Occhi Gialli

Capitolo 3

Un'altra ora di biologia e sarebbe tutto finito. Sarei tornata a casa e mi sarei fatta un bagno caldo.
Stamattina Romeo era sul pullman con me, quindi anche al ritorno dovrebbe stare sul mio stesso pullman. Vorrei parlargli. Passare un po' di tempo con lui e scoprire le sue passioni.
"Psss... Giulia!" Una voce mi risveglia dai miei pensieri. Mi giro. E trovo due meravigliosi occhi gialli che guardano e il più bel sorriso che abbia mai visto.
"Dimmi." Dico a bassa voce cercando di non farmi sentire dalla prof che spiega.
"Dopo scuola ti va di studiare insieme? La prof di matematica ha detto che è meglio se studi insieme a qualcuno in questi primi giorni e dato che oltre a me non conosci nessuno ho pensato che sarebbe una buona idea studiare insieme."
Mi stava chiedendo di studiare insieme. DA SOLI. Non avrei resistito. Gli sarei saltata addosso come minimo. Troppo pericoloso.
"In realtà conosco anche Eleonora e Lucia. Non conosco solo te." Dico facendo una faccia da finta offesa.
"Quindi non vuoi studiare con me?" Dice sgranando gli occhioni gialli e facendo una faccia da cane bastonato.
"Casa mia o casa tua?" Dico con tono malizioso.
"Heeeey, dobbiamo studiare mia scopare! Facciamo casa mia che oggi i miei non ci sono. Nessuno ci disturberà."
"Ah e poi la pervertita sarei io! Vuoi farmi venire a casa tua che è vuota. Di sicuro vuoi stuprarmi." Dico ridendo e poggiando i gomiti sul banco e appoggiando la testa sulle mani. Lo guardo con la coda dell'occhio per vedere che faccia fa. Sta ridendo.
"Io non sono uno stupratore e di certo non stuprerei una pel di carota come te." In quel preciso istante suona la campanella.

Finalmente fuori da questo edificio malefico. Ci ho passato solo quattro ore e già vorrei non tornarci più.
Almeno avrei passato un po di tempo con Romeo sul pullman e poi a casa sua a studiare... Momento... Non ho il suo numero o il suo indirizzo! Devo trovare un modo di chiederglielo e non sembrare una che ci prova con lui. Anche se così bello avrà sicuramente una ragazza. Altra cosa che devo scoprire.
Mi raggiunge alla fermata del pullman. Stava iniziando a piovere e io non ho l'ombrello. PERCHÈ NON DO MAI ASCOLTO A MIA MADRE?!
Lui nemmeno ha l'ombrello. Inaspettatamente e molto gentilmente prende la sua giacca di pelle e mettendomi la mano sul fianco mi tira verso di lui. Ho rischiato di farlo cadere perché ho perso l'equilibrio ma lui con i riflessi pronti mi prende e ci ritroviamo naso a naso, come succede in quei film romantici da femminucce. Imbarazzatissima mi stacco e mi allontano di qualche metro velocemente. Lui si avvicina pericolosamente a me. Vuole proprio che lo violenti eh?!
"Ciccia vieni sotto la mia giacca; ti bagnerai tutta e prenderai una broncopolmonite se resti alla pioggia e oggi non potrai venire a casa mia" dice ridendo.
"Da questa frase sono riuscita a capire il tuo carattere." Dico andando a ripararmi sotto la sua giacca e ammirando più da vicino quei bellissimi occhi gialli.
"Ah si? Dimmi pure." Mi dice con tono di sfida.
"Sei un egocentrico, maschilista, perverso ed egoista e poi sbaglio o ci stai provando con me 'ciccio'" Ho risposto mimando le virgolette con le dita.
"Ah si? E da quali elementi della frase l'avresti capito?" Dice sbattendo velocemente le palpebre. Sembra un'interrogazione della mia vecchia insegnante di italiano.
"Ho capito che sei perverso dal doppio senso che hai fatto, potevi mettere termini diversi ma non l'hai fatto, che sei egocentrico e maschilista dal fatto che mi copri solo per non farmi stare male per far si che oggi venga da te e maschilista perché credi che non possa farcela da sola e inoltre non mi hai ancora detto se è vero che ci stai provando con me." Tutto d'un fiato. Come se quelle cose le portassi dentro da tutta la giornata.
"Vuoi chiedere a Jessica, la mia ragazza, se sono così e se ci sto provando con te?"
A quelle parole ho spalancato gli occhi e sono corsa via. Non so se sono arrabbiata perché un verme così (anche se carino) ha una ragazza o triste perché non ci stava provando con me.