𝗣𝗥𝗢𝗟𝗢𝗚𝗨𝗘

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« 𝗶'𝗺 𝗼𝗻 𝘁𝗵𝗲 𝗵𝗶𝗴𝗵𝘄𝗮𝘆 𝘁𝗼 𝗵𝗲𝗹𝗹 »

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« 𝗶'𝗺 𝗼𝗻 𝘁𝗵𝗲 𝗵𝗶𝗴𝗵𝘄𝗮𝘆 𝘁𝗼 𝗵𝗲𝗹𝗹 »

Alzando gli occhi al cielo quello che Remus avrebbe voluto vedere sarebbero state solamente le numerose scope volanti che si esibivano in diverse acrobazie assieme ai loro cavalieri, ma l'unica cosa che riusciva ad individuare in quell'immenso azzurro era una sfera bianca che la distanza rendeva minuscola nonostante continuasse a dare forti sintomi al ragazzo che quasi non si reggeva in piedi.

Ringrazió mentalmente la pungente luce del sole che in quel momento stava filtrando i raggi lunari evitando di farlo trasformare in pieno giorno durante la partita di quidditch che James voleva vincere ad ogni costo vista la scommessa fatta con il capitano di corvonero prima di fare la sua entrata nel campo per assorbire le grida euforiche dei grifondoro.

«Remu, tutto bene?» chiese la ragazza accanto a lui, distraendosi dalla partita per assicurarsi che Remus non si stesse sentendo male. Si spostó distrattamente i capelli color fuoco dal volto, che puntualmente le tornarono davanti agli occhi a causa del vento mosso dalla partita in corso.
Lily Evans, prediletta di Lumacorno, sesto anno.

«Sì Evans, è solo più potente del solito» borbottó di fretta Remus, senza nemmeno rendersi conto delle parole che stessero uscendo dalla sua gola, ogni sforzo gli sembrava straziante, addirittura poter permettersi di pensare.

Lily corrugó le sopracciglia tentando di lasciare da parte la parte di lei che si stava chiedendo come mai Remus le avesse risposto in quel modo quasi arrogante, cosa che le apparì impossibile da fare «Cosa è più forte del solito, Lupin?» rispose a tono, se c'era qualcosa che quella ragazza sapeva fare dannatamente bene, quella era non lasciarsi mettere i piedi in testa.

Remus mugugnó infastidito, mentre cercava una scusa valida, visto che rispondere con "la luna" non gli sembrava il modo più appropriato.
Poteva percepire il sapore di ferro del suo sangue nonostante non avesse alcuna ferita aperta, e questa cosa gli provocava un profondo mal di testa nel tentativo di resistere ai suoi istinti di lupo.

«L'emicrania, Lily» sospiró il licantropo cercando di addolcire lo sguardo della rossa che si era infastidita e non poco dal suo comportamento sfacciato «Sai che ne soffro ogni tanto»

Lily rilassó i muscoli del volto avvicinandosi a Remus che si stava passando nervosamente le dita tra i capelli, gli mise una mano sulla spalla e il suo volto si aprì in un mezzo sorriso rincuorante «Ti conviene andare negli spogliatoi a bere un po' d'acqua e lavarti la faccia prima che la partita finisca» gli consiglió.

Remus annuì, effettivamente allontanarsi il più possibile dai raggi lunari e darsi una rinfrescata era quello che gli serviva per evitare che quella superluna lo attaccasse prima di sera.

«Ti accompagno?» questa volta Lupin scosse la testa, Lily fece un cenno d'assenso e tornó alla partita mentre il ragazzo cominciava ad avviarsi verso gli spogliatoi, sfuggendo dai professori che non permettevano agli studenti non appartenenti alle squadre di quidditch ad entrarci.

Solo non appena si trovó davanti a quella porta di legno, rovinata dalle numerose piogge che colpivano il campo nel periodo invernale, si rese conto di non avere la minima idea di dove si trovasse il bagno.

Si guardó attorno, cosa al dire il vero inutile visto che la luna gli stesse impedendo di vedere chiaramente le figure attorno a lui, che sembravano solo dei volti disegnati con pastelli a cera sui quali l'artista aveva passato il gomito per errore, rendendo il disegno un unico miscuglio di colori.

Stava per accasciarsi a terra quando un braccio esile lo sorresse avvolgendogli le spalle, «Lupin, si puó sapere che stai facendo?».
Remus lasció un sospiro di sollievo a quella voce, per un momento aveva temuto che fosse qualcuno del corpo docenti pronto a rifilargli una punizione per il fatto di trovarsi negli spogliatoi della squadra senza alcun consenso. Alzó lo sguardo incontrando dei vispi occhi color ambra che gli erano familiari, che sarebbe riuscito a riconoscere facilmente.
Amelia Wells, ragazza di James Potter, sesto anno.

«Devo solo sciacquarmi la faccia» biascicó Remus facendo cenno alla porta, Amelia roteó gli occhi al cielo accompagnandolo dentro per evitare che si schiantasse a terra da un momento all'altro.

Attraversarono di fretta una stanza piena di appendiabiti, vestiti sparsi, manici di scopa abbandonati a loro stessi nel pavimento forse a causa dell'agitazione pre-partita.

Nonostante non sapesse dove dovesse andare, Remus prese velocità seguendo le indicazioni della ragazza che, confusa, lo guidava fino al lavandino più vicino.
Poteva sentire il suo braccio attorno alle spalle, e lo sforzo che gli servì per abbandonare l'istinto di morderlo era più faticoso di quanto potesse apparire a parole.

Con uno scatto si staccó da lei precipitandosi nella cabina più vicina e si chiuse la porta alle spalle, sentendo il fiato pesante si appoggió a quest'ultima e si bagnó completamente il volto con l'acqua prima di scivolare lentamente verso il terreno.

Chiuse gli occhi sentendo lentamente i muscoli rilassarsi, anche se l'umore nero rimase, quando li riaprì potè constatare con sollievo che tutto attorno a lui sembrasse perfettamente nitido come se qualcuno fosse entrato negli ingranaggi del suo cervello e gli avesse migliorato la qualità di osservazione aggiungendo pixel alle immagini.

Poi un boato esplose aldilà della porta su cui era appoggiato, Remus fu travolto da uno spavento che lo fece sobbalzare, imprecó sottovoce scontrando la testa con la superficie di legno.

Poi udì la voce piena di collera di James, accompagnata dalla risalta di Sirius che a quanto pareva lo aveva seguito fino agli spogliatoi.

Remus si alzó di fretta e tiró lo sciacquone per non destare sospetti, si preparó per girare la maniglia e affrontare i suoi migliori amici, accompagnati da tutta la squadra grifondoro.

«Lo hai visto anche tu!» esclamó James «Stava per certo facendo una qualche maledizione "fuggi da James Potter" al boccino, non è possibile che io non lo abbia afferrato, giuro che convocheró la McGranitt e la convinceró a cambiare i punteggi, anche sotto imperio» la risata di Sirius si propagó per tutta la stanza, il ragazzo non riusciva a credere che James Potter avesse perso la sua prima partita da capitano della squadra.

Remus uscì allo scoperto, incontrando gli occhi curiosi di Amelia, quelli divertiti di Sirius, ed infine quelli fiammeggianti di rabbia di James «moony!» esclamó quest'ultimo «Mi aiuteresti a fare una ricerca sulle maledizioni del boccino d'oro?»

Ma Remus non era in vena di reggere il gioco in quel momento.

«James ti conviene tacere se non vuoi diventare un piatto di pasta al ragù, e non intendo attraverso la trasfigurazione»

nota autrice.

Ogni errore grammaticale e di battitura verrà corretto non appena termineró con la stesura totale della storia (mai).
Scrivo per divertirmi e perché mi piace farlo, non abbiate aspettative troppo alte. Si tratta solo di uno sfogo dettato dalla noia, non mi impegnerò a scrivere bene una fanfiction, per quello ci sono le altre storie nel mio profilo.
Nonostante questo spero che la lettura della mia storia possa esservi di gradimento, ne sarei davvero felice.

𝗛𝗜𝗚𝗛𝗪𝗔𝗬 𝗧𝗢 𝗛𝗘𝗟𝗟 | Remus LupinWhere stories live. Discover now