𝙲𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝚎𝚕𝚎𝚟𝚎𝚗

259 32 121
                                    

𝘉𝘪𝘯𝘨𝘰

"Hanji! Aspetta un secondo, per favore

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

"Hanji! Aspetta un secondo, per favore." Urlai, mentre continuavo a correre verso di lei. Si girò di scatto, accogliendomi con un sorriso caloroso, che, però, si spense appena riconobbe chi fossi.

"Meghami, che c'è? Sono di fretta, quindi, se devi dirmi qualcosa, sii veloce. " La freddezza nella sua voce mi faceva stare male, peggio di come già mi sentissi.
La guardai tristemente: indossava la classica divisa della regione esplorativa e, a giudicare dai suoi capelli disordinati, aveva appena finto di lavorare. Ispirai, cercando di raccogliere i termini giusti per descrivere quel che avevo dentro.

Perché è così difficile? Perché devo provare un milione di sentimenti contrastanti in un manciata di secondi?
Sono un disastro.

"Mi dispiace davvero tanto, credimi.Forse ti rifiuterai anche di ascoltare le mie stupidissime scuse, poco importa. Ho bisogno di sollevare questo enorme macigno dal cuore, o sarà difficile andare avanti. Mi sto pian piano affezionando a te, anche se all'apparenza sembra il contrario, l'ho realizzato solo ora. Non avrei dovuto dire niente, ero arrabbiata per aver fallito ancora una volta, per non essere stata in grado di proteggere le persone che amavo. Ciò non giustifica quello che ho fatto, sia chiaro, ma ti da un indizio sul perché io abbia agito in tal modo. Capisco se smetterai di rivolgermi la parola, però, ti prego, adesso di' qualcosa." 

Abbassai la testa, fissando gli occhi sulle suole dei miei stivali. Ero sicura che mi avrebbe lasciata sola, in preda al rimorso, solo per godimento personale, proprio come altri avevano fatto in passato. Le mie convinzioni si sgretolarono appena le sue braccia mi circondarono con dolcezza. All'inizio non seppi che fare, detestavo l'eccessivo contatto fisico, eppure, in quel momento, l'unica cosa che desideravo era essere lì con lei.

"Non ce n'era bisogno, K, mi sarebbe passata comunque. Apprezzo le tue scuse, bisogna sempre ammettere i nostri errori ed imparare da questi ultimi." Sussurrò, posando il mento sulla mia spalla. Sorrisi, prima di stringerla ancora più forte di quanto avesse fatto con me. Ci staccammo poco dopo, entrambe molto felici.

"Scommetto che il nano ti ha già parlato della punizione esemplare cui mi ha condannata, ho ragione?" Domandai ironicamente, conoscendo già la risposta. Annuì, divertita per il soprannome affibbiato a Levi.

È il momento giusto.

"Sai per caso qualcosa su Eren Yeager? Dove potrei trovarlo?" Chiesi di getto, smise immediatamente di ridere. La vidi riflettere per qualche istante, forse stava cercando di trovare le parole giuste. In teoria non avrebbe dovuto dirmi nulla, ma decisi comunque di tentare...in fondo era pur sempre Hanji, no? Tossicchiò un paio di volte, prima di prender fiato e guardarsi intorno, come per accertarsi che non vi fosse alcun ascoltare indesiderato.

"Eren è un ragazzo proveniente dal distretto di Shiganshina. Dopo le tragedie susseguitesi a Trost, è stato accusato di essere un pericolo per l'intera umanità. Ha infatti, per un motivo a noi ancora ignoto, la dote di trasformarsi in un gigante. Mi dispiace molto per lui, ha solo diciannove anni e sta vivendo un vero e proprio inferno. Sono giorni che non vede la luce del sole, che non incontra i suoi amici, rinchiuso lontano da tutti in una cella sotterranea. Da come ho capito, fra non molto dovrà sostenere un processo. Nonostante la sua sorte sembri quasi già decisa, noi del corpo di ricerca ci stiamo battendo per salvargli la vita, anche se i membri della gendarmeria vogliono metterci alle strette. Ovviamente sai già che dovrai tener la bocca chiusa su ciò che ti ho confidato, vero?"

To the one I lovedWhere stories live. Discover now