Capitolo 8.

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POV JORGE.
Sto tutta la sera a guardarla, anche quando ci buttiamo nella mischia della pista, tra tutta quella gente, quelle luci, quella musica forte io non riesco a non cercarla con lo sguardo. È una cosa così strana, non penso di aver mai provato per nessuna una cosa del genere...

Mi si avvicina una ragazza sbattendo le ciglia e facendomi l'occhiolino, ma io non la degno di uno sguardo. Non è lei che voglio. Martina è sotto i miei occhi mentre balla e si muove così vicino a Peter. Giuro che se continuano per un altro poco non rispondo delle mie azioni. Per fortuna mi raggiungono Ruggero e Cande.
<< Jorge come mai da solo stasera?>> mi dice quel bastardo del mio amico.
<< nessuna di interessante, e poi fatti i cazzi tuoi.>> gli dico ridendo.
Vedo Martina che viene verso di noi. 

Sospiro. Respiro.

<< Candeeee!>> la abbraccia.
Ah giusto, sono amiche quelle due. E io che pensavo venisse verso di me, certo che sto peggiorando sul serio.
Chiacchierano un po' , poi Cande e Ruggero vanno via. Lei si gira e mi guarda con quegli occhi che...Dio mio...

<< si può sapere perché non smetti di guardarmi stasera, Blanco?>>
Ops, mi ha scoperto. 

<< e come fai ad accorgerti che ti guardo? Evidentemente nemmeno tu riesci a staccarmi gli occhi di dosso.>> faccio lo stronzo, si lo so. Diventa tutta rossa e cerca di distogliere lo sguardo con quella sua tipica irritazione.
<< e va bene Stoessel, devi proprio farmelo dire? Sei stupenda stasera.>>
Le brillano gli occhi, fa per avvicinarsi, ma ecco che Peter ci interrompe, quel coglione.

<< Marti, amore, andiamo un po' fuori ?>> le sussurra all'orecchio e io riesco a sentirlo. Poi la bacia sul collo e le mette una mano addosso.

Respiro profondamente.

Lei mi guarda come se si aspettasse che dicessi qualcosa.
<< si tesoro, dico una cosa a Jorge e ti raggiungo, va bene?>>
Lui si avvia verso il privé. Che ansia, che deve dirmi ora?

Io la guardo con sguardo interrogativo.
<< non fare domande e vieni con me>> mi prende da un braccio e mi trascina fuori. 
Usciamo dalla discoteca, si toglie i tacchi e inizia a correre scalza tenendomi la mano. Io la seguo, come un idiota.
<< si può sapere che succede? Dove dobbiamo andare?>>
<< non lo so Jorge, lontano, lontano da Peter. Non lo sopporto più.>>

Rido come un bambino come quando scarta i regali di Natale. Arriviamo in un parco, il telefono di Martina squilla almeno tre volte, ma lei rifiuta le chiamate. Si siede su una panchina e finalmente risponde. Io mi appoggio all'albero vicino, sento qualche parte della conversazione.
~Peter, scusami ma mi ha chiamato mio padre per ritornare a casa e mi sono fatta accompagnare da Jorge per non disturbarti~
Dice qualcosa del genere. Attacca e mi sorride, facendomi segno di sedermi vicino a lei.

<< no, sto in piedi. So che non ti piace quando mi siedo troppo vicino...>> certo che sono un cazzone, davvero.
Lei si alza e mi raggiunge e mi prende la mano. Mi batte il cuore a mille.
<< grazie Jorge.>>
<< per cosa?>>
<< mi hai seguito senza esitare ed era di questo che avevo bisogno.>>
<< figurati, ma mi dici che succede con quello? Non è il tuo ragazzo?>>

Come dico questo mi chiama Ruggero. Rispondo.
~Jorge, ma sai dov'è finita Martina?
~ ehm no... perché?
~ quel ragazzo con cui era, sta facendo uno schifo.
~ che significa?
~ l'ho visto bere e stare con chi gli capitava davanti.
~ certo che è un coglione. Dico e Martina si mette a ridere senza capire.
~ era solo per fare stare in guardia Martina, è importante che lo sappia.

Se ci sei tu. [Jortini]Where stories live. Discover now