4-è inevitabile pensare

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Un altro uomo. A cosa gli serviva un altro uomo. Mio padre le ha dato tutto, tutto quello che una persona possa desiderare. Tutto tranne che i soldi, quelle famiglie ricche, invece, avevano solo quello, non si volevano bene, volevano solo vivere bene, guardare film su una televisione esageratamente grande posta sopra ad un camino inutile se non per spendere soldi in pulizie e per fare bella figura con gli ospiti. La collana di perle che mia madre portava con onore aveva un altro significato, rappresentava la persona che era e la decisione che aveva preso. Aveva deciso di distruggere la nostra famiglia per una collana di perle, una stupidissima collana di perle. Sapeva quanto mio padre stesse in piedi grazie a lei, sapeva quanto amore provava per lei e se n'è fregata.

Nel giro di pochi giorni mio padre si era spento del tutto, aveva capito che ormai anche io provavo lo stesso disgusto nei confronti di mia madre. Casa era diventata un posto orribile in cui stare, tornare da scuola era terribile e non poter stare a casa di qualche mio amico era ancora peggio. Nessuno mi conosceva abbastanza da conoscere cosa stessi provando e da propormi di passare del tempo insieme.

Quando a casa era ora di mangiare non stavamo insieme, ognuno stava per sè, io dovevo stare con mia madre in sala da pranzo, ma mi chiudevo in camera e non rispondevo, così mia madre, indifferente com'era, cucinava i suoi piatti e li mangiava da sola, mangiava composta, impassibile. Per due settimane ho mangiato cereali senza seguire orari o qualsiasi criterio. Mio padre era come invisibile, non gli parlavo più, quando ci incontravamo in corridoio abbassava lo sguardo, appena lo superavo mi giravo con la speranza che lui ricambiasse, ma il nostro sguardo non si è più incontrato.

Dopo la prima settimana di solitudine, in cui l'unico svago era andare a scuola, ho capito che rimanere a casa era meglio, fare assenze non era da me, ma io non ero me, quindi non era un problema. Durante la seconda settimana, mentre stavo in camera, ho sentito dopo anni mia madre e mio padre urlarsi contro, l'ultima volta origliare e provare a capire non aveva portato cose buone, ma ero talmente spenta che non avevo nient'altro da perdere. Cercando di distinguere tutte le parole avevo capito che il prossimo passo era il divorzio, immaginabile.


ok l'introduzione è quasi finita (sì questa era tutta introduzione, odiatemi). Ancora un capitolo e comincerò a parlare al presente e quindi la storia inizierà effettivamente. In ogni caso spero come sempre che vi stia piacendo, btutto <3

stare male [ariete - 18 anni]Where stories live. Discover now