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Quel giorno io e Laurie accompagnammo Jacob a fare una visita. Era già da un po' che non usciva da quella stanza. Non vedevo l'ora di tornare a casa. Dopo un po' Jake uscì. -Scusate, c'è voluto più del previsto.- disse la dottoressa. Mi alzai immediatamente dalla sedia e andai incontro al ragazzo, sorridendogli. Sorrise anche lui. -Non vedo l'ora di fare un'altra chiacchierata martedì.- disse ancora la donna. -Certo.- rispose il ragazzo. Io e Jake ci spostammo più in là. -Cos'è successo lì dentro?- chiesi. -Niente di che. Mi ha mostrato delle foto.- -Oh, ok.- Gli presi la mano. Lui ricambiò la stretta e accarezzò la mia con il pollice. Sorridemmo entrambi dolcemente. Poi Laurie ci disse che dovevamo tornare a casa, così uscimmo dell'edificio. Arrivati a destinazione dissi ironicamente -Ci aspetta un'altra fantastica e soporifera lezione oggi.- -Eh già.- rispose Jake. Ridacchiammo. L'insegnante arrivò, così ci preparammo a fare un sonnell- volevo dire a una nuova, meravigliosa e interessantissima lezione di storia. Quando l'insegnante se ne andò, io e Jacob salimmo in camera. Mi buttai sul letto. -Allora, che vuoi fare raggio di sole?- chiese il ragazzo. -Ancora con questo nomignolo? Ti avrò detto un centinaio di volte di non chiamarmi così.- dissi ridendo. Rise anche lui. -E comunque avevo intenzione di ascoltare un po' di musica, ti va di ascoltarla con me?- aggiunsi prendendo le cuffie. -Certo e ehm...Mi ero dimenticato di dirti che sta per arrivare una persona...- -E chi sarebbe questa persona?- chiesi incuriosita. -È Sarah...ecco...pensavo fosse una buona idea invitarla ogni tanto, infondo è l'unica amica che ci rimane.- Un lampo di gelosia mi attraversò, ma cercai comunque di rimanere impassibile. -D'accordo...sai, mi sa che hai ragione, non possiamo stare solo per conto nostro...- dissi, cercando di sembrare più calma possibile. Jake sorrise, si sdraiò accanto a me e mi abbracciò. -So che sei gelosa, ammettilo.- -IO GELOSA? Ma per favore.- Jacob rise. -Cosa ci trovi di tanto divertente?- Il ragazzo continuò a ridere e poi disse -Ti amo.- Entrambi diventammo rossi come pomodori. Jake, resosi conto delle sue parole, iniziò a farfugliare delle scuse ma io lo interruppi subito dicendo -Ti amo anch'io, idiota.- Poi lo baciai. Successivamente indossai una delle due cuffiette, mentre l'altra la passai a Jacob. Ascoltammo la musica per un po', rimanendo sempre abbracciati. Poi sentimmo il campanello e Jake andò ad aprire. Poco dopo, la porta della stanza si aprì di nuovo, rivelando Sarah e il MIO ragazzo. Misi su un sorriso falso e dissi -Ciao Sarah, ma che piacere vederti qui.- Sorrise anche lei e mi salutò. Jake notò che non ero del tutto calma e si affrettò a proporre qualcosa da fare. Alla fine scegliemmo i videogame, tanto per cambiare. I controller erano due e lo stesso valeva per le poltroncine. Così decisi di lasciar giocare "l'ospite" e, da brava fidanzata gelosa, mi sedetti tra le gambe di Jake. Sarah continuava a flirtare con lui e questo mi innervosiva parecchio. Volevo che la smettesse, dopotutto io ero lì e potevo vederla. La situazione continuava a peggiorare e io, sempre da brava fidanzata gelosa, iniziai a dare dolci baci sulla guancia di Jake, che rispondeva ogni volta con un sorriso da ebete. Oddio, sembra una delle classiche cose che fanno tutte quelle ragazze ultra gelose che si vedono in TV, ma fidatevi, non è bello vedere una ragazza che ti sta sul cazzo provarci con il tuo ragazzo. Sarah continuava a guardarmi male. Trovavo questa cosa veramente ridicola. Voglio dire, è il mio ragazzo, posso baciarlo quando voglio. La guardai male anche io. Dopo un po' Andy irruppe nella stanza dicendo con tono brusco -Che ti avevo detto? Non stare troppo...- Poi si rese conto dell'ospite non troppo gradito. -Ah. Scusate.- Mandai a Andy uno sguardo, cercando di fargli  capire l'odio che provavo per quella ragazza. Lui capì subito e trattenne un sorriso. Jake interruppe quel momento imbarazzante dicendo -Ehm...Sarah, è con noi a scuola.- Mimai con le labbra "Mandala via, ti prego", ma Andy si limitò a dire -Certo. Ok, ciao.- -Già ci conosciamo. È venuto alla Archer, quel giorno.- -Ma certo, certo. Come stai?- -Bene, grazie.- -Felice di rivederti.- Lanciai un'occhiataccia a Andy che evidentemente si stava divertendo un mondo nel vedere le mie espressioni facciali alquanto bizzarre. -Volevo solo dare...un'occhiata.- continuò l'uomo. "NON LA SOPPORTO" mimai ancora. -Dov'è mamma?- chiese ancora Andy. -Io non lo so. Ha detto che doveva vedere qualcuno del lavoro.- rispose Jake. -D'accordo. Bene...Divertitevi.- "AIUTAMI" provai di nuovo. -Vado. Scusate.- Gli lanciai il classico sguardo da "Questa me la paghi". L'uomo uscì dalla stanza e chiuse la porta. Il mio ragazzo e la gatta mort- SARAH, continuarono la partita. Io invece mi limitai ad accoccolarmi ancora di più al petto di Jacob, lasciandogli dei bacini sulla guancia e sul collo. -Che ti succede raggio di sole? Oggi sei più affettuosa del solito.- disse ironicamente Jake. Lui sapeva benissimo cosa avevo. -Non ho niente, è tutto apposto tranquillo.- -D'accordo.- rispose Jacob. -Jake, stasera per dormire puoi prestarmi una delle tue maglie? Le mie sono tutte in lavatrice.- Se aveste visto la faccia di Sarah, sareste scoppiati a ridere. -Certo.- rispose Jake sorridendo. -Perché ci sono solo due camere da letto qui? Se questa è la stanza di Jacob, tu dove dormi, Riley?- mi chiese Sarah con un tono un po' infastidito. Ehm, ok. -Lei dorme con me.- rispose Jacob al posto mio. La faccia di Sarah in quel momento era esilarante. Non disse più niente. Poco dopo arrivò sua madre. -Ci vediamo Jake.- disse abbracciandolo. Jacob rimase sorpreso dal gesto e rivolse subito lo sguardo verso di me. Probabilmente se gli sguardi avessero potuto uccidere, Sarah sarebbe morta sul colpo. Vedendo che il mio ragazzo non ricambiava l'abbraccio, si staccò. -Ciao Riley.- disse velocemente, prima di andarsene. Dopo un po' dissi a Jacob -Giuro che la picchio.- -Hey, sta tranquilla. Come ho già detto, è l'unica amica che ci rimane.- -Parla per te.- -Ma tu...- -Si, so di non avere amici, ma preferisco così piuttosto che accontentarmi di quella.- Jake alzò gli occhi al cielo. -Dai, vieni qui.- disse aprendo le braccia. Lo abbracciai subito. Era bello stare così. Potevo sentire il suo profumo. -Andiamo a vedere la partita con mio padre?- mi chiese. Annuì. Ci staccammo e andammo in salotto a vedere la partita. Avevamo ordinato la pizza e la stavamo mangiando tutti e tre sul divano. -Non si è fermata a cena?- chiese Andy, riferendosi a Sarah. -Mmh. Sua madre voleva che tornasse.- rispose Jacob. -E io non volevo che restasse.- aggiunsi, seccata. Andy mi guardò divertito. Sapeva bene della relazione tra me e Jacob. Dopotutto, solo pochi giorni prima, a suo figlio era venuta la brillante idea di baciarmi davanti a lui e Laurie. Non che non mi sia piaciuto, ma cavolo meritavamo un po' di privacy. -Sembra carina.- continuò Andy, sapendo che mi sarei innervosita. -Umh, è un po' strana in realtà.- disse Jake, nervoso. -Strana?- -Si. Le piace l'arte, sapete?- -Si Jake, lo ha ripetuto almeno dieci volte oggi.- risposi con tono brusco. -Alcuni ragazzi la prendono in giro per questo.- continuò il ragazzo. -Beh è stata carina a venire qui.- disse Andy. -Si. Ci stavamo scrivendo e mi ha chiesto cosa faccio durante il giorno. "Niente di che." ho detto. E lei ha risposto che passava qui.- -In sostanza, si è autoinvitata.- aggiunsi. -Ma credo di farle soltanto un po' pena.- concluse il ragazzo. -Forse le piaci. Chissà.- disse ancora Andy. "Ok, questo è troppo." mi dissi mentalmente. -Sarà meglio per lei di no.- dissi. Andy e Jacob iniziarono a ridere. Quest'ultimo mi mise un braccio intorno alle spalle e mi tirò a sé. Mi accoccolai sul suo petto e Andy si addolcì guardando la scena. -Secondo me, più che altro si sente in colpa.- disse Jake. -Che vuol dire, in colpa?- chiese suo padre. -Sembra che Derek le abbia detto delle cose su di me e che lei si senta in colpa...per avergli creduto.- -Non gli crede più adesso?- -Suppongo di no, visto che è venuta. Ma a lui piace da sempre.- -Piace a Derek?-  -Già. Una vera ossessione.- -Scusa, allora perché continua a sbavarti dietro? Che si prenda Derek.- dissi. Jake sorrise e mi strinse di più. Sbadigliai. Le voci iniziarono a farsi più ovattate. Gli occhi si facevano pesanti. Ma riuscì a capire qualche frase prima di addormentarmi tra le braccia del mio ragazzo. -So di voi due. Non farla soffrire. Ho visto come ti guarda Sarah. E ho visto anche quanto Riley tiene a te.- Dalle parole di Andy dedussi che pensassero stessi dormendo. -Non la farò soffrire. Te lo prometto. Non voglio che le accada nulla di male. Se dovessi essere sbattuto al fresco...non so se riuscirei a sopravvivere senza di lei. Riley è come ossigeno per me.- Jake disse tutto questo accarezzandomi dolcemente i capelli. Dal tono della sua voce si capiva che stesse per scoppiare in lacrime. Dopo pochi secondi, caddi tra le braccia di Morfeo e, quando mi svegliai, ero in braccio a Jacob che mi stava portando in camera. -Lasciami, così ti farai male.- dissi con voce assonnata. -Non se ne parla, ci siamo quasi.- Mi strinsi un po' di più a lui. Dopo un po' Jake mi posò delicatamente sul letto e si stese accanto a me. -Devo cambiarmi prima di dormire.- dissi. -Oh, si, giusto ehm...ecco.- disse, passandomi una sua maglietta è un paio di pantaloni della tuta. Andai in bagno, mi lavai i denti e mi cambiai. Poi tornai in camera e mi buttai a peso morto sul letto, accanto a Jacob, il quale aveva appena acceso il portatile. Mi cinse le spalle con un braccio e mi fece poggiare la testa sul suo petto. Sorrisi e mi addormentai tra le sue braccia.
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Quella mattina accompagnammo Jake a fare una TAC. La donna dell'ultima volta uscì dalla stanza in cui si trovava il ragazzo. Potevo vedere benissimo tutto quello che succedeva dato che l'unica cosa che ci separava era una lastra di vetro. -Credo che ci vorrà almeno mezz'ora. Se volete, potete aspettare nell'ufficio.- disse la donna. La seguimmo in un'altra stanza, ma prima diedi un'ultima occhiata a Jake e al macchinario in cui lo stavano mettendo. Ci sedemmo davanti alla scrivania e la donna si sedette difronte a noi. -Dunque, dovremmo necessariamente parlare del test del DNA. Ho già fatto il prelievo a Jacob. E mi servirà anche un suo campione, Andy.- disse. -Cerca il gene dell'omicidio?- chiese Laurie. -Non è così semplice, in realtà. E quella è soltanto una frase che si dà in pasto ai giornali. Detto ciò, Joanna è stata saggia a farvi seguire questa linea, non si sa mai.- -Non riesco a capire.- -Beh, se Jacob sarà riconosciuto colpevole, e sto dicendo "se", si potrà presentare la prova genetica e mitigare la pena.- -Mitigarla?- -Ridurla a secondo grado. Giusto?- disse Andy. -Esatto.- -Con l'omicidio di primo grado parliamo di ergastolo. Col secondo uscirebbe dopo 20 anni. Avrebbe 35 anni e tutta la vita davanti.- concluse l'uomo. -Si, quello che resterà.- disse Laurie. -Glielo ripeto, è un "se".- Detto questo, la donna si alzò, prese un tampone e fece un prelievo di saliva a Andy per analizzarlo. Dopo ciò si sedette e disse -Adesso...bisognerebbe parlare di suo padre.- -Che vuole sapere?- chiese l'uomo. -Beh, è ovvio che se servirà anche un suo campione.- -Faccia pure. È in prigione a Somers, Connecticut.- -Lo so. Ho tentato di fargli visita.- -Sul serio?- -Ma certo. E c'è un imprevisto.- -Di che genere?- chiese Laurie. -Non ha voluto sottoporsi ai test.- -Perché mai?- chiese Andy stavolta. -Vuole che sia lei a chiederglielo.- -Come? Neanche mi conosce.- -Ma vuole che le cose cambino.- -Se è uno scherzo, me lo dica.- -Andy, mi dispiace, suo padre dovrà collaborare se...- -Ditegli di farsi fottere.- Ci fu una pausa. Poi Andy si scusò. -Non credo di poterlo fare. Non posso.- disse ancora l'uomo. -Si, invece. Ci andrà. Lo farai per Jacob. L'hai detto tu, a qualunque costo.- disse Laurie. Quando Jake finì, tornammo a casa. Andai in camera con l'intento di parlare un po' con la mia famiglia. Rimasi al telefono per molto tempo con Noah. Mi mancava. Non c'era niente di nuovo riguardo la sua malattia. Eravamo tutti molto speranzosi. Dopo cena, io e Jake, decidemmo di guardare un film. Ovviamente l'idiota aveva scelto un horror. Niente da togliere a quel genere di film, anzi io li adoro. Il problema era che aveva deciso di guardarlo spegnendo tutte le luci della stanza, e in più era scoppiato un temporale. E si, io ho paura sia del buio, sia dei temporali. Datemi pure della bambina ora. Rimasi appiccicata a Jake per tutta la durata del film e anche quando andammo a dormire. -Ti odio.- gli sussurrai. -Ti amo anch'io.- sussurrò lui con tono ironico.
                                

Dalla tua parte (Jacob Barber)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora