Il giardino segreto

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Di quel giardino fiorito,

di quel luogo segreto,

che percorsi impervie montagne

pur di trovarlo;

che ho sanguinato,

senza averne cura,

mentre i rovi mi si volgevano contro,

mi avvolgevano.


Di quel giardino fiorito,

di quel posto segreto,

accarezzato dal sole

con qualche raggio,

perché dalla sua invadenza

le fronde lo difendevano

e un ruscello lo attraversava.


Un tappeto di erbe selvatiche

sul quale sdraiarsi,

profumava di lavanda,

produceva frutti sconosciuti

dalla perfetta geometria;

ammaliava lo sguardo,

lo invidiavano gli dei.


Di quel giardino fiorito,

di quella terra incantata,

non ne ho forse avuto cura?

Con le ossa fratturate

ho contemplato il suo mistero,

nel terrore che il mondo lo ingoiasse

provando a dargli un nome.


Una distesa di rugiada brillante,

con la carne l'ho concimata,

con le lacrime l'ho annaffiata;

la mia unica patria e ricompensa

e la fatica era dimenticata

e giustizia era fatta.


Ma di quel giardino appassito,

di quel prato calpestato,

resta una culla di ortiche,

di foglie secche

scintillanti al tramonto;

ed è ancora disperatamente bello

tentare di ricomporle

prima che venga la notte.

Il Giardino SegretoWhere stories live. Discover now