O n e

1.9K 66 18
                                    

Liam si svegliò improvvisamente poiché qualcuno bussava insistentemente alla porta della sua stanza minuscola. Si girò verso la porta, mentre il bussare continuava, sempre più forte. Guardò la sveglia sulla scrivania tra i due letti, e quasi non riusciva a credere al luminoso 2:32 am, o al fatto che qualcuno stesse davvero bussando alla sua porta a quell'ora della notte, di mercoledì.

Solo che lui ci poteva credere, visto che non era la prima volta.

"Liam," qualcuno bisbigliò dall'altra parte della porta. "Liam, dai, ho dimenticato le mie chiavi. Fammi entrare. So che mi senti."

Lo sentiva, in realtà, ma poteva anche far finta che non fosse vero. Cosa che cercò di fare, rigirandosi dalla parte del muro e coprendosi la testa con il cuscino. Liam era il tipo di persona che avrebbe potuto dormire ovunque, ad ogni ora, e aveva un sonno molto profondo. Cosa che si era rivelata molto utile, visto la sistemazione della camera.

Onestamente, avrebbe dovuto capirlo dal primo giorno. Avrebbe dovuto saperlo dal momento in cui entrò nella camera del dormitorio con una scatola pesante che stava per scivolargli dalle mani, e aveva scoperto che qualcuno era già stato lì. Qualcuno che aveva lasciato la sua roba ovunque. C'erano scatole in parte sfatte letteralmente in ogni parte della camera, e non era stata per niente rispettata la linea che divideva a metà la camera. C'erano vestiti parzialmente piegati poggiati su entrambi i letti, e i cassetti dell'armadio in fondo al letto destro erano spalancati.

Theo Raeken era un fottuto coglione.

Solo che Liam non l'aveva capito subito, visto che il ragazzo in questione era piombato nella stanza con le guance arrossate e con la fronte sudata, e aveva esclamato in modo apparentemente sincero, "Scusa, scusa! Non pensavo saresti arrivato subito, pensavo di avere il tempo di sistemare la mia roba!"

Quello che non aveva capito, in quel momento, era che quello era solo l'inizio.

Ora, non riusciva a tornare a dormire. Theo continuava a bussare alla porta e Liam continuava a cercare di dormire, ma non ci riusciva cazzo.

Sbuffando, scese dal letto e aprì la porta. Theo entrò inciampando, puzzava di birra scadente e profumo. Nella lieve luce che entrava dal corridoio, poté vedere la macchia di lucida labbra rosso sul collo di Theo, e roteò gli occhi.

"Se mi tieni ancora sveglio," lo avvisò, "ti tiro un pugno in faccia."

La porta si chiuse, facendo piombare la stanza nell'oscurità. "Non hai le palle," disse Theo, indifferente. "E in ogni caso sono stanco. Ho intenzione di dormire, non preoccuparti." sbadigliò e crollò nel letto, si lasciò andare così forte che il suono della testata del letto che sbattè contro il muro rimbombò per la stanza. "Non voglio rovinare le tue preziose 8 ore di sonno."

Liam guardò Theo e si rimise a letto, rimettendosi il cuscino sopra la testa immediatamente perché Theo, ovviamente, russava come un cazzo di trattore. Dovrebbe davvero fare un controllo, comunque, doveva avere una sorta di malattia strana per russare così forte. O forse lo faceva apposta perché sapeva che avrebbe dato fastidio a Liam.

Alla fine si rimise a dormire, con il fastidioso russare di Theo nelle orecchie e con la puzza di alcool che appesantiva la stanza

-

"Richiedi un nuovo compagno di stanza," suggerì Mason "non è così difficile. Sono sicuro che non ci siano problemi nel cambiare stanza."

Liam sospirò. Avrebbe potuto, certamente, ma non voleva. Era come se avessero iniziato una guerra, lui e Theo. Era iniziata circa la seconda settimana, quando stava cercando di studiare e Theo si stava allenando sul pavimento. Liam non era riuscito a fare a meno di chiedergli se avrebbe potuto farlo da qualche altra parte e Theo semplicemente aveva fatto un ghigno e acceso la musica. Era una guerra che si rifiutava di perdere, e se si fosse arreso e avesse richiesto per primo un cambio di camera, sarebbe stato come sventolare la bandiera bianca, arrendendosi. Non aveva intenzione di farlo!

Not Happening / ThiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora