Una gabbia dorata

696 44 8
                                    

Pov Dafne

Era tutto pronto per la partenza.
Non sapevamo quanto sarebbe durata la missione, non sapevamo cosa dovevamo cercare, ma non mi ero mai sentita più viva.

Finalmente avrei potuto fare qualcosa di utile per risolvere la situazione.

Non sarebbe stato facile, nulla lo sarebbe stato: non avremmo dovuto solo fare un immane sforzo mentale per chiamarci con i nostri nuovi nomi in pubblico; oltre a questo, ci era stato spiegato dal signor Potter, che ci saremmo dovuti infiltrare nel mondo babbano, non era entrato nei particolari, quelli li avremmo avuti una volta giunti sul posto, ma già prevedevo che avremmo avuto immani difficoltà a passare per babbani.

Ci erano state disegnate delle identità facili da ricordare, ma al contempo l'abitudine avrebbe potuto tirarci in inganno; avremmo dovuto ricordare costantemente che io, James ed Helias eravamo Matilde Carradori, Marco Rinaldi e Antonio Esposito, tre studenti in Economia a Tor Vergata; mentre Bill e Fleur Weasley erano Chiara e Ercole De Luca una coppia di pasticceri, appena trasferiti a Roma da Napoli.

-Dafne sei pronta?- sentii la voce di mio padre alle mie spalle.

-Si papà- gli risposi mentre lasciavo vagare gli occhi per il cortile del Manor.

-Questo era il mio posto preferito da bambino- disse mio padre all'improvviso posando la mano su uno dei capitelli che delineavano l'ingresso- in realtà amavo ogni angolo di questo castello, poi le cose cambiarono, tu e tuo fratello non sapete quanto sangue ha bagnato queste mura ed è meglio così, io che l'ho visto per anni ho faticato a respirare, quello di cui mi ero sempre vantato era diventato la mia gabbia-

Riuscivo a immaginarlo perfettamente, mio padre più giovane, che vagava, con il peso di azioni orribili e troppo grandi per lui, in quella gabbia dorata.

-Non ho mai voluto conoscere i particolari- gli dissi fissando il piccolo pozzo al centro del cortile- però ho sempre saputo papà e anche Scorpius, io e lui facevamo squadra, ci facevamo forza a vicenda, io anestetizzavo le sue paure e lui le mie; forse è per questo che non riesco a perdonarlo-

-Tuo fratello ha sbagliato su tutta la linea- mi rispose lui sospirando- ma tu devi trovare la forza di abbracciarlo di nuovo e non lo devi fare per lui, ma per te stessa-

-Non sono sicura di averla questa forza- gli risposi e in quell'istante un cervo d'argento comparve davanti a noi.

La mia missione stava per cominciare.




Note

Buonanotte❤❤❤

Scusate l'ora, ma non riuscivo a dormire e ho pensato di lavorare sul capitolo.... spero che vi piaccia...  un bacio 😘😘😘


 DESTINY (James Sirius Potter)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora