XI. Il ballo dei novizi

3 1 0
                                    

Ballare con Zayn era sempre tanto piacevole, mi sembrava di essere tornata alla serata in castello, dove era stato lui ad avvicinarmi con galanteria e portamento, si teneva come sempre ben ritto , ogni volteggio era perfetto ed attirava l'attenzione di tutti.
Le ragazze sbavavano non solo dietro a Zayn ma anche al vestito, sembravano completamente perse nella seta usata per confezionarlo, non riuscivo a distogliere lo sguardo dal viso di Zayn, era come se quella sera qualcosa fosse cambiato, ma non riuscivo a capire bene cosa.
La mano di Zayn si spostò sulla mia schiena e un brivido mi fece abbassare lo sguardo, stavamo ballando da un'ora e non ne avevo ancora abbastanza, sarei andata avanti per tutta la notte in quelle condizioni, Louis stava ballando con una sua compagna di corso, sembravano divertirsi, anche se ancora non riuscivo a togliermi dalla testa quel bacio, non provavo nulla che una forte amicizia per Louis.
«Sempre a guardare oltre il compagno di ballo... è un vizio?»Scherzò Zayn riportandomi alla realtà, scossi il capo e sorrisi per far capire che lo stavo ascoltando, la prima volta che avevamo ballato non mi ero minimamente preoccupata di guardarlo, ero concentrata su Max.
«Scusami, solo che ho un po' di pensieri per la testa, ballare con te è un piacere»Sottolineai fermandomi, la musica era terminata e i piedi cominciavano a far male, Zayn mi prese la mano inchina dosi cortesemente ed io ricambiai.
«Ma non una distrazione, è ancora in conflitto per quello che è successo con Louis?»Arrossii di colpo, non poteva saperlo, Louis non ne aveva fatto parola con nessuno ed io ben che meno.
«Quando sono sottoforma di Lupo ricordo tutto ciò che succede, ero ancora nelle vicinanze quando Louis l'ha baciata, le ricordo che l'udito di un lupo è molto più fine, non volevo intromettermi nei vostri affari»Il rossore si espanse a tutto il viso, cercai di calmarmi, non era colpa sua, chiunque poteva passare in quel punto, ma mi sentivo troppo in imbarazzo.
«Non preoccuparti, lo teniamo segreto ma non abbiamo concordato nulla, so solo di non poter ricambiare i suoi sentimenti, per me è solo un amico, mi sento talmente in colpa»Confessai spostando una ciocca di capelli sfuggita alla treccia, Zayn mi porse un bicchiere ed io accettai di buon grado, ero esausta e un bicchiere d'acqua di voleva.
«Forse non dovreste farvi influenzare da ciò che è successo, posso capire che non è facile, ma provar non nuoce, sembravate molto amici»Commentò Zayn centrando il bersaglio, per me era facile forse ignorare quel bacio, ma non potevo sapere se per Louis era lo stesso, gli piacevo, l'aveva confessato ed io non avevo mai provato un sentimento del genere, non sapevo come aiutarlo.
«Credo che le cose miglioreranno solo col tempo, quando entriamo in azione?»Chiesi posando il bicchiere sul tavolo, delle ragazze vestite con petali di rosa ci passarono davanti salutando in modo civettuolo Zayn, che chinò il capo per ricambiare.
«Dieci minuti, speravo di avere meno attenzioni da ragazzo normale»Mi informò prendendomi di nuovo la mano e portandomi al centro della pista, un assolo d'archi era appena iniziato e tutti si erano messi in coppia per ballare.
«Potrai vivere cento vite, ma se avrai sempre questo aspetto le ragazze non smetteranno di venirti dietro»Ridacchiai poggiando la mano sulla sua spalla, il moro non sembrò gradire l'apprezzamento, forse no l'avevo gradito da me, in fondo non ero nessuno per dire al principe certe cose.
Continuammo a danzare mentre il preside si era perso a discutere con una delle professoresse in sala, i fratelli Andre e Madeleine si stavano divertendo a ballare e spaventare qualche studente usando le loro abilità magiche, quei due non mi convincevano, ma erano simpatici.
Zayn mi fece volteggiare e mi prese per i fianchi, mi alzò da terra e mi fece fare una seconda giravolta, mi sentivo veramente a mio agio ballando con lui, di solito evitavo i balli di coppia, proprio perché non ero un granché, ma un principe sapeva condurre il ballo in modo impeccabile.
Ci spostammo a passo di danza verso l'esterno, Louis si congedò dalla sua compagna e cammino disinvolto fino all'uscita, mi lasciai guidare da Zayn e in pochi secondi mi ritrovai nascosta da tutti gli studenti che ballavano.
«Dobbiamo andare in biblioteca»Sussurrò al mio orecchio Zayn, un altro brivido mi percorse la schiena ma cercai di ignorarlo, spostai la treccia su un lato e senza sembrare furtivi andammo verso l'uscita, due fate ci consegnarono i nostri mantelli e li indossammo alzando il cappuccio in modo che nessuno ci riconoscesse.
Louis non era fuori, forse si era allontanato per non dare sospetti a tutti quelli che erano fuori dal salone, Zayn mi prese la mano e fece intrecciar le nostre dita a primo impatto mi irrigidii, non era da lui avere atteggiamenti poco regali come una stretta di mano.
Mi guardai intorno e vidi che alcune ragazze ci stavano fissando, era ovvio perché l'avesse fatto, non potevamo destar sospetti se credevano ci fosse qualche legame affettivo tra noi, eravamo solo una giovane coppia che voleva un po' di privacy.
Vidi Louis appoggiato al pilastro che precedeva la biblioteca, nel corridoio non c'era nessuno, solo la luce della luna che illuminava dalla finestra il corridoio un po' tetro, tolsi il cappuccio e a malincuore lasciai andare la mano di Zayn.
«Allora io farò da palo, se vedo qualcuno vi avverto subito, tu e Alexis datevi una mossa con quel libro, non vorrei sparire per troppo tempo dalla sala, sapete avrei altri impegni»Ammiccò Louis alzando il cappuccio del mantello, sia io che il moro annuimmo e ci addentrammo nella biblioteca senza dire altro.
Zayn passò avanti, prima di uscire dalla biblioteca aveva nascosto il libro in modo che nessuno lo trovasse, quindi solo lui sapeva dov'era collocato, la biblioteca era desolata, solo la luce che irrompeva dalla finestra ci impediva di inciampare nelle sedie mal riposte, arrivammo nella sezione in cui ero seduta qualche ora prima.
Appoggiai la schiena contro il muro mentre Zayn si chinava per che cercare il libro, l'aveva riposto nella sezione dei romanzi sulla storia del mondo magico, ogni libro era un mattone, quindi non avrebbero mai trovato un libro che non comparava la grandezza.
Mi misi seduta su una delle sedie ed estrassi la bacchetta da sotto il mantello, ma solo dopo mi ricordai di non averla presa, l'avevo lasciata in camera, mi maledissi mentalmente, non era da me dimenticare la bacchetta, ero così presa dal vestito che mi era passato di mente.
Zayn mi consegnò tra le mani il libro sorridendomi, estrasse la bacchetta dal vestito e la fece illuminare, il cristallo d'orato gli illuminò il viso e gli occhi nocciola, iniziai a sfogliare il libro mentre il moro teneva d'occhio le vie.
Le prime pagine le avevo già visionate, non c'era nulla che si avvicinasse ad una profezia dedicata a tre ragazzi, o per lo meno a due, ad ogni frase guardavo di sfuggita Zayn, aveva lo sguardo altrove, se non fosse per la sua espressione preoccupata.
Dei rumori mi fecero sobbalzare e subito il ragazzo abbassò l'intensità luminosa della bacchetta, aspettammo qualche minuto col cuore in gola, ma nessuno sembrava arrivare, Zayn si mise al mio fianco aumentando la luce della bacchetta mentre cercavo di leggere ciò che racchiudeva quello strano libro, non riuscivo a concentrarmi l'ansia era tanta e come sempre la presenza del moro mi metteva un po' a disagio.
«Giungeranno a noi senza definite spoglie, i tre prescelti che combatteranno nella battaglia... Ma il bene coesiste col male con ciò due dei tre cavalieri avranno cuore puro e pieno di nobili azioni, il terzo sarà accecato dalla sete di potere.
Cuore impuro e maledetto porta con se e un popolo in distruzione condurrà se a uno dei doni accederà» Alzai la testa di scatto mentre stringevo senza accorgermene la mano di Zayn, vidi il ragazzo aprire la bocca per dire qualcosa ma dalla porta entrò il professor Martin che teneva per il colletto Louis... eravamo stati scoperti.
Nascosi il libro sotto il mantello, Scattai in piedi e Zayn fece lo stesso parandosi davanti a me, il professore ci guardava compiaciuti, stava aspettando quel momento da giorni ormai, quello per poterci mettere tutti in punizione.
«Le Querrec è un piacere mettere te e Tomlinson in punizione per la duecentesima volta, a quanto vedo avete aggiunto un componente alla band, non mi hanno mai detto il tuo cognome»Sottolineò strattonando Louis, aveva la sua solita espressione compiaciuta mentre noi eravamo disperati.
«Zayn non c'entra nulla signore, nemmeno Louis, ero io a voler entrare in biblioteca, Louis si è solo trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, mentre Zayn mi stava pregando di uscire, non può incolparli senza delle prove.»Ero stata convincente o almeno mi sentivo convincente, il mio ragionamento non faceva una piega, forse potevano esserci dei dubbi su Zayn ma era la sua prima inflazione, la prima volta non si contava, non aveva fatto nulla di male.
«Vi porterò dal preside Colin, lui saprà cosa farne di voi, tornate nelle vostre stanze, per punizione non finirete la festa, domani mattina voglia sulla mia scrivania un tema di mille parole sull'importanza del rispetto verso le regole... non una parola di meno»Guardò Louis severo, in tutti gli anni scolastici non aveva mai consegnato uno di quei temi, quasi sicuramente non li aveva neanche pensati, infatti le sue punizioni si aggravavano.
Lasciò andare il colletto del ragazzo e ci intimò di uscire, tenni il libro dietro la schiena per non farmi scoprire, non avevo il tempo di posare il libro al suo posto, ma per una notte nessuno si sarebbe accorto della sua assenza.
Zayn mi fece passare avanti arrivati alla porta, non poteva fare a meno di seguire le noiose galanterie, era una cosa dolce, anche se in quel caso si poteva evitare, avevamo scampato una punizione mensile solo grazie alle mie bugie.
Tenni con una mano il mantello chiuso, per evitare di essere pedinati dal professore prendemmo fuori dal castello, per il giardino che portava all'entrata principale, alzai il cappuccio e nello stesso momento la neve smise di scendere, alzai gli occhi ed iniziai a vedere delle piccole luci.
Ogni anno si svolgeva il lancio delle lanterne, esse simboleggiavano la prosperità di un nuovo anno, era uno spettacolo di lui, ogni lanterna era di un colore diverso e coloravano il cielo scuro, mi soffermai a guardarle qualche secondo ed anche i due ragazzi contemplarono il cielo, era lo spettacolo più bello che si potesse vedere.
«Usanza meravigliosa»Sospirò estasiato Zayn col naso all'insù, era così tenero mentre guardava il cielo, potevo vedere in lui il lato da lupo, attento comunque a ciò che lo circondava, persi il mio obbiettivo principale e mi misi a contemplare il profilo del moro, sembrava una statua, perfetta e senza il minimo difetto.
Il sorriso era appena accennato ma tremendamente ammaliante, come lo erano gli zigomi perfetti, la barba appena accennata, i capelli ben tirati su grazie al gel, se non fosse per il freddo sarei rimasta a contemplare il suo viso tutta la notte, Zayn si girò verso di me, ma non me ne accorsi subito perché mi concentrai sui suoi iridi.
Avrei desiderato vederlo ancora una volta sotto forma di lupo, sarebbe stato un rischio, ma era troppo interessante, troppo attraente per essere visto una sola volta, per così poco tempo, in circostanze un po' pericolose.
Distolsi lo sguardo diventando rossa, non solo per il freddo ma anche per l'imbarazzo, non ero riuscita a distogliere lo sguardo quando lui si era accorto che lo fissavo, eppure non sembrava infastidito, ripresi a camminare, non sentivo più i piedi per colpa della neve e delle scarpe aperte.
Arrivammo quasi davanti al portone principale quando uno strano rumore si fece strada tra gli alberi, Zayn si fermò accanto a me, anche lui aveva sentito quello strano rumore, mi girai di scatto verso destra e mi trovai investita da una delle ombre che pensavo fossero svanite.
Caddi a terra senza potermi trattenere in qualche modo, sentii una pressione sul petto e quando l'ombra si spostò il dolore diminuii, Zayn e Louis estrassero le loro bacchette e cercarono di scacciare via l'ombra intrusa.
Cercai di alzarmi da terra ma delle gelide mani mi presero per le caviglie trascinandomi verso il retro della scuola, cercai di aggrapparmi a qualsiasi cosa avessi vicino, ma la neve rendeva tutto troppo scivoloso, urlai ma fu inutile Louis e Zayn erano impegnati con le due ombre che erano comparse dal nulla.
Mi tranquillizzai e concentrandomi cercai di concentrare il mio potere nella mano destra, pensai ad una fonte di luce, di gioia e puntai la mano verso le gambe facendo nascere una sfera di luce bianca dal palmo della mano destra, non servii a molto, ciò che mi stava trascinando non era un'ombra.
Provai in tutti i modi a liberarmi, provai a scalciare, qualche incantesimo ma nulla, qualsiasi cosa mi stesse trascinando non intendeva mollarmi, mi aggrappai ad uno dei muri che componevano il castello, per fortuna alcuni mattoni si erano spezzati nel corso degli anni e tal cosa mi permetteva di avere degli appigli.
«Alexis»Urlò Zayn, sentii i suoi passi avvicinarsi ma le mie mani non ne potevano più, erano rosse, fredde, quasi non sentivo le dita, lasciai la presa e vidi Zayn spuntare da dietro il muro senza Louis, aveva una guancia ferita, il vestito strappato, ed anche il mio non era messo meglio.
«Zayn»Contraccambiai per farmi notare, il ragazzo cominciò a correre verso di me lanciando piccoli incantesimi che non funzionarono a nulla, non scalfirono minimamente la creatura nera che mi stava trascinando lontano dalla scuola.
Riuscii a liberare uno dei due piedi dalla stretta, ma non servii a molto, rallentai a malapena le cose, vidi poco distante la foresta, non c'era alcun dubbio che volesse portarmi li dentro, arrivata lì ci sarebbero state minime possibilità di un mio ritrovamento da parte del principe, che a malapena conosceva alcune parti del castello.
Mi aggrappai al primo albero che mi venne a tiro, trattenni più che potei le braccia intorno all'albero, la pelle bianchissima era diventata rossa per il freddo, iniziavo a sentire gli arti indolenziti e ogni muscolo cedere alla tentazione di lasciarsi andare.
Mi tenni più forte che potevo, la creatura era molto forte e non ci avrebbe messo molto a tirarmi via con se, Zayn arrivò al bosco, aveva il visto corto ma non si fermava, mi prese la mano e mi staccò dall'albero, mi strinsi a lui mentre la creatura tirava come se volesse staccarmi la gamba.
Lo tenni forte come si fa con un amico appena tornato da un lungo viaggio, era la prima volta che abbracciavo un principe, ma non era il momento per pensarlo.
La creatura mi lasciò andare la gamba e caddi su Zayn, l'impatto col terreno non fu gradevole, sentii la schiena di Zayn fare un brutto rumore, anche perché non c'era la neve ad attutire la caduta, ma il ghiaccio.
Guardai Zayn qualche secondo imbarazzata, lui sembrava a suo agio, nonostante gli fossi caduta addosso, aveva il viso rosso e il respiro affannato per la corsa, distolsi gli occhi dai suoi e mi guardai intorno, eravamo in una specie di stanza, fatta di ghiaccio.
Mi alzai in piedi ed aiutai Zayn a fare lo stesso, l'intera struttura non era in ghiaccio come credevo, toccai il pavimento, le pareti, nella stanza c'era freddo ma non era dato dalle pareti.
«Questo è cristallo?!»Chiese retoricamente Zayn, sembrava stupito da ciò che vedeva, neanche un principe forse era abituato a tale sfarzo, eravamo in una specie di cella, c'erano le sbarre alla finestra e a sostituzione della porta.
«Una prigione di cristallo»Feci battere le unghie sulle sbarre per attirare l'attenzione del moro, non capivo perché non fosse preoccupato, neanche io lo ero, ma lui sembrava veramente troppo rilassato, come se fosse normale essere rinchiusi in una prigione di cristallo.
«Sempre meglio delle segrete reali»Commentò sedendosi su una sporgenza, mi strinsi nel mantello, faceva freddo e quello che aveva detto non era confortante, mi avvicinai a lui e mi misi al suo fianco.
«Hai molta esperienza!»Feci notare sfregandomi le mani, Zayn alzò lo sguardo avanti a se per poi guardarmi un po'perso nei suoi pensieri.
«Essere figlio del re comporta dei rischi, una volta sono stato prigioniero politico nella parte est governata da un vecchio re, non è stata una bella esperienza»Concordavo con lui, non ero mai stata prigioniera politica, ma potevo immaginare, non pensavo un principe potesse subire certi trattamenti, dovevo rivedere le mie considerazioni sulla corona.
Dei passi fecero eco in tutta la stanza, sia io che Zayn balzammo in piedi e una donna spunto fiera di se stessa, la riconobbi a primo sguardo, era la donna del mio sogno, dello specchio e che mi aveva salvata dall'ombra.
«Il principe e la povera.... non credete sia troppo da romanzo rosa?!»Sbuffò la donna dai capelli rossi, incrociò le braccia davanti a se e si mise ad osservarci come si faceva con un quadro ed io mi sentivo irritata, come un animale in gabbia.
«Dovrebbe liberarci subito, non sappiamo nemmeno chi è»Intervenni subito appoggiandomi alle sbarre, la donna rise e mi sfiorò le mani sanguinanti, per colpa del trascinamento ero piena di lesioni, sentii un brivido percorrermi il corpo, come se mi fosse stata messa la neve nel vestito.
«Tesoro, tu più di quel lupo dovresti sapere chi sono, fate i bravi»Mi toccò ancora una volta le mani sentendo un altro brivido.
Si incamminò verso l'uscita ed io tirai un calcio alle sbarre, non sapevo minimamente chi fosse e non doveva più azzardarsi a toccarmi, non era nessuno per potersi permettere tante confidenze, sentii la testa far male di colpo e quando mi guardai le mani tirai un altro calcio alle sbarre.
«Alexis si calmi, dare calci non migliorerà le cose, si farà solo del male»Intervenne Zayn prendendomi per le spalle, mi girai verso di lui e gli mostrai le dita che avevano iniziato ad essere nere, quella strega mi aveva fatto un maleficio.
«Dobbiamo fare un contro incantesimo, non voglio diventare un'ombra» strinsi li mantello intorno al corpo, sentivo troppo freddo, quella donna stava abbassando le temperature, voleva farci morire assiderati, non sapevo come si permettesse a trattarci in quel modo.
«Stia calma, troveremo un modo, lei deve stare tranquilla, altrimenti l'incantesimo si espanderà più in fretta»Mi prese le mani e mi condusse alla sporgenza dove eravamo seduti precedentemente, si mise seduto e mi invitò a fare lo stesso sulle sue gambe.
«Credo mi metterò al tuo fianco»Puntualizzai imbarazzata, nonostante la paura fosse dominante non riuscivo ad essere disinvolta, Zayn mi stava invitando spontaneamente a mettermi sulle sue gambe, mi strinse le mani e mi avvicinò a se gentilmente.
«Stai tremando, sedendoti sulle mie gambe non morirai di freddo, specialmente perché il vestito è corto»Aveva ragione la sporgenza stava congelando, ed il vestito non aiutava, mi feci coraggio e mi misi seduta sulle sue gambe, le guance mi presero fuoco, tremavo, non solo per il freddo, mi poggiai al suo petto e col suo mantello nero mi avvolse stringendomi in una specie di abbraccio.
Il cuore mi batteva fortissimo e le guance diventavano mano a mano più rosse, mi guardai le mani, avevo già metà delle dita nere, quella strega mi aveva fatto un maleficio senza motivo, non sapevo minimamente chi fosse, l'avevo vista due volte forse e lei non mi conosceva.
Zayn sporse fuori dal mantello una mano e fece comparire su di essa una piccola fiamma per fare in modo di riscaldarci, io feci la stessa cosa, anche se la mia fiamma era meno intensa per colpa dell'incantesimo.
«Usciremo presto, lo prometto»Sussurrò il principe stringendomi più forte, potevo abituarmi a quella stretta, peccato che sarebbe stato solo per poco tempo, presto le cose sarebbero cambiate, forse non sarebbe neanche più venuto a scuola e l'avrei capito, non si poteva mettere a rischio la vita del futuro erede al trono.
Un boato mi fece sobbalzare e quando mi girai verso le spalle la donna era tornata, mi alzai di scatto spegnendo la fiamma, l'avrei voluta strozzare, ma mi trattenni, forse trattandola con certi riguardi ci avrebbe lasciati liberi.
«Annulli l'incantesimo immediatamente, non può trasformare Alexis in un ombra»Intervenne Zayn mettendosi davanti a me con la fiamma ben viva nel suo palmo destro, la donna rise di gusto e con un cenno della mano fece svanire l'incantesimo di Zayn.
«Un principe come te non credo di averlo mai incontrato, sempre composto nonostante la paura ed il terrore negli occhi e tutto non per se stesso ma per una studentessa orfana... mi stupisce, tuo padre sarebbe deluso forse, ma in fondo tua madre era una sguattera»Zayn si catapultò con uno scatto contro le sbarre riuscendo a prendere per il collo la donna.
«Non si azzardi a parlare di mia madre... non è ha il diritto!»ringhiò Zayn mostrando finalmente il suo lato selvaggio, mi sembrava di poter vedere il suo lato di lupo in quel momento. La donna rise ancora e gli prese il polso.
«Conosco tua madre meglio di chiunque altro, posso dire quel che voglio su di lei Zayn Malik, adesso toglimi le mani di dosso o le ripercussioni le vedrai sulla tua amichetta»Lo provocò, non capivo perché tenesse tanto a me, suo padre l'aveva incaricato di proteggermi ormai da quasi un mese, eppure io non mi sarei fatta scrupoli a dare un pugno a quella donna, nonostante le ripercussioni.
«Cosa vuole da noi, perché mi ha fatto questo maleficio?»Chiesi poggiando una mano sulla spalla di Zayn, il ragazzo ritrasse la mano, ma si poteva vedere benissimo il suo sguardo di fuoco, arrabbiato e desideroso di una soddisfazione.
«Figliola ci sono molte cose che dovrete scoprire, presto tornerò e se non eseguirete i miei ordini... – si interruppe qualche secondo sistemandosi i capelli rossi e passandosi una mano sulla guancia bianca – entrambi non ne uscirete vivi, buonanotte e sogni d'oro piccoletti»Ci salutò con un cenno della mano e la sentimmo ridere per un periodo troppo lungo, la sua voce mi rimbombava in testa, come con un'immagine orribile che non si riesce a cancellare.
Mi lasciai cadere sulle ginocchia, sentivo delle voci forti nella testa, era come il richiamo d'aiuto di milioni di ragazzi, bambini, le grida di pargoli appena nati, mi tappai le orecchie stringendo forte gli occhi, doveva essere un'illusione, non poteva essere reale.
Sentivo il dolore, le sofferenze, le torture, sapevo di doverle ignorare, ma non ci riuscivo, era come se vivessi nella mente di quelle povere ragazze, ragazzi, mi sentivo nauseata, quella strega l'aveva fatto apposta, ed io non potevo fermarle o zittirle.
«Alexis si calmi»Disse Zayn prendendomi per le spalle, io non mi mossi, rimasi inginocchiata a terra con le orecchie tappate, potevo sentire la maledizione crescere su tutta la mano.
«Non ci riesco Zayn, è troppo forte»Scoppiai in lacrime per la disperazione, mi sentivo talmente condizionata, il moro mi strinse in un abbraccio facendo in modo che il viso rimanesse nascosto nel suo petto, potevo sentire il suo profumo fresco, naturale, di muschio e rose, che circondavano il castello del re.
«So che può farcela, la sta solo condizionando, vuole farla cedere, non li dia questa soddisfazione»Mi implorò il principe, tolsi le mani dalle orecchie ma il rumore non passava, le voci, le urla rimanevano, non potevo resistere, continuai a piangere, le angosce mi assalivano, dovevano smetterla, non volevo sentirli.
«Deve trovare qualcosa per distrarsi»Intervenne Zayn prendendomi il viso tra le mani per poter catturare il mio sguardo, annuii in preda ad una crisi isterica di pianto, se avevo altro a cui pensare forse le cose sarebbero migliorate.
Un'idea folle, imbarazzante e del tutto fuori luogo si fece strada nella testa fra le urla dei ragazzi, sapevo quanto imbarazzo mi portava la vicinanza di Zayn, quindi feci l'ultima cosa che avrei voluto fare per poter mettere fine alle mie sofferenze.
Mi buttai su di lui e lo baciai, l'imbarazzo e la vergogna si accesero nel mio cervello e lentamente, le urla, l'angoscia e i pianti di quei ragazzi sconosciuti lentamente svanii, lasciando solo il piacere e l'imbarazzo del momento.
Rimasi sulle labbra di Zayn per un tempo molto lungo, non mi accorsi nemmeno che le voci nella testa fossero svanite, sentivo il cuore battere più veloce del normale, le mani sul petto di Zayn tremare, mentre le sue si trovavano sui miei fianchi ferme e rigide.
Mi staccai lentamente dalle sue labbra tenendo gli occhi chiusi, avevo paura della sua reazione, avevo paura anche della mia, era stato qualcosa di strano, mai provato, nemmeno quando Louis mi aveva baciata, era una cosa totalmente differente.
«Le voci sono cessate»Sussurrai aprendo lentamente gli occhi, la prima cosa che vidi furono gli iridi scuri di Zayn che mi fissavano in un modo indecifrabile
«Felice di essere stato d'aiuto»Contraccambiò con una punta di amarezza nel tono, non capivo cosa fosse realmente successo, ma sapevo che il bacio aveva dato fastidio a Zayn, altrimenti non mi avrebbe risposto in quel modo.
«Scusami»Sussurrai alzandomi da sopra di lui e ritornando in ginocchio sul pavimento
«No, mi scusi lei per il tono, ero solo... sorpreso»Sottolineò con un velato sorriso sulle labbra, sorrisi anche io vedendo la sua reazione e mi rilassai, le mani non erano ancora del tutto nere, ma presto lo sarebbero state ed avevo paura.
«Spero non le abbia dato fastidio»
«Alexis, altre cose mi danno fastidio ed il suo bacio non è tra queste, se lei è d'accordo troverei un modo per uscire»Mi stupii della sua risposta, non era alterato per la mia iniziativa di baciarlo e avrebbe benissimo fatto come se nulla fosse, mi alzai da terra e con il moro mi misi a fare incantesimi.
Continuavo a pensare a quel bacio, tanto bello e strano da aver eclissato quello di Louis, eppure c'era qualcosa di strano, qualcosa che non quadrava e che non so se avrei capito.

Shadow: City Of SnowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora