20.

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Il giorno dell'ultimo processo contro suo padre, Cheryl si svegliò stranamente tranquilla. Non era per niente sicura che sarebbe finita bene, ma era stanca di preoccuparsi a causa di suo padre. "Sei pronta?" domandò Toni, che si era svegliata da poco. Cheryl annuì. "Stranamente, non sono preoccupata" osservò. "Non devi esserlo. Le prove che abbiamo sono troppo gravi perché tuo padre riesca a cavarsela" le disse la castana. "Hai ragione" sorrise  Cheryl, abbracciandola. "È che non mi sembra vero di poter vincere contro di lui" aggiunse. Proprio in quel momento qualcuno suonò il campanello della loro casa. "Dev'essere Betty" disse Toni. La cugina di Cheryl, infatti, doveva accompagnarle in tribunale. La rossa annuì e aprì la porta, sollevata dal fatto che la presenza di Betty potesse aiutarla a distrarsi un po'. Ma quando la bionda entrò in casa, le due ragazze rimasero stupite dal suo aspetto. Aveva i capelli raccolti in uno chignon decisamente disordinato, e i suoi occhi   erano rossi come se avesse pianto a lungo. "Cosa succede, Betty?" chiese gentilmente Cheryl. Sua cugina la abbracciò forte e iniziò a piangere. "Io e Jughead abbiamo litigato pesantemente" confessò. Le due ragazze si guardarono stupite. Betty e Jughead erano sempre stati la coppia perfetta, e vedere Betty che stava così male faceva un certo effetto. "Ti va di parlarne?" domandò Toni. Nonostante fosse molto triste, Betty riuscì a spiegare che lei e Jughead avevano litigato per un motivo piuttosto stupido, ma purtroppo la litigata si era trasformata in un litigio molto più serio e ora la bionda non sapeva cosa fare per fare pace. "Tu e Jughead siete la coppia perfetta. Prova a fargli una sorpresa domani, quando sarà meno arrabbiato, e vedrai che ti perdonerà" cercò di consolarla sua cugina. "Va bene" disse Betty. "Ora però dobbiamo andare" aggiunse, lanciando un'occhiata all'orologio. Toni e Cheryl annuirono e salirono in macchina assieme a Betty. Quando arrivarono davanti al tribunale, si accorsero che la folla di curiosi e giornalisti era ancora più grande rispetto all'ultimo processo, tanto che la polizia fu costretta a mandarne via più della metà. Per fortuna riuscirono a scorgere tra la folla anche delle facce amiche, tra cui Veronica e Jughead, che appena vide Betty si irrigidì e si allontanò con una scusa. Mentre prendevano posto, Betty domandò:"Come pensate di vincere contro Clifford Blossom dopo le dichiarazioni di Nicole?". Le due ragazze si lanciarono un'occhiata complice. Per motivi di sicurezza, avevano deciso di non rivelare a nessuno la loro arma segreta. "Ora lo vedrai" disse misteriosa Cheryl. Proprio in quel momento, entrarono anche il giudice e gli imputati. La rossa li studiò attentamente. Penny non c'era, perché era già stata condannata  e anche Hiram Lodge, a causa dei loro numerosi precedenti penali. Clifford Blossom, sua moglie e Nick sembravano stranamente tranquilli, o forse era solamente per non farsi vedere spaventati. Tuttavia, quando le passarono vicino, le rivolsero un'occhiata così minacciosa che Cheryl rabbrividì, e tutte le sue paure tornarono di colpo. La prima parte del processo fu piuttosto lenta e senza grandi sviluppi: la situazione era esattamente uguale a quella di qualche settimana prima. Poi, dopo circa un'ora, entrò Nicole. Come al solito, la ragazza aveva un odioso sorriso di vittoria stampato sul viso. "Signorina, mi può ripetere la sua testimonianza?" chiese il giudice. Nicole annuì, e ripeté la sua versione con la solita faccia tosta. Purtroppo, l'avvocato dei suoi genitori fece notare al giudice che alcuni dettagli coincidevano,e stavano quasi riuscendo a convincerlo. Cheryl aveva perso quasi tutte le sue speranze, e stringeva forte la mano di Toni. "Non ce la faremo mai. Mio padre è troppo furbo" sussurrò tremante. "Non preoccuparti, Cher. Non hanno ancora sentito cosa hai da dire" rispose Toni, ma anche lei non era più sicura come prima. "E se la suora non volesse confessare?" ribatté Cheryl. "La mia vita sarebbe rovinata per sempre". La sua ragazza, approfittando della breve pausa che si stava svolgendo, la prese da parte. Fece un respiro profondo, poi le prese il viso tra le mani. "Cher" disse. "Posso capire le tue preoccupazioni, ma non devi perderti d'animo, non ora. Pensi di potercela fare?" "Non... Non lo so" confessò la rossa. "Ero così sicura prima, ma ora...". "Cosa ti ha fatto cambiare idea?" "Loro. Loro sono la ragione di tutte le mie insicurezze, di tutti i miei problemi. È solo colpa loro se la mia vita è stata orribile, è colpa loro se ora sono così impaurita". "Cher, non hanno ancora vinto. Possiamo sconfiggerli, lo sai". Cheryl rimase in silenzio per un istante, cercando di calmarsi. "Loro non aspettano altro che un mio passo falso, e sono talmente spaventata che potrei  farne più di uno" disse infine. "Non sei sola. Io sono con te. Allora, sei pronta a parlare? Ricorda che io sarò accanto te. Se sarai spaventata, o incerta, ricordati che io sarò al tuo fianco. Ti basterà guardarmi" le disse Toni. "Io non ti merito, Toni. Non meriti di perdere la tua vita per stare con  me" singhiozzò Cher. "Cher, io ti amo. Non vorrei essere da nessun'altra parte, se non con te" le rispose Toni. Le due ragazze si baciarono dolcemente, ma in quel momento sentirono che il giudice aveva ricominciato a parlare, così tornarono velocemente ai loro posti. "Qualcuno ha qualcosa da aggiungere?" chiese il giudice. Cheryl guardò Toni, per farsi coraggio, poi si alzò timidamente. "Dica, signorina Blossom" disse stupito il giudice. "Ho qualcosa che smentirà definitivamente cos'ha detto la signorina Smith" rispose lei, guardando male Nicole. Fece un cenno a Toni, e la suora delle sorelle della Mansueta Provvidenza entrò insieme ai registri e ai documenti. "Qui dentro c'è scritto per filo e per segno ogni singola cosa che ho dovuto passare per colpa loro" disse Cheryl: ormai non aveva più paura. Mentre descriveva con fredda precisione gli orrori del suo passato e la suora confermava la sua testimonianza, le espressioni dei presenti cambiarono. I suoi amici erano sconvolti ma soddisfatti dalle conseguenze che avrebbe avuto quel discorso. Il pubblico e i giornalisti erano altrettanto sconvolti,  come testimoniava il mormorio che aleggiava nella sala. Infine, gli imputati avevano perso tutta la loro spavalderia  ed erano impalliditi. "È vero?" domandò il giudice. Suo padre e Nick rimasero in ostinato silenzio, ma la madre di Cheryl disse piangendo:"È vero,confesso tutto. Perdonami, Cheryl". La rossa rimase sbalordita. Il processo terminò molto in fretta: i tre furono condannati a diversi anni di carcere, e anche Nicole avrebbe dovuto scontare un anno. Non appena udì la sentenza, Cheryl scoppiò a piangere, ma di gioia. "Ce l'abbiamo fatta" esclamò incredula, abbracciando Toni. "Non avevo dubbi" rise lei, stringendola forte. Era successo tutto tanto velocemente che non riusciva ancora a crederci. Uscì fuori dal tribunale assieme ai suoi amici, e li abbracciò tutti, mentre tutti le facevano le congratulazioni. "Sei stata strepitosa!" urlò Betty. Lei rise. Sua madre, quando le passò vicino, cercò di parlarle, ma lei la ignorò. Suo padre la ignorò. Nick,invece, ebbe il coraggio di avvicinarsi e le sussurrò minaccioso:"Non pensare che finisca qui, Cheryl. Me la pagherai". "Vedremo. Per ora inizia a scontare i tuoi anni in prigione" ribatté lei tranquillamente. Era talmente presa dai festeggiamenti che non prestò la minima attenzione a quella minaccia. Più tardi, se ne sarebbe pentita amaramente.

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