S e v e n

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Si svegliò la mattina al suono della sveglia accompagnato da un grugnito infastidito di Theo. E con Theo che era sdraiato per metà su di lui. Ad un certo punto della notte Liam doveva essersi girato e Theo ne aveva approfittato accucciandosi sopra di lui, a quanto pareva. Era pesante, le sue braccia tenevano Liam bloccato nel letto e soprattutto puzzava schifosamente di alcool.

"Cos-" Theo sollevò la testa, guardando Liam, e grugnendo ancora. "Oh, Dio, devo fare la walk of shame fino al mio letto" disse girandosi e facendo cadere le gambe dal letto a peso morto. Si alzò, si passò una mano tra i capelli spettinati e guardò Liam. "Perchè ero nel tuo letto poi?"

Liam arrossii e se ne rese conto. Era una domanda giusta, in realtà, ma non sapeva come rispondere. "Tu, ehm, eri ubriaco" iniziò, mentre Theo sbuffava di impazienza. "Non lo so, ok?! Ti sei accucciato nel mio cazzo di letto e io ero troppo stanco per cacciarti."

Theo a quelle parole lo guardò in modo indecifrabile. "Quindi non abbiamo.. lo sai."

"No, non lo abbiamo fatto." disse Liam, mentre si alzava assottigliando gli occhi. Si era decisamente svegliato con il piede sbagliato. Era stanchissimo, cazzo. E Theo continuava a rompergli i coglioni senza nemmeno aver fatto qualcosa. Forse era ancora della rabbia latente dal giorno prima che stava compromettendo il suo umore.

"Parleremo mai delle volte che lo abbiamo fatto?" chiese Theo.

Liam si gelò, con la mano per metà verso il suo armadio. Trattenne il respiro e lo aprì, prendendo dei vestiti puliti, per poi sbattere l'anta. Dava ancora le spalle a Theo quando rispose "No", a bassa voce. Non ne voleva assolutamente parlare. In effetti, gli piaceva pensare che non fosse mai successo. Che non fosse mai successo due volte, tecnicamente.

"Quindi accadrà ancora e basta." gli rispose Theo.

Liam si girò, con gli occhi che erano due fessure. E rise di scherno. "Non ci contare."

Theo sogghignò. "Potrai anche odiarmi," disse "ma ciò non significa che non mi vuoi."

Fanculo alla doccia. Fanculo al cambiarsi. Liam prese il suo zaino e si diresse verso la porta. "È esattamente quello che significa!" urlò prima di sbatterla.

Era la prima lezione, era presto, ed era distratto. Era una lezione noiosa, onestamente, e ogni volta doveva sforzarsi per stare attento, specialmente dato l'orario in cui iniziava. Quel giorno semplicemente non aveva le forze per farlo. Ma non è che poteva permettersi di saltarla o perdersela in ogni caso, perché non conosceva nessuno nella sua classa a cui chiedere gli appunti se avesse deciso di non andare.

E non voleva assolutamente che questa cosa che stava succedendo con Theo rovinasse la sua vita accademica.

Mentre si dirigeva verso la seconda lezione della giornata, con la borsa che continuava a scivolargli dalle spalle perché era troppo esausto per star ben dritto, vide un volantino attaccato al muro e si fermò. Il colore verde lime del flayer catturò la sua attenzione, era fortemente a contrasto con il resto delle inserzioni che erano semplicemente bianche e nere.

Arte Per Beneficenza, diceva il titolo. I suoi occhi lessero velocemente il resto delle parole. A quanto pareva era un corso di arte di sei settimane tenuto a scuola dalla metà di novembre fino alle vacanze di Natale, dove agli studenti veniva insegnato a disegnare, scolpire e dipingere due volte a settimana, e alla fine del corso ci sarebbe stata un'asta nella quale l'opera finale di ogni studente sarebbe stata venduta, e tutti i ricavati sarebbero andati in beneficenza.

Non c'era un numero da chiamare, diceva semplicemente che chiunque fosse stato interessato era libero di presentarsi al primo giorno di orientamento, lunedì nella classe di arte 2 nell'ala ovest, alle 7 PM.

Not Happening / ThiamWhere stories live. Discover now