4.Spiegazioni e famiglie

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"You like to say that you're right
Did it make you feel bad
When you cheated on your man last night?
Did I even ever cross your mind?
You like to say that you're right
Did it make you feel bad
When you cheated on your man last night?
Did I even ever cross your mind?
You like to say that you're ri-
You like to say that you're right"

"Si ti ho già detto che dobbiamo organizzarlo! Proprio non mi ascolti quando parlo idiota? Fanculo chiamami quando ne capirai qualcosa Stuart!" 

Sento sbraitare e mi stropiccio gli occhi mugulando, poi mi rigiro nel letto e mi porto un cuscino sulla testa coprendomi le orecchie.

"Scusa tartarughina se stavo urlando non era mia intenzione svegliarti, buongiorno" sussurra una voce roca e poi le sue labbra umide baciano la mia schiena nuda, dopo poco realizzo.

Sono nel letto di Dylan.

Mi giro levando il cuscino dalla mia faccia e guardo Dylan.

"Cazzo" sussurro e lui mi guarda spostando la testa di lato.

"Perchè non mi hai svegliata? Ieri sera è stato uno sbaglio...Io-io ho una famiglia, probabilmente mia figlia mi sta aspettando cazzo, tu devi dimenticare quello che c'è stato e io farò lo stesso. Sono la tua assistente non una delle tue mille donne." sbraito alzandomi velocemente dal letto e cercando le mie mutandine ovunque nella stanza, impanicandomi.

"Prima cosa, calmati, seconda cosa, non sembrava molto un errore quello di ieri sera -ridacchia- terzo, ho già salvato il tuo bellissimo culo dall'essere scoperta a tradire il proprio perfetto maritino" mi dice calmo lui, sedendosi sul letto e guardandomi.

"Come avresti fatto scusa?" chiedo mentre mi infilo le mutandine di pizzo rosa, sempre sotto il suo sguardo attento.

"Ho fatto chiamare dicendo che ieri sera hai avuto un imprevisto e sei dovuta andare in un'altra città per chiudere un'accordo e intanto oggi, visto che ti sei svegliata tardi, ho detto che sei tornata e che stai preparando un picnic per le famiglie del nostro ufficio" finisce lui e si stende sul letto con le braccia dietro la testa.

Mi fermo davanti al letto e ragiono un secondo, prendo dalla poltroncina la camicia della sera prima di Dylan e la indosso per non rimanere nuda.

"Quindi devo organizzare questo picnic?" gli chiedo sedendomi sul letto vicino a lui, lui di tutta risposta ridacchia e mi accarezza la guancia con il dorso della mano.

"È già tutto organizzato, in salone ci sono dei vestiti puliti che potrai indossare al picnic, il vestito di ieri sera l'ho portato in tintoria te lo farò trovare in ufficio domani. Ah l'evento si svolgerà qui a casa mia, ora andiamo a fare colazione tartarughina."

Un ampio sorriso invade la mia faccia e Dylan fa lo stesso alzandosi dal letto e allungandomi una mano, la afferro saldamente e mi accompagna al piano di sotto.

Dylan si piazza davanti ai fornelli e inizia a preparare la colazione, mi soffermo ad osservarlo per bene, il suo petto scolpito e nudo si muove su e giù, le labbra le tiene socchiuse dalla concentrazione, i capelli sono ben pettinati anche se sono solamente le nove di mattina.

Mi piazzo dietro di lui e metto la testa nell'incavo del suo collo, la sua pelle emana calore e profumo di buono, ha sempre avuto questo odore, Dylan profuma di amore.

Anche quando eravamo ragazzi gli dicevo che profumava di amore, sapeva sempre di buono, non era mai trasandato, era sempre sistemato lavato e pulito, lui diceva che lo faceva per me, che voleva essere perfetto quando ci vedevamo.

Gli lascio un bacio sulla guancia e mi allontano leggermente da lui e mi siedo sul bancone della cucina vicino ai fornelli mettendo la testa da un lato e continuando a guardarlo.

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⏰ Poslední aktualizace: Apr 25, 2021 ⏰

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𝐒𝐄𝐂𝐑𝐄𝐓𝐀𝐑𝐘, Stiles StilinskiKde žijí příběhy. Začni objevovat