Capitolo sedici

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Autumn aveva notato qualcosa di strano in suo padre al rientro dalla fattoria dei nonni con Ayden.

Era come se avesse la testa tra le nuvole. Sperò con tutto il cuore che fosse successo qualcosa di bello con Wyatt e non con Madeline.

Non avrebbe sopportato il pensiero di quella gallina in casa.

Mentre si preparava per andare a scuola, vide Wyatt salutarla e lei ricambiò felice.

Era bello, gentile e con un sorriso da favola. Perché non avrebbe potuto funzionare tra lui e suo padre?

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<<Siamo soli>> mormorò sul suo collo.

Noah ridacchiò e lo allontanò piano.

<<Sì. Però...ecco...>>

<<Noah, stai tranquillo. Non faremo nulla che tu non voglia, lo sai>>

L'uomo abbassò lo sguardo. Dopo che i ragazzi erano andati a scuola, Wyatt lo aveva baciato dolcemente non appena aveva aperto la porta di casa.

Noah avrebbe potuto abituarsi a questa dolcezza.

<<Mi piacciono i tuoi baci>> disse sorridendo.

Wyatt lo baciò ancora e gli accarezzò il viso.

<<Sai, pensavo di accennare qualcosa a Autumn>>

<<Davvero?>> chiese stupito.

<<Ha notato che c'è qualcosa e odio nasconderle le cose. Ho solo timore...>> Noah si bloccò, titubante se continuare.

<<Di cosa?>> domandò Wyatt.

<<Autumn ti vuole molto bene e sarebbe felice per noi. Ma...se le cose non dovessero funzionare lei potrebbe rimanerci male e io non voglio. Ha già sofferto troppo>> mormorò.

L'uomo lo strinse in un abbraccio.

<<Le faremo funzionare e non la vedrai soffrire. Stai crescendo una ragazza fantastica e sarà una donna meravigliosa>>

<<Sai, sto pensando a quando un giorno si sposerà e mi lascerà solo>>

Wyatt sbuffò una risata e gli diede un leggero buffetto sulla fronte.

<<È ancora presto per pensare al suo matrimonio, papà orso. E poi magari non sarai solo, no?>>

Noah lo fissò stupito e Wyatt rise. Lo sperò con tutto il cuore.

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Avril ed Avice Hill la fissavano ridacchiando. Autumn si chiedeva se avesse qualcosa sulla faccia ma era pulita.

I suoi capelli erano in ordine e i suoi vestiti semplici, niente di strano.

Si sentì talmente irritata che rischiò di spezzare la punta della matita. Odiava questo comportamento ma si sforzò di mantenere la calma.

Peter Parker era preso di mira a scuola e poi si era ritrovato ad essere Spider-man, non poteva capitare anche lei?

Avrebbe superato anche la sua paura dei ragni.

Ecco, stava fantasticando ancora e sempre durante matematica.

Dannata materia soporifera e incomprensibile.

Quando sarebbe apparso un Gandalf a portarla a fare un viaggio fantastico? Avrebbe affrontato anche gli orchi.

Guardò tutti quei numeri e si sentì scoppiare la testa. Nulla di nulla.

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