39 - Devo andare via ?

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PDV LIVELY

«Ci divertiremo vedrai.», mi rassicura Peter, abbracciandomi.

«Ovvio, non sarà di sicuro l'arrivo di Harry Styles a rovinarmi la serata.", sbuffo, sibilando il suo nome. Dopo averlo fatto entrare in casa, non ci è voluto molto prima che mi pentissi di averlo fatto. Non sapendo cosa fare, perché ormai era lì, davanti a me, mi sono chiusa in camera. Harry ha urlato il mio nome, bussando alla porta, minacciando di abbatterla. Ma sapevo che non l'avrebbe fatto. Sua madre lo avrebbe ucciso. Ho messo le cuffie, ho fatto partite la musica a palla, e ho pianto. Ho pianto per l'ennesima volta. Ma questa volta non era un pianto disperato, era un pianto rabbioso. Ero pronta a voltare pagina, o almeno, pronta a considerare di poterlo fare. E lui è piombato all'improvviso come sempre, rovinando i miei piani. Pur di non incontrarlo, ho preferito digiunare. Per fortuna avevo lasciato in camera un pacco di biscotti al cioccolato. Sono sopravvissuta con quelli. Alle dieci, mi sono cambiata. E mezz'ora dopo sono uscita dalla finestra di camera mia, facendo un salto. Sono atterrata nel modo sbagliato sul prato, tant'è che mi sono slogata una caviglia. Niente di grave, un'idiozia in confronto alla possibilità di incontrare Harry. Quella si che avrebbe fatto male.

Raccontare dell'arrivo di Harry a Peter non è stato tanto facile. La prima volta che gliene ho parlato, stava per saltare sulla sua moto e correre a prenderlo a pugni. È stato complicato calmare il mio migliore amico, ma alla fine ci sono riuscita. E ora eccoci qui, pronti a devastarci come si deve. Il biondo mi passa il pass, facendomi segno di metterlo nella borsa. Faccio come mi ha intimato, e poi lo seguo. Finalmente, entriamo nella discoteca. Come sempre, sento subito l'odore di alcool, fumo e sudore. Che mix disgustoso. Faccio una smorfia schifata. Non mi era mancato per niente questo odore. Eppure, malgrado l'atmosfera degradante nel locale, non posso non sentirmi sollevata. Come me, molta gente è venuta a dimenticare.

«Vieni, prendiamo da bere.», urla Pit per farsi sentire. Mi afferra la mano e mi trascina verso il bar. Mentre Peter ordina il mio Cosmopolitan e il suo Spritz, io guardo l'ambiente decisamente caotico. La pista da ballo è piena di gente che balla, ragazze mezze nude, ragazzi con l'eccitazione a mille; tutti ballano come pazzi. Osservo come si muovano i loro corpi, come alzano le mani e come scoppiano a ridere quando parte il drop della canzone. Beati loro, apparentemente spensierati.

Ma mentre Peter mi passa il mio drink, i miei occhi catturano due teste piuttosto famigliari. Una bionda, l'altra riccia castana. No, non è possibile. Non ci credo. È venuto qui.

Comincio a panicare non sapendo cosa fare. Devo andare via ? O fare finta di niente ? No Lively, hai detto che non ti avrebbe rovinato la serata, quindi rimani e divertiti. Fagli vedere che sei andata avanti. O almeno faglielo credere, mi intima la mia coscienza. Giusto.

Bevo in un paio di sorsi il mio drink. Il bruciore dell'alcol dovrebbe infastidirmi, invece mi fa solo girare la testa. Mi affretto a chiedere al barista un secondo Cosmopolitan. Anche questa volta, butto giù la bevanda in pochi sorsi. Mi lecco le labbra, in direzione di Harry. Come immaginavo, mi sta fissando. Incredibile come sia prevedibile. Hai capito bene Harry, tu hai rovinato bene, ora sarò io a rovinare te. Ti farò impazzire.

«Vieni, andiamo a ballare.», dico poi a Pit. Lo prendo per mano, e ci dirigiamo verso la pista da ballo. Il locale è strutturato molto bene, perché la pista è posizionata al centro ed è leggermente sopraelevata, perciò si distingue con facilità. Una volta esseri posizionati in un punto libero della pista, il mio migliore amico ed io iniziamo a muoverci. Un po' a caso all'inizio, poi iniziarmi a coordinarci con le altre persone, alzando le mani.

Un ragazzo della discoteca si avvicina a noi due e ci offre due drink. Peter lo saluta, e capisco che si tratta di un suo amico. Il ragazzo sconosciuto, un tipo con i capelli lunghi biondi pettinati in un codino, bisbiglia qualcosa all'orecchio del mio amico. In risposta, Peter fa segno di "no" con la testa. Chissà cosa gli avrà chiesto.

Accettiamo i drink, due Sex on the beach, e li beviamo velocemente, per poi tornare a ballare. L'alcool comincia a fare effetto, facendomi fare movimenti decisamente più sensuali.
Noto che qualche ragazzo mi sta guardando e si sta leccando le labbra, io sorrido soddisfatta. Per quanto sia intimorita dai loro sguardi, non posso non provare una certa stima nei miei confronti. In fondo, so ancora essere desiderabile.

Preparati Harry Style, perché non uscirai vivo da stasera. Ti farò capire che ormai non ti appartengo più. E sappilo, sei stato tu a cambiarmi, anche il diavolo prima era un'angelo.

***

PDV HARRY

Il mio sguardo segue ogni suo movimento, osservo ogni suo particolare. È così perfetta, così bella. I suoi lunghi capelli biondi le cadono dolcemente sulla schiena, mentre invece un bellissimo sorriso è stampato sulla sua faccia.

Balla con il suo migliore amico facendo vari movimenti sensuali, ma lui la guarda ridendo quindi non mi allarmo capendo che per lui lei è solo un'amica e non sarà mai nulla di più per lui. Vorrei andare da lei, ballare con lei, baciarla e dirle che sono stato un coglione e che la rivoglio con me. Perché lei è mia. E io sarò suo per sempre.

Sospiro. No Harry, ormai lei è andata avanti. L'hai vista prima, si è rifiuta di parlarti. Lei ti odia. Ti ha dimenticato. Non è più tua. Uno sconosciuto si avvicina a me e ordina una bevanda.

«È bellissima, in effetti.», si gira verso di me.

«Come, scusa ?», dico un po' scocciato allo sconosciuto, perché ha interrotto il mio gioco di sguardi con Lively.

Lo sconosciuto sorride.
«La ragazza... è molto bella.»

Un sospiro esce pesante dalle mie labbra.
«Sì, lo è.»

Lo sconosciuto si infila una sigaretta tra le labbra mentre l'altra mano va a cercare l'accendino nella tasca della giacca.

«E posso sapere perché non sei lì a baciarla?»

«Non posso, lei non è più mia ormai. L'ho lasciata, sono stato un idiota, e lei mi ha dimenticato...»

Una nuvola di fumo si scontra contro il mio viso. Teoricamente non si potrebbe fumare in questo locale. Ma faccio finta di niente.

«Ragazzo, se c'è una cosa che ho imparato negli anni è che non si può dimenticare una persona, non dopo che questa ti ha dato così tanti motivi per ricordarla. Puoi provarci certo, passeranno gli anni e tu forse riuscirai a dimenticare il suo viso, ne perderai i lineamenti, il colore degli occhi, il sorriso... ma non passerà mai abbastanza tempo perché tu riesca a dimenticare il motivo per cui avevi bisogno di lei.»

Mi giro e lo guardo, infischiandomene del fumo e della sua puzza di alcool. Ma perché sto prestando attenzione a questo individuo ? Sono talmente disperato da accettare consigli gratis da ubriaconi ?

«E allora cosa posso fare?», chiedo quasi impulsivamente. Allora sono davvero disperato come sembra.

«Puoi andare da lei e provare ad essere degno del suo amore, per esempio. Partire da lì non sarebbe male, amico.» Scuoto la testa.

«Ma se lei mi respinge?»

Si porta la sigaretta alle labbra. Ultimo tiro.

«Il bello di viaggiare a piedi è che si può sempre cambiare strada.»

Detto ciò sparisce tra la folla, lasciandomi da solo con mille domande. Ecco cosa succede a dare ascolto a sconosciuti, Harry.

***

Nessun messaggio particolare, spero solo che questo capitolo via sia piaciuto, lasciate una stellina e un commento, mi interessa sempre sapere il vostro parere sulla storia ❤️

True or false ? || Harry StylesWhere stories live. Discover now