Capitolo Uno

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"Mio fratello si sposa."

Faccio manovra e metto la mia splendida Mazda nello spazio dentro le strisce blu, aver trovato un posto proprio di fronte al cancello è davvero una rarità. Spengo il motore e mi soffermo a guardare la villetta dove sono cresciuto. Mio padre ha dato una sistemata al giardino, ha rasato l'erba e fatto tagliare le aiuole, si vede che sono state tagliate da poco, sono troppo perfette. Ha anche riverniciato la ringhiera delle scale, sono sempre state di un grigio spento e anche un po' incrostato, adesso sono di un bianco accecante. Tutto in onore di mio fratello.

Oggi si sposa con Adele.

Avrei voglia di tornarmene a dormire. Vederlo sposarsi proprio con la donna che ho sempre amato è l'ultimo dei miei desideri. Ma ho un solo fratello...

Anche se non ho ancora capito perché hanno voluto anticipare il matrimonio. Dovevano sposarsi tra un mese e all'improvviso si sposano adesso. Boh!

Deglutisco e scendo dalla macchina.

Le note di Take on me degli A-Ah mi raggiungono ad alto volume, dal piano di sopra. Questa è mia madre, è lei che mette sempre la musica nei momenti concitati. Sbatto lo sportello e chiudo la macchina con il telecomando. Faccio un grosso sospiro e mi dirigo verso casa. Attraverso il cancelletto e il piccolo vialetto del giardino. Prima ancora di bussare alla porta, questa si apre, mia cugina Claudia appare, sgranando gli occhi.

«Ah, sei arrivato! Potevi suonare.»

«Non me ne hai dato il tempo!»

«Meno male che ti avevo sentito lo stesso.»

Sempre molto simpatica.

In mano ha un classico papillon nero ed elegante, si fa di lato per farmi entrare e me lo lascia tra le mani.

«Visto che sei arrivato portalo tu a Flavio. Non si sa mai non fosse presentabile...» Si dirige in cucina.

«Scusa, ma mamma dov'è?»

«Si sta preparando in camera sua!»

Sparisce oltre la porta. Faccio buon viso a cattivo gioco, mi metto il papillon in tasca e salgo le scale. Mio padre mi passa davanti nel corridoio al piano di sopra. Si sta arrotolando la cravatta attorno al collo, ha un lembo della camicia che gli pende dai pantaloni e i capelli spettinati.

«Papà!»

Si blocca sulla porta del bagno. «Oh, Damiano, finalmente sei arrivato. Qui è il delirio, tua madre ha iniziato a piangere appena si è alzata e non riesce più a smettere.»

«Dov'è adesso?»

«In camera sua. Ma non ci andare!» Mi fermo con un piede per aria. «Ho paura che se ti vede ricomincia dall'inizio. Va' da tuo fratello, per favore. Vedi se ha bisogno di qualcosa.»

Sparisce nel bagno e Claudia mi sorpassa con un bicchiere d'acqua in mano, diretta verso la camera da letto dei miei.

«Hai dato il papillon a tuo fratello?»

«Ah... no, glielo stavo portando.»

Apre la porta, gli A-Ah mi riempiono le orecchie. Zia Vera è in piedi che sta parlando con mia madre, seduta sul letto intenta ad asciugarsi le lacrime, la musica mi impedisce di sentire cosa si dicono. La porta si richiude e a me non resta che terminare la mia missione: il papillon!

Busso alla porta della stanza di quando ero ragazzo.

«Avanti.» Distinguo la voce di Flavio nonostante la musica e la confusione proveniente dalla camera da letto matrimoniale.

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