gli occhi e non riuscì a contenere la rabbia –Si Martina,proprio perch+ mi hai fatto una p***a,credevo fossimo più in intimità io e te,ma a quanto pare mi sono sbagliato e di grosso anche!-
-Cosa vuoi fare adesso?Andartene con un taxi?Non parlarmi più?E io che credevo che se ne avessi avuto voglia,saresti stata ancora disponibile per soddisfarmi e mi sarebbe stata sufficiente una chiamata!Anche perchè...detto tra noi dovresti migliorare un pò,non sei stata brava a sufficienza!– l'aggredì con cattiveria.
Martina spalancò gli occhi che divennero presto lucidi.
Stava per piangere.Jorge lo sapeva,lo intuiva,ma non si fermò.
Qualcosa scattò in lui.Disprezzo e delusione.
Aveva fatto le cose seriamente con lei,perchè la desiderava,la voleva e non solo per una volta e lei invece?Per lei era stato solo un gioco.Probabilmente era una scommessa.La sfigata che riusciva ad incastrare lui,il ragazzo più popolare di tutto il liceo.La ragazza scialba che era riuscita ad entrare nel suo cuore a prenderlo in mano e schiacciarlo come un insetto.E lui ci era cascato.
Avvertì nuovamente quella fitta allo stomaco che non gli dava pace,soprattutto quando lei gli era vicino,ma questa volta si propagò anche al cuore trafiggendolo di dolore.
Era stato preso in giro.
Era stato solo un trofeo per lei,un trofeo da esporre.
La fissò con odio e con un rancore che non aveva mai provato per nessuno al mondo e non riuscì più a trattenersi –Sei solo una piccola troietta in erba Martina.Torna quando avrai fatto più esperienza stronza!– prese cinquanta dollari dal portafoglio e glieli lanciò addosso –Questi sono per il taxi e per la nottata!– aggiunse con disprezzo,poi prese la borsa e si avviò verso la macchina lasciandola impalata e inorridita.
Non si voltò nemmeno quando la sentì scoppiare a piangere.
Non sarebbe più tornato indietro.
Martina Stoessel era appena scomparsa dalla sua vita e non sarebbe mai più tornata a farne parte.
Martina Stoessel lo aveva solo usato.
Martina Stoessel lo aveva solo preso in giro.
Martina Stoessel era come tutte le altre.
Martina Stoessel non era niente di speciale.
Martina Stoessel era solo una sfigata che si vestiva di stracci e sembrava un sacco di patate.
Martina Stoessel gli aveva preso il cuore e gliel'aveva strappato dal petto e l'aveva lasciato sanguinare.
Nessuno sarebbe stato più in grado di sanare quelle ferite.
In quel momento Jorge si rese conto di due amare verità.
Aveva sbagliato ad aprirsi così con quella ragazza,ma soprattutto aveva sbagliato ad innamorarsi di lei.
Quell'ultima sensazione aprì ulteriormente la ferita che aveva al cuore.
Non aveva bisogno di un dottore.Quelle fitte allo stomaco scaturivano dalle emozioni che provava per lei.Strinse i pugni con rabbia e una volta entrato in macchina li sbattè violentemente contro il cruscotto.
Si guardò nello specchietto retrovisore.La guancia era ancora rossa,se la strofinò cercando di cancellare quella sensazione e il risultato fù ancora peggiore.
Non riuscì ad accendere il motore finchè non vide il taxi arrivare e prelevare la ragazza.
Seguì tutti i movimenti.
Martina che raccoglieva i cinquanta dollari da terra.
Martina che entrava nel taxi.
Martina che mormorava qualcosa all'uomo.
Martina che voltava il viso dalla parte opposta per non incrociare il suo sguardo.
Martina che se ne andava per sempre dalla sua vita.
Amava Martina Stoessel.
Odiava Martina Stoessel.
Angolo Autrice.
Chiedo scusa per delle parole volgari che ho censurato.
Sò che questo capitolo è triste,ma si amano entrambi,no?!Faranno sicuramente la pace,speriamo. <3

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