Capitolo 2.

15.1K 409 26
                                    

Blake POV

Mentre attraverso il vialetto che mi divide dalla confraternita, uno strano presentimento mi obbliga a fermarmi.

La sensazione di essere osservato viene confermata quando incontro gli occhi di Zoe appoggiata alla sua macchina. Un vestito nero fascia tutte le sue forme lasciando poco spazio all'immaginazione mentre con il trucco pesante cerca di nascondere tutte le debolezze che conosco bene.
La sua vita non è mai stato un mio problema, ciò non significa però che non abbia mai visto il modo in cui si sforzi di omologarsi allo stereotipo fisico della bellezza perfetta, spingendosi a non mangiare anche per giorni. La sicurezza che la contraddistingue è soltanto una falsa e con me non prova neanche più a fingere di essere la persona che non è.
Zoe è stata la migliore delle amanti perché non ha mai ricercato qualcosa in più dai nostri incontri, ecco perché il nostro rapporto è durato così tanto. Fino a quando non si è permessa di calpestare limiti che non doveva, superando qualsiasi confine avessi imposto, solo per il gusto di sentirsi più forte.
Ma lei è soltanto una codarda.
Dal pomeriggio che ha raccontato tutto ad Alyssa è scomparsa dalla circolazione evitando di affrontarmi, forse è stato meglio così, non avrei risposto del mio corpo in quel momento. Sapevo però che prima o poi sarebbe riapparsa, mi sono già vendicato e lei solo ora sembra essersene accorta.
<<Blake ti devo parlare.>> Mantiene le giuste distanze, mi conosce e come gli altri sa che non conviene farmi arrabbiare più di quello che già sono. La voce tremante ne è la dimostrazione.
<<Io e te non abbiamo nulla da dirci. Dovresti solo ringraziarmi per non aver fatto tutto ciò che in quel momento mi passava per la testa, tra cui venirti a cercare. E ora vattene, non c'è più motivo di venire qui.>> So quello che vuole, l'ho visto subito dalle mani che non riesce a tener ferma e dalle occhiaie più evidenti che mai.
È così disperata da avvicinarsi qualche passo per tentare di trovare una soluzione.
<<Ne ho bisogno, ti prego>> lascia la frase in sospeso e mi guarda dritto negli occhi.
So quello che sta dicendo ma non mi lascio impietosire.
Ha scelto di essere dipendente da quella merda nel momento in cui ha desiderato provarla la prima volta. Non ho rispetto per le persone che hanno bisogno di drogarsi per tentare di rimediare alle loro vite, conosco la sensazione di essere schiavo da se stesso e chi cerca il piacere in cambio della libertà non è degno di ricevere nessuna commiserazione da parte mia.

Così mi giro e continuo a camminare, fino a quando le sue parole mi costringono a fermarmi
<<Alyssa doveva saperlo Blake, non pensavo t'importasse oltre il sesso.>>
La sua voce viene interrotta dalle mie mani che la stringono nel punto di connessione tra ossigeno e polmoni. Sento la pelle tremare sotto i miei diti, la paura è l'unica cosa che attraversa i suoi pensieri in questo momento.
Basta sentire il suo nome per non capire più un cazzo.
<<Non provare più a nominarla Zoe, non avevi nessun cazzo di diritto di parlare per me.>> Scandisco piano ogni lettera vicino al suo orecchio, le mie parole le devono rimanere ben impresse.
La sento boccheggiare ma non m'interessa. Deve capire che se tenterà di fare qualcos'altro dovrà vedersela con il mostro che in questo momento ha di fronte.
<<Ti manca l'aria vero? Questo è l'unico ponte che ti tiene in vita, e in questo momento è nelle mie mani. Le pulsazioni aumentano, i pensieri sono confusi. Stai pensando a come sopravvivere o a chi mancherai se morirai?>> Nessun pensiero mi attraversa la mente quando sono in queste condizioni, ma quando si tratta di lei anche il diavolo sembra tirarsi indietro.
Sto tenendo in mano la vita di una persona senza sentirmi in colpa, potrei interrompere la sua coscienza in questo preciso istante se solo lo volessi.
<<Non ti avvicinare più a lei o giuro che ti ammazzo.>> Finisco così la nostra conversazione e me ne vado senza voltarmi.
È questo ciò che sono e che conosco.
E mai nessuno potrà mai cambiarlo.

Non ho bisogno di bussare per entrare.
Travis tiene le braccia conserte mentre è appoggiato contro il porticato, deve aver assistito a tutta la scena. Con un cenno del capo m'invita a seguirlo, non c'è bisogno di spiegare nulla per capire che voglio essere lasciato in pace.
Arriviamo al salone principale dove sono sicuro di trovare John e Brad intendi a giocare a qualche stupido videogame, anche questa volta non mi sono sbagliato.
Basta un colpo di tosse per attirare la loro attenzione, sembrano stupiti di trovarmi qui.
<<Tutto bene?>> Domanda Brad allarmato, deve aver intuito qualcosa.
<<Ho bisogno che organizzi un incontro John, il prima possibile.>> Vado dritto al punto della mia visita ignorando la sua domanda, evitando di raccontare ciò che è appena successo.
Non devo dare nessuna spiegazione e anche se loro sanno di non dover chiedere, dalle occhiate che si scambiano capisco che muoiono dalla voglia di sapere qualcosa in più.
Non succederà mai.

<<Ci vuole tempo Blake lo sai, l'ultimo è stato solo una settimana fa.>> Cerca di giustificarsi perché non riesce a capire l'urgenza che provo.
Non lo biasimo, al suo posto avrei fatto lo stesso, ma non sono arrivato fin qui per ascoltare delle scuse.
<<Allora trova un modo. Divido la vincita con te per questo, cerca una soluzione. Non m'interessa che sia tutto accuratamente organizzato, ci deve essere solo un uomo e un luogo. Tralascia il resto dei particolari.>>
Può suonare un'assurdità dal loro punto di vista ma necessito di questo rimedio estremo per evitare che il veleno in circolo prenda di nuovo il sopravvento, com'è successo ieri. Sento un dannato bisogno di sfogarmi e non si tratta di una stupida tigna.
<<Sono i particolari che tengono insieme questo meccanismo e non possono essere ignorati. Ti sei forse scordato quando un unico dettaglio sfuggito abbia rischiato di farci esporre tutti?>> John si alza dal divano per pararmisi di fronte, la nostra altezza simile ci permette di guardarci perfettamente negli occhi.
<<Non chiedermi di metterci a rischio Blake.>> Leggo la sincerità nelle sue parole, so che chiedergli di affidare una parte alla sorte significhi per lui aumentare inutilmente il pericolo. È un matematico, calcolare le probabilità di rischio in ogni evento fa parte del suo modo di vedere la vita, per questo motivo è stato la mia miglior spalla in questi anni.
So anche che pretendere una cosa simile significherebbe chiedere di opprimere una parte della sua persona, e non potrei mai farlo.
<<Nessuno di voi ci sarà. Ho già in mente chi chiamare per farti sostituire quella sera, tu trovami solo un uomo e un posto.>>
Lo sguardo arreso mi fa capire che ha appena rinunciato a controbattere.
Ma qui non ho finito.
<<Brad, se vengo a scoprire che Zoe riuscirà a comprare quello schifo nel campus ti riterrò personalmente responsabile.>>

Nessuno di noi è un santo, nessuno.
Lasciamo credere il contrario a chi non ha visto ancora la realtà, disillusi di poter vivere nel mondo che hanno ascoltato nelle fiabe. Arriverà anche per loro il momento in cui rimpiangeranno di aver avuto fiducia nelle parole così distanti dalla vita vera.
Ogni essere umano lotta a proprio modo contro qualcosa, ognuno nel modo che conosce, nel mondo che più gli è vicino.
Allora chiudete gli occhi bambini, l'inferno che immaginate è molto più vicino di quanto credete.
Ci siete già dentro se sapete in quale direzione guardare.

<<Stasera ci sarà una festa al Blue Devil, ti passo a prendere più tardi>> Travis che mi ha riaccompagnato all'uscita mi sta guardando con un ghigno divertito in volto mentre pronuncia queste parole.
<<Smettila di sorridere in questo modo, sei fastidioso ragazzino.>>
Non riesco ad essere serio col più piccolo del gruppo, si possono vedere gli ingranaggi in funzione del suo cervello anche a un miglio di distanza quando ha qualcosa in testa.
Conosco Travis solo da un anno, quando durante una serata ha avuto l'idea di darmi un pugno perché pensava fossi un altro. Era ubriaco e stranamente non ho avuto l'istinto di spaccargli la faccia, da quella sera ha fatto di tutto per scusarsi e non se n'è più andato.
È l'opposto di me, nonostante questo però l'ho sempre visto come una mia responsabilità. Ecco perché mi riesce difficile comportarmi da stronzo con lui.
<<Cos'hai in mente?>> Domando poco convinto della sua proposta.
<<Sai amico dovresti ridere di più. Belle donne, musica, alcool, sono un mix impossibile da resistere anche per uno come te. Ho visto troppa tensione qui fuori, sento puzza di nervosismo anche da qui. È ora di cambiare aria fratello, c'è Trav per questo!>> Si indica come un'idiota prima di sbattermi la porta in faccia con un sorriso troppo euforico.
Scuoto la testa incredulo, forse quella sera avrei dovuto davvero rompergli il naso.

------------
Ciao ragazze🤍
Come promesso, ecco il nuovo aggiornamento.
Blake sembra sul punto di perdere la testa, o quasi. Cosa avrà in mente di fare?

Il prossimo capitolo invece sarà dal punto di vista di Alyssa, come vi aspettate di trovarla?

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se vi va lasciate una stellina e fatemi sapere le vostre idee.
A presto.🤍

(Ri)trovarsi 2, quando da soli non bastiamo.Where stories live. Discover now