Fatality - II

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Izuku's pov

Non sono riuscito a vedere Kacchan in giro da nessuna parte, immagino che sia rimasto tutto il tempo chiuso nella sua stanza.
Sospiro sconfortato, mentre con una mano incerta mi aggrappo al corrimano delle scale.
Non è che mi aspettassi realmente di vederlo scendere in cucina per mangiare insieme a me, ma nonostante ciò ho finito per cucinare anche la sua parte.

Mi ripeto che lo sto facendo solo perché non sopporto l'idea di vedere del cibo sprecato, mentre con esitazione salgo i gradini che mi portano ai dormitori, mantenenedo il piatto in equilibrio su una mano.

Cosa può succedere di male?
In fondo gli sto solo portando la cena.

Improvvisamente deciso, continuo il mio percorso attraverso i corridoi, con una nuova sicurezza che mi pervade fino alle ossa.

Esatto, ho cucinato troppo e sarebbe uno spreco non mangiarlo.

In più potrebbe essere una buona occasione per vedere la sua stanza.

Mi fermo sul posto, arrossendo di botto e scuotento violentemente la testa.

Impossibile. Non c'è modo che mi faccia entrare.

Sorrido sconfortato, deridendomi mentalmente anche solo per averlo pensato. L'unica persona che ho mai visto entrare nella sua stanza è Kirishima, ma perlopiù è lui ad autoinvitarsi tutte le volte.

Eppure a Kacchan non sembra dispiacere...

Immaginarmi loro due chiusi nella stessa stanza mi fa provare un senso di solitudine mai provato prima.
Mi sento agitato, quasi irritato.

Invidia, forse?
No, deve essere qualcos'altro, ma non riesco a trovare la definizione corretta.

Tutta la sicurezza sparisce quando, senza nemmeno accorgermene, mi trovo di fronte alla porta della sua camera.

《Aaaah, ma che mi viene in mente?》
Finisco per mormorare sottovoce. Sto per cambiare idea e fare dietrofront, quando la porta si apre bruscamente, rivelando la figura di un Kacchan in canottiera nera e pantaloni di cotone grigio. Ha i capelli più spettinati del solito e lo sguardo leggermente assonnato.
Istintivamente abbasso lo sguardo, riuscendo così a notare che non porta ciabatte né tantomeno calzini.

《Tu? Cosa...》

Lo sento mormorare in un tono basso e arrochito dal sonno: non sembra arrabbiato, pare più che altro confuso.

《Io, ecco, non ti ho visto scendere per cena, questo è in più quindi pensavo... Ma non volevo disturbarti, me ne vado via subito!》
Il mio cervello non sta dietro alle parole che mi escono dalla bocca, e mi ritrovo a sputare frasi senza senso.
Senza guardarlo mi volto per andarmene velocemente, ma subito sento qualcosa bloccarmi il braccio con forza, facendomi arrestare sul posto.

《Stai fermo. Dammi quella roba, ci siamo solo io e te qua, non ha senso buttarlo via》
Con il braccio che non è occupato ad immobilozzarmi mi strappa il piatto di mano, mollandomi subito dopo con uno strattone. Fa per tornare dentro la stanza, dandomi modo di scorgere nella penombra un piccolo monitor e due controller adagiati sul pavimento.

《Posso entrare?》

So di aver detto la cosa più stupida dell'universo, ma per qualche motivo è uscita dalle mie labbra con naturalezza, come se lo stessi chiedendo ad IIda o Uraraka.
Mentre realizzo quanto debba risultare assurdo, Kacchan si è girato a osservarmi, e lo sta facendo nello stesso modo in cui si guarderebbe un pazzo.

《Eh?! Non ho voglia di stare con te, sparisci!》

Con questo mi sbatte la porta in faccia, che si richiude in un tonfo sordo.
Rimango immobile per qualche istante, prima di scappare letteralmente via, mentre il cervello ritorna piano piano in funzione.

La mia era una proposta ridicola, era ovvio che non mi avrebbe fatto entrare. So che lui nemmeno mi considera e sono solo io a pensare di volerlo superare, e a cercare in qualche modo di avvicinarmi.

Eppure perché mi infastidisce tanto?

Quando eravamo piccoli abbiamo giocato spesso ai videogiochi, ed anche allora il nostro livello di disparità era lampante, non c'era un gioco in cui riuscissi a batterlo.

Immagino che adesso passi quel tempo assieme a Kirishima.

Ancora una volta mi sento pervadere da una sensazione di disagio, ma che non ha nulla a che vedere con l'invidia, è qualcosa di più radicato, quasi morboso.
Mentre mi sforzo di controllare il respiro per placare la rabbia crescente una nuova parola mi si compone in mente, nero su bianco, come la testata di un giornale.

Gelosia.

Boku no angolo
Eh eh eh, forse non sei così ingenuo, mio piccolo broccolino. 🤗
Invece Katsuki è solito stronzo, tutto nella normalità... Oppure c'è qualcosa sotto? 🤔🤣
Non vedo l'ora di metterti nella situazione peggiore possibile, vedi di prepararti adeguatamente Katsunderino mio 😇

またね!
Shibumi 💮

Afrodisiaco alla NitroglicerinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora