~Capitolo 5 pt.2

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Ero al parco, seduta su una panchina, sarò stata lì per tre ore e poi ho sentito qualcun'altra sedersi accanto a me
-Come mi hai trovata?-
-Beh, sono Tony Stark-
-Beh, ci hai messo pure 3 ore-
-Cosa ci fai qui?-
-Prendo un po d'aria-
-Mi dispiace che ce ne siamo dimenticati-
-Non mi importa, tanto è da anni che non lo festeggio-
-Allora perché sei uscita così nervosa?-
-Lascia perdere, davvero.-
-Vieni- ha detto facendomi un cenno e alzandosi

Siamo arrivati alla sua Audi R8 e siamo saliti. Ha iniziato a guidare e non ho chiesto dove stavamo andando.
Dopo circa un'ora ho visto un cartello "Los Angeles" e mi sono subito girata verso Tony
-Mi hai portata a Los Angeles?! ?!-
-Voglio farti un po divertire-
-Non ho bisogno della tua pietà-
-Wow, sei proprio orgogliosa-
-Guarda chi parla...-

Dopo un po siamo arrivati davanti a un MC Drive
-Cosa vuoi da mangiare?-
Non ho risposto, l'ho guardato solo con un occhiataccia
-Va bene, faccio da solo-
Ha ordinato qualcosa e siamo partiti di nuovo
-Dove vuoi mangiarlo?-
-Prendiamo una camera?-
-Ohh, qui le cose si fanno serie, guarda che sono fidanzato eh- ha detto ridendo e facendo ridere anche me
-Sono stanca, mangiamo li e poi dormiamo-
-Ho capito- ha detto scuotendo la testa

Ha guidato per un po e poi ci siamo fermati vicino un Motel affacciato sul mare e siamo scesi, io mi sono seduta e lui è andato a noleggiare una stanza ma è venuto subito da me
-Beh, uhm, l'unica camera libera che hanno ha solo un letto, ma se vuoi possiamo andare a cercare un altro posto-
-No, va bene, tu puoi sempre dormire sul pavimento- ho detto soffocando una risata
Ci siamo sistemati in camera e ci siamo seduti sul letto. Questa specie di scappatella a Los Angeles mi ha ricordato tutte le volte che ero piccola e mi portava di nascosto da mia madre in giro, o in gelateria o anche solo in una sala giochi.

-Angel?-
-Dimmi-
-Posso farti qualche domanda sulla tua famiglia?-
-Perché?!-
-Beh, tu mi fai sempre domande-
-No, sono cose private-
-Anche leggere i miei file sono privati-
-Senti, non ne voglio parlare-
-Va bene, non fa niente-

Abbiamo mangiato tutto e poi ci siamo messi a letto, nello stesso letto, e per di più era anche singolo, riuscivo a sentire il suo odore, il suo calore, mi è sembrato per un attimo di sentirmi di nuovo piccola, di nuovo protetta vicino a lui, mi mancava sentire queste cose, mi mancava mio padre, solo che non volevo ammetterlo a me stessa.
Forse...dovrei darglielo? Dovrei dirgli la verità?

Conteggio parole: 409

Agente Shield 013- Avengers Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora