8. Ansia prefestiva

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Aizawa dal quel giorno non ebbe più incubi, niente più terribili sogni a tormentare la sua già labile mente.

Dormiva ogni notte con Hizashi, beandosi delle attenzioni che il coinquilino gli rivolgeva tramite abbracci e carezze. Quel contatto era qualcosa di magnifico anche per Shota, che si era sempre ritirato da ogni tipo di approccio affettuoso, anche da parte di famigliari.

Nel frattempo delle grandi "X" a matita cancellavano uno per uno i numeri dei giorni di Dicembre, che sembravano volatilizzarsi dalla velocità con cui passavano. L'indomani infatti sarebbe stata la Vigilia.

Questo aveva lentamente lasciato spazio a quel periodo dell'anno che il moro tanto odiava: il Natale.

Quel periodo più di tutti gli dava alla testa, anzi, allo stomaco. Aizawa detestava tutte quelle smancerie come lo stare in famiglia, lo scambio di doni e soprattutto quell'assurdo fatto per cui "a Natale sono tutti più buoni".

Che schifezze.

Però in un certo senso si stava insultando da solo dato il regalo che aveva comprato per il coinquilino.

A quel pensiero arrossì, immergendo ancora di più il capo nella pesante sciarpa che si era portato dietro.

Alla fine però si era deciso, lo aveva comprato, mandando al patibolo tutte le paturnie che si era fatto in quel periodo, provando e riprovando a nascondere i suoi sentimenti, a negarli, gettandoli nell'abisso della sua anima, ma puntualmente quelli tornavano sempre a galla.

Aizawa non faceva mai le cose per caso, infatti aveva scelto proprio quel regalo perché aveva intuito da un po'che anche Hizashi provava la stessa cosa, quindi poteva quasi escludere l'idea di un rifiuto.

Quasi.

E allora perché era così maledettamente in ansia?!

La risposta era semplice, il suo cervello la conosceva già.

Ansia da prima relazione, era inesperto, sarebbe stata la sua prima volta per tutto (ehm, si, proprio per tutto). Voleva sprofondare.

La verità era che non si era mai posto il problema di avere una relazione, né con donne, né tantomeno con un uomo.

Avrebbe mandato tutto in frantumi la prima settimana, ne era certo.

"Stai già parlando di prima settimana, calmati" si disse, e continuò a girare per quel parco.

Era andato a fare una passeggiata nel verde, mentre Yamada armeggiava con i fornelli per preparare i suoi "famosi biscotti all'americana".

Così i suoi piedi lo avevano portato nel parco vicino a casa. In quel periodo dell'anno, il luogo era quasi deserto, vi aleggiava un silenzio inquietante, intervallato solamente dal leggero fruscio delle lunghe fronde dei salici, situati ai margini del prato.

Era un luogo lugubre, le panchine di legno mangiato dalle termiti ospitavano grandi pozze d'acqua stagnante, mentre l'erba di quel prato un tempo fiorito, era coperta da un brinoso lenzuolo di seta, che la rendeva del colore del cielo nuvoloso.

Anche se ben coperto, il moro iniziò a sentire parecchio freddo, soprattutto perché aveva interrotto il passo marciato intorno alla piazzola.

Decise così di rincasare.

Si muoveva lentamente, indolenzito del freddo e dai pensieri, come la prima volta che era giunto lì. Si accorse anche di essere appena passato davanti alla stazione che lo aveva portato in quel paesello di provincia.

Sorrise pensando a quanto quel viaggio in treno era stato tremendo: il vagone era affollato, faceva caldo nonostante fuori stesse per piovere, c'era puzza di sudore e quella stupida carrozza scricchiolava.

Arrivò al portoncino blindato inserendo velocemente le chiavi nella toppa.

Lo accolse uno spettacolo a dir poco interessante

Hizashi stava facendo di tutto per eliminare delle macchie di impasto da un punto altissimo del soffitto, ma evidentemente senza risultato.

La cucina era ridotta ad un ammasso di mobilia e biscotti bruciati, mentre le teglie con quelli venuti bene erano ordinatamente adagiate sul tavolo da pranzo.

-Ehm ehm, Cenerentola sono a casa- disse Aizawa, osservando divertito i tentativi dell'amico di arrivare sopra alla Kappa.

-Oh, Sho, finally! Can u help me please?- rispose esasperato il biondo.

Shota si diresse verso il punto indicato dal coinquilino e pulì la macchia senza neanche bisogno di alzarsi in punta di piedi.

-Ma tua mamma ti colpiva con dei martelli per prendere le talpe in sala giochi da piccolo?- rise divertito il moro vedendo il broncio sulla faccia di Yamada.

-Tsk, voi alti, sempre a troneggiare sul mondo- replicò offeso il biondo.

*

Quella sera si percepiva un velo di tensione nell'aria, era un emozione sensata, bella.

I due si sentivano come due bambini negli istanti antecedenti ad una recita scolastica.

Il divano ospitò loro per poco tempo, dato che avevano entrambi molto sonno, a differenza delle altre sere.

La tensione si stava lentamente sbrogliando, mano a mano che si avvicinava il momento di dormire.

-Prima le signore- ridacchiò Hizashi, aprendo la porta della camera da letto.

Aizawa non disse una parola e si infilò sotto le coperte, venendo subito abbracciato da Yamada, che gli disse nell'orecchio -Non ho idea da dove vengano tutte queste frecciatine, ma con me non la passerai liscia-.

Un sorriso malizioso si dipinse sul volto del biondo, subito dopo però, continuò a fare l'orsetto carino e coccoloso.

*

Il moro aprì lentamente gli occhi, e in meno di due secondi realizzò la situazione.

LA CAZZO DI VIGILIA.

L'ansia lo colpì come una palla demolitrice, insieme alla delusione nel vedere la parte di letto del coinquilino completamente vuota.

Fece un bel respiro, no non poteva farcela.

"Ok, calma, stai tranquillo".

"Io non sto tranquillo un cazzo!"

Doveva alzarsi, con calma.

Si infilò una felpa e strascicò il suo corpo in salotto.

Quello che vide lo fece sobbalzare.

Una tavola apparecchiata per due, colma di pianti traboccanti di biscotti e di pancakes ancora caldi.

Dietro tutto ovviamente c'era Yamada, che sedava nervoso sul divano.

Il suo ginocchio non la smetteva di muoversi, e delle gocce di sudore gli rigavano il viso.

Si prospettava una giornata più interessante del previsto.

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Ne avevate abbastanza di me? BENE SONO TORNATA MUAHAHAHAH

Lo so che questo capitolo fa un po' schifo ed è corto, ma non potevo fare un time skip così lungo, e poi mi diverto a lasciarvi la suspance.

Dal prossimo capitolo vedrete roba.. interessante.

Comunque volevo chiedervi un paio di cose

NUMBER ONE

Vi piace questo Aizawa un po' più insicuro e affettuoso oppure sarebbe stato meglio tenere il carattere originale? Non abbiate paura di dire nulla :)

NUMBER TWO

Sono stupida e quindi sto già pensando a una storia futura e sono straaaa indecisa tra due ship, quindi MIRITAMA o TODODEKU?? Vi prego aiutatemi TwT.

Come sempre spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento, ditemi se ci sono errori per favore.

Scusate se fa schifo :|

Byeeeeee

FASCIO DI LUNA [Erasermic]Where stories live. Discover now