Capitolo 15.

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-Sei sicura che non ci siano altri libri da consultare?- la voce di Gidan arriva da dietro uno degli scaffali, si sente leggera come un eco e molto distante, nonostante sono poco distante da lui, seduta sul tavolo all'ingresso a controllare alcuni vecchi volumi di storia magica, nella speranza di trovare un disperato aiuto.

-Gidan ti ho già detto mille volte di no. Quel libro era l'unico adatto!- esclamo seccata girandomi verso gli scaffali desolati, da dove proviene la sua voce.

Gidan spunta tra gli scaffali con un libro in mano, ci soffia sopra liberandolo dalla polvere che forma una nuvoletta grigia sospesa nell'aria.
Appena posa il libro sul tavolo sbuffo, sono stufa di dover controllare libri vecchi e polverosi che non si rivelano per nulla utili; sposto il libro sulla pila alla mia destra e continuo a sfogliare il volume che ho davanti.
Lui al contrario ha un espressione serena, per nulla infastidita; afferra uno dei libri ancora da controllare e con un balzo si siede sul tavolo, apre il libro e comincia a sfogliarlo con fare interessato.

-Lo sai che non puoi leggerlo. È inutile, fidati di me.- mi dice senza distogliere lo sguardo dal libro.

Mi giro verso di lui e lo guardo con l'espressione più seria che posso.

-Perchè mi hai proibito di leggerlo?- gli domando, glaciale.

Lui mi ignora e continua a sfogliare il libro, girando la pagina la carta fa rumore, riempiendo il silenzio carico del mio nervosismo che circonda la libreria.
Afferro la copertina del libro levandoglielo dalle mani, lui prova a protestare ma io lo chiudo, posandolo rumorosamente sul tavolo.

-Perchè?- domando ancora una volta -Cosa mi nascondi Gidan?

Lo vedo sbuffare e passarsi una mano tra i capelli bianchissimi, come la neve. È chiaramente seccato, vista la sua espressione, e quando mi guarda negli occhi un po' mi intimorisce.

-È un libro maledetto.- sbotta all'improvviso, dopo interminabili attimi di silenzio passati ad osservarci.

Incrocio le braccia e gli faccio un gesto con la mano, invitandolo a continuare il suo discorso.
Gidan sbuffa un altra volta e scende dal tavolo con un salto, cammina verso gli scaffali e sparisce fra di loro.
Ritorna dopo poco con un libro in mano, quel libro, e lo posa esattamente davanti a me, senza dire una sola parola.
Mi giro verso il libro e lo sento attrarmi incontrollatamente, allungo la mano e sfioro la copertina ruvida, lo apro lentamente e sto per iniziare a leggerlo ma Gidan lo chiude all'improvviso e io sussulto, come svegliata da un sogno.

-Lo vedi?- dice indicandomelo. -Questo libro ti ipnotizza, ti costringe a leggerlo e mentre lo fai ti ruba il tempo.

Le sue ultime parole mi colpiscono più delle altre, che ignoro completamente, e ritorno a guardare verso di lui, stupita.

-Hai detto che ti ruba il tempo?- gli chiedo, la voce bassa e incerta.

Lui si appoggia al tavolo e alla mia sedia e punta i suoi spilli rossi su di me, impassibili e freddi. Deglutisco e cerco di fissarlo a mia volta, ottenendo solo un espressione stupida che mi si dipinge sul viso.

-Mentre tu lo stai leggendo il tempo al di fuori di te scorre velocemente e se per te sono passati solo pochi minuti, in realtà sono passate ore.- mi dice, ancora più impassibile di prima.

Annuisco e giro lo sguardo verso il libro, liberandomi dal suo, che non faceva altro che mettermi in imbarazzo; vedo il suo braccio passare davanti al mio viso mentre afferra il libro e si volta, riportandolo al suo posto.
A volte penso di non conoscere veramente a fondo il suo carattere: un attimo prima è dolce e spensierato come un bambino, un attimo dopo ti scruta silenzioso con un espressione glaciale sul volto e ti mette paura.
"Grandioso." Penso alzandomi dalla sedia. "Doveva proprio essere bipolare il mio sequestratore."
All'improvviso Gidan spunta da dietro uno scaffale con la stessa espressione seria di prima, si sistema la felpa nera che indossa e viene verso di me, fissandomi intensamente.

Mind Worlds (in revisione) Where stories live. Discover now