Capitolo 24

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Dopo un'ora buona e un numero di cocktail non contabili sulle dite di una mano, non ricordo neanche più il mio nome ma il suo sì, però non faccio altro che ridere per provare a non pensarci, seguita da Maggie che a sua volta non capisce più nulla.

Balliamo insieme in maniera molto scoordinata, inciampando anche varie di volte ovviamente, ma quando Austin capisce le nostre reali condizioni ci dice che è il momento di andare e ci accompagna entrambe fuori.
Maggie entra subito in macchina dove sembra sparire magicamente mentre io invece mi rifiuto del tutto.

- Io non voglio andare a casa- dico determinata sbuffando e facendo il broncio come una bambina capricciosa.
- Dai su Madison, ti accompagno a casa così ti metti a dormire e la serata finisce qui. - dice il poverino disperato.
- Io non mi muovo di qua, anche perché si sta muovendo già tutto al posto mio- dico sedendomi a terra decisa a non muovermi.
- Oh andiamo non fare la difficile è già tardi e io devo anche andare a lavorare sto pomeriggio visto che ormai è l'una di notte. - ma quando capisce che non ho intenzione di muovermi prende subito il cellulare chiamando qualcuno.

Dopo dieci minuti una stupenda Audi mai vista ci raggiunge e subito mi alzo urlando con un dito puntato verso il cielo:
- Oddio una navicella spaziale, verso l'infinito e oltre!- suscitando così la risata sia di Austin che di Maggie, che credevo essere morta, visto che si era addormentata nella macchina del suo ragazzo.

Subito dall'astronave vedo scendere un ragazzo vestito con una tuta nera e una maglia bianca dirigersi verso di me, inizialmente non lo riconosco a causa della vista sfocata e la testa che gira, ma appena si avvicina lo riconosco subito e priva di senno gli corro incontro aggrappandomi a lui come un koala rischiando anche di farlo cadere.

- Damon aiuto Austin mi vuole portare via dalla festa, è cattivo- dico facendo sbattere una mano sulla fronte alla vittima della mia attuale leggerezza data dall'alcol. In seguito quest'ultimo dopo aver salutato entrambi e detto qualcosa a Damon che non capisco, sale in macchina con la mia migliore amica e parte.

- Che dici andiamo pure noi?- mi chiede dolcemente il ragazzo che mi sta tenendo in braccio.

- Non voglio andare, voglio del cioccolato, il cioccolato mi consola sempre quando sono triste sai è la soluzione a tutto, come l'alcol- dico scendendo dalle sue braccia e rischiando di inciampare nei miei piedi.

Fortunatamente mi prende al volo e dice:
- L'alcol come puoi ben vedere non fa per te quindi limitati al cioccolato. Dai su se vieni con me e ce ne andiamo ti do tutto il cioccolato che vuoi-
- Ci sto- dico felice.

POVs Damon
Sale in macchina entusiasta della mia proposta facendomi ridere per quanto è buffa in questa situazione.

Passa tutto il viaggio urlando frasi come " vola navicella vola!!" oppure " attento che con questa astronave potresti colpire qualche asteroide ", per poi smettere iniziando a dire frasi sconnesse.

- Prima hai detto che il cioccolato ti rende felice quando sei triste e tu ora lo sei?- le chiedo guardandola con la coda dell'occhio mentre guido.
- Si... oggi Damon ha fatto lo scorbutico con me. Io faccio di tutto per essere carina e gentile con lui e provare a piacergli o a capirlo. Ma lui vuole stare da solo non mi lascia avvicinare e lui. Ma soprattutto è troppo impulsivo e agisce senza pensare trattandomi male e facendo soffrire. Però io gli voglio bene e so che anche lui me ne vuole. Ma deve smettere di fare lo stronzo, però zitto non dirlo a Damon- a questa affermazione sorrido e decido di chiudere il discorso.

Dopo dieci minuti di viaggio in silenzio, appena arrivo e parcheggio la macchina mi giro verso di lei notando solo ora che dorme raggomitolata in se stessa come una bambina, rimanendo però sempre stupenda e bellissima ai miei occhi.

La mia attenzione, ahimè, si focalizza sulle gambe scoperte da quel vestito che purtroppo lascia poco all'immaginazione e mi innervosisco solo a pensare che qualcuno possa aver fatto pensieri strani e poco casti su di lei.

Per evitare che prenda freddo la copro con la mia felpa, per poi prenderla in braccio e condurla a casa mia.

Appena arriviamo, la porto in camera dove le cambio quel vestito sgualcito con una mia felpa, dentro la quale sembra sparire.

Mi soffermo qualche minuto ad ammirarla inconsciamente, i suoi lunghi capelli rossi le coprono in parte il volto esaltando la sua carnagione pallida, la sua pelle appare così candida e delicata, al punto che subito i miei occhi cascano su una ferita rossa sulle nocche che mi sorprende, accorgendomi così che ci sono anche altre piccole cicatrici sulle ossa delle mani, che mi fanno così capire che in autocontrollo ci compensiamo a vicenda.

Decido di sistemarla meglio sul letto per farla stare più comoda, la copro e le do un bacio sulla fronte sussurrando:
- buonanotte bimba-

Ma quando faccio per andare mi tira per la maglietta dicendo mentre apre lentamente gli occhi:
- Damon non te ne andare. Resta con me-
Così decido di sdraiarmi vicino a lei, avvolgendola tra le mie braccia e sentendomi subito in pace con me stesso e col mondo.

Sono consapevole che quando si sveglierà mi potrebbe prendere anche a schiaffi, ma decido di godermi il momento tanto tranquillo e senza neanche accorgermi mi addormento pure io, cullato dal suo dolce profumo.

Ti insegno ad amareWhere stories live. Discover now