⁓Drarry⁓ Bingo Draco

Capitolo 1

Draco Malfoy

"Draco sei bellissimo, ti prego, una foto!" una ragazza era attaccata alle transenne appena fuori gli studi televisivi.

Draco Malfoy, un giovane biondo platino, alto e magro, si voltò verso di lei e la giovane si sbracciò per attirare la sua attenzione.

Draco sorrise e la fissò prima di avvicinarsi a lei.

La ragazza boccheggiò guardando Draco che le afferrò il cellulare dalle mani e scattò il selfie.

"Oddio, grazie Draco, io ti amo, ti prego, sposami!" disse la giovane mentre la guardia del corpo dell'uomo lo trascinava lontano, fin dentro gli studi televisivi dove avrebbero registrato una nuova puntata di "Bingo Draco", famosissima trasmissione televisiva britannica che ormai andava in onda da cinque anni, alle otto di sera.

Draco era il presentatore, ogni sera entrava nelle case degli inglesi che attendevano con trepidazione l'estrazione giornaliera. Draco, con la sua presenza e bellissima voce, pronunciava i numeri estratti a sorte direttamente dalla sua mano all'interno dell'urna trasparente. Era quella la qualità del programma. A differenza delle altre trasmissioni su altre emittenti dove venivano usate macchine automatiche, Draco era l'unico che estraeva a mano i vari numeri.

Il suo compito, nella prima edizione, era stato quello del ragazzo immagine, ovvero colui che, coperto solamente da uno slip colorato, estraeva in silenzio le palline dall'urna trasparente e poi le mostrava alla telecamera.

C'erano state critiche violente per via dell'abbigliamento dell'allora ventenne Draco, tutti indignati e schifati che un ragazzino venisse usato in quel modo.

Anche i signori Malfoy si erano ribellati che il proprio figlio, al primo anno di Biologia e Chimica all'Università, venisse usato come valletto sensuale.

Si era alzato un tale polverone che alla fine avevano deciso di affidare la conduzione completa a Draco. Tutti si erano mostrati d'accordo sul fatto che fosse un giovane che doveva estrarre delle sfere colorate da un'urna, non serviva affatto mostrare le sue grazie in delle mutande striminzite che non lasciavano nulla all'immaginazione.

A distanza di quattro anni, l'abbigliamento di Draco consisteva in un completo scuro abbinato a delle cravatte stravaganti. I suoi capelli erano sempre tenuti all'indietro dal gel e l'unica persona che permettesse di toccare i suoi adorati capelli era Theodore Nott, il suo parrucchiere, truccatore, consulente di immagine nonché migliore amico dai tempi delle scuole superiori. Si erano persi solo il primo anno di Università, perché Draco era andato a studiare a Manchester, mentre Theo e Blaise avevano deciso di tentare con giurisprudenza a Londra. Anche Blaise faceva parte della sua squadra ed era diventato il suo assistente personale. Tra i tre, l'unico che aveva continuato a studiare era stato Blaise, mentre Theo aveva deciso di interrompere gli studi per stare dietro al piccolo Harper, nato a marzo di quello stesso anno.

"Draco, vieni immediatamente qui, hanno detto che ho solo cinque minuti per sistemarti capelli e viso, ti devono parlare, è urgente..." disse Theo afferrando il biondo per un polso non appena questo varcò la soglia del suo camerino per farlo sedere con poca grazia sulla sedia.

"Sei impazzito?" chiese Draco confuso, guardandolo attraverso lo specchio Theo che prontamente gli portava all'indietro il ciuffo con il pettine nero e lo fissava con gel e tonnellate di lacca alla vaniglia.

Tutti sembravano odiare quella lacca, Theo compreso, ma Draco l'adorava perchè, appunto, sapeva di vaniglia. Gli ricordava la sua infanzia e il profumo che sua madre era solita mettere nelle occasioni speciali.

"Harper non ha chiuso occhio tutta la notte, gli stanno uscendo i dentini... Ho fatto avanti e indietro per il corridoio, prima o poi ci troveremo i vicini a bussare alla porta..." disse Theo passandosi una mano sulla fronte. "E ovviamente, per non farsi mancare nulla stamattina appena sveglio aveva la febbre. Seamus mi ha detto che è calata e che sta un pò meglio, nel pomeriggio ha fatto merenda con Marjorie e hanno giocato insieme, ma sono comunque preoccupato..." disse Theo con un sospiro.