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«Stai bene, Lailla?» chiese il secondo principe con preoccupazione.

Era la prima volta per lei assisteva quell'espressione appesa sul suo volto.

«S-sì. Cosa volete da me, adesso?» cercò di riprendersi e di far sembrare la solita ragazza dura di sempre.

«Dovresti stare lontana da Jimin. È pericoloso.» gli consigliò.

«Mi state facendo una predica, principe?»

«Era solo un consiglio e sono serio. Visto che stai bene mi tolgo dai piedi.» sospirò per la solita testardaggine della giovane ragazza.

«Ho sentito che vi siete sposati con la signorina Hee-Young. Congratulazioni.» sbuffò irritata nel vederlo ancora vicino a ella.

«Gli ordini del re vanno eseguiti.» a solo pesare che doveva vivere eseguendo gli ordini del proprio padre.

Su una cosa provava gelosia nei confronti di Jimin, almeno lui poteva sposarsi o meno non essendo il principe ereditario, lui era obbligato dal padre a prendere in sposa molte mogli per mantenere il regno.
Era onorato di poter aiutare il proprio popolo, ma non aveva neanche il diritto di scegliersi i propri desideri.

«Ti avevo promesso di farti incontrare tua madre. Ci vediamo domani mattina per uscire dal palazzo.» non diede l'occasione di far rispondere "sì" o "no" a Lailla, perché sarebbe venuta anche se perdesse le gambe.

«E cosa le fa pensare che verrò?!» urlò per farsi sentire da Jungkook, ma non ricevette nessuna riposta da parte di egli.

Lailla gli maledì con lo sguardo e le gesta.

«Ci andrete comunque, visto la vostra curiosità indefinita.» affermò Jangmi con tutta la sincerità, ma cercando sempre di mantenere una certa delicatezza nei confronti della sua padroncina, non voleva farla rattristare.

«Jangmi! —la munì con uno sguardo imbarazzata dalla verità— Aish! Troppa verità, Jangmi...troppa.» sospirò drammaticamente.

Lasciò il posto con un velo di imbarazzo per ancora la frase della sua servetta.
Aveva ragione, la sua curiosità la mordeva dappertutto e infondo ci credeva che l'avrebbe fatta incontrare. Cioè stiamo parlando di incontrare la sua madre biologica, sono anni che non la vedeva più! Come poteva non andarci?!

«Che sia ben chiaro che ci vado solo per vedere se è vero eh. Non che ci credo veramente. Capito, Jangmi?»

«Sí.» lei annuí solo, senza dire altro per non far frantumare l'orgoglio della sua signorina.

Il re Gongchan era con la propria moglie, nonché la regina Aera, nella stanza di quest'ultima per parlare di questioni abbastanza delicate.

«Perché mi hai convocato, tesoro?» prese il bicchierino pieno di tè e ne assaggiò un po' per aromatizzare al meglio il gusto delle foglie.

«Non voglio crearti problemi, mio re. Ma stavo pensando a Jimin in questi tempi.» si rattristò nominando il nome di una persona che non era di suo sangue, però era figlio del re.

«Mh? E cosa ti fa preoccupare su Jimin?» chiese l'uomo senza sapere dov'era il problema serio.

«È sempre il vostro primo figlio, come tale dovrebbe spettare a lui il trono del regno, ma non è andata così. Lo avete dato a mio figlio. Anche Jimin è tuo figlio, voglio solo che guardi meglio i sentimenti di quel bambino. Dopotutto ha perso la madre e io non potrò mai sostituirla. Percepisco la sua freddezza.» prese la mano libera del re e lo strinse per chiedergli di dare più affetto a Jimin.

ɓεαµƭเƒµℓ ℓσѵε Where stories live. Discover now