14. Da oggi sono una stronza

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Avete presente quelle mattine in cui vi svegliate, vi guardate allo specchio e vi dite "Da oggi voglio essere una stronza"? Ecco per me oggi è una di quelle.

Sebbene la serata di ieri mi abbia abbastanza sfinito, questa mattina ho aperto, o meglio spalancato, gli occhi molto presto. Fuori era ancora buio e, francamente, comincio a credere di soffrire di insonnia: ormai sono più le ore di sonno che passo sveglia che quelle in cui finalmente chiudo gli occhi per concedermi del sano riposo. Pazienza.

Vedendo che mi era praticamente impossibile tornare a dormire, ho pensato di occupare il tempo nella maniera più proficua possibile, ossia leggendo, ma la mia testa era davvero su un altro pianeta, motivo per cui ci ho rinunciato molto presto.

Arrivata a questo punto le alternative sono diventate due: la prima, andare a dare fastidio a Mattia svegliandolo e costringendolo a farmi compagnia e la seconda, che è stata poi quella che ho deciso di mettere in atto.

Mi sono alzata dal letto, ho fatto una lunga doccia calda e ho trascorso le successive due ore a prendermi cura di me stessa. Ho applicato una maschera nutriente sul viso ed eseguito in tutta tranquillità, circondata solo dal silenzio, la mia routine di creme e prodotti per la pelle e i capelli. Ho fatto la piega mossa ai capelli che ricadono in onde perfette e definite sulle mie spalle e mi sono truccata di tutto punto, poi ho indossato una tuta nera dallo scollo vertiginoso abbinata a delle Louboutin rosse e adesso sono qua davanti allo specchio ad ammirare il mio riflesso.

Il rossetto rosso è della stessa tonalità delle scarpe, assieme alle quali conferisce un tono di colore alla mia figura che è, in qualche modo, contraddistinta dall'eleganza della tuta nera.

<<Sono fantastica!>> esclamo sorridendo soddisfatta
<<Anzi sono proprio una bomba!>> mi dico convinta.

Accendo il mio telefono e noto che ormai si sono fatte le sei. Arrivata quest'ora, non mi sento troppo in colpa nell'andare a svegliare Mattia, motivo per cui afferro le mie chiavi ed esco dalla mia stanza.

Sto per bussare alla mia porta quando mi viene in mente di fare qualcosa di carino per lui, d'altronde lui mi vizia continuamente e mi accontenta in qualsiasi cosa io voglia.
Ma non eri tu quella che pochi minuti fa ha dichiarato di voler diventare una stronza?

<<Mattia non vale, né ora né mai>> mi ricordo a voce alta. Scendo le scale e mi dirigo alla reception dove chiedo alla ragazza le chiavi della stanza del mio amico. Dopodiché cammino verso la sala da pranzo dove la colazione è già servita. La stanza è vuota, mi era capitato raramente di essere la prima a scendere la mattina in un albergo.

In un angolo della stanza adocchio un cameriere che sembra stia per addormentarsi. Mi avvicino e lui, non appena incrocia il mio sguardo, mi domanda come possa aiutarmi, al che gli chiedo di portarmi un vassoio che mi consegna immediatamente dopo.

Lo ringrazio e lui mi congeda con un "Si figuri". Subito mi avvicino al tavolo del buffet e comincio a riempirlo di ogni cosa sia possibile riporvi all'interno.

E solamente quando mi trovo per le scale mi rendo conto di aver esagerato, dal momento che fatico a mantenere l'equilibrio e temo di far cadere tutto a terra nell'arco di pochi minuti.

Questo però miracolosamente non succede e, nonostante un po' di fatica ad aprire la porta della stanza, finalmente riesco ad entrarvi senza aver combinato alcun genere di disastro. Appoggio il vassoio su un comodino e mi giro a guardare Mattia.

È ancora disteso nel letto, le labbra rosee leggermente dischiuse, gli occhi chiusi e un'espressione rilassata. Indossa solo un paio di pantaloncini della tuta, per cui il suo petto e i suoi addominali perfettamente scolpiti si trovano in bella mostra assieme alle braccia muscolose, di cui una si trova sul petto e l'altra è lasciata libera lungo il fianco. Il suo petto si alza e si abbassa regolarmente sotto il rumore dei suoi sospiri e i morbidi capelli si affollano disordinatamente sulla fronte.

(Re)TurningDove le storie prendono vita. Scoprilo ora