La Costa Azzurra

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Non dire "villa" se non ce
l'hai nel sacco!
Susanna

Quando mia madre deve comunicare qualcosa di importante alla famiglia, chiama tutti a raccolta sotto il gazebo, quello sul terrazzo grande.
Quello con vista Colosseo e Colle Oppio, per intenderci.
E guai a farla aspettare!

«Azzurra, perdonami, devo salutarti, mia madre vuole vedermi immediatamente e se ritardo si farà prendere dalla solita crisi di nervi.»
«Sarà per l'acquisto della villa a Nizza?»
«No lo so, ma lo spero tanto! Non vedo l'ora di trascorrere la prossima estate a Nizza! Adoro Nizza! Siete tutti invitati, ovviamente. E mi raccomando, tieni questa notizia per te. È ancora presto per divulgarla»
«Ma certo, certo, per scaramanzia, tranquilla sarò una tomba. Fammi sapere se la trattativa è andata a buon fine, così ci organizziamo. Pensa, Azzurra che va in vacanza sulla Costa Azzurra. Non è divertente?»

Saluto Azzurra e ripongo l'iPhone12 nel cassetto della scrivania.
Mi avvio al randez-vous, prima che mia madre si faccia venire un attacco.

Oggi è il giorno in cui i miei genitori daranno finalmente l'annuncio ufficiale dell'acquisto della mega villa a Nizza, fronte mare, con tutti i confort e personale di servizio altamente qualificato pronto a soddisfare ogni nostra necessità.
E io non vedo l'ora di trascorrervi le mie vacanze estive.
Che condividerò, con dovizia di particolari, su tutti i miei profili social... vedo già il titolo a caratteri cubitali: Vacanze a Nizza. Una specie di "Vacanze romane" ma, ambientato a Nizza!

Non può essere diversamente perché la nostra offerta era dotata di molti zeri a destra! La villa è praticamente nostra.

Non resta che precipitarmi sotto il gazebo e ascoltare la buona novella!

Arrivata sul terrazzo del super attico, vedo che i miei genitori sono già lì, seduti sul divanetto a forma di ferro di cavallo bianco, sotto il gazebo bianco, mano nella mano.
Come gli innamorati di Peynet.

Mia madre mi fa cenno con la mano di raggiungerli.

Non capita spesso di vedere la famiglia riunita!

Mio padre Giovanni, colui che lavora sodo nell'azienda di famiglia, che era stata di suo padre e prima ancora di suo nonno, per guadagnarsi il denaro necessario a garantire un tenore di vita più che dignitoso alla sua famiglia.
Mio padre non parla molto del suo lavoro, tranne per informarci dei suoi numerosi viaggi di lavoro.
Per il resto nulla, so che riguarda il petrolio. E questo è quanto.

D'altronde mia madre, Anna, dice sempre che una moglie, non è tenuta ad essere informata sul lavoro del marito. L'importante è avere sempre a disposizione il denaro da spendere, tutto il resto riguarda l'uomo di casa. E, sempre fedele al suo motto, trascorre le sue giornate pianificando come spendere il denaro guadagnato, con tanto sudore, da mio padre, perché fermamente convinta che il denaro debba circolare.
Praticamente hanno trovato l'equilibrio perfetto.

E poi ci sono io, Susanna, 23 anni, figlia unica, con l'obbligo di tenere alto il buon nome della famiglia. Secondo mia madre ho davanti a me una promettente carriera come critico d'Arte, sempre in giro per mondo alla ricerca di opere d'arte dimenticate in qualche polverosa soffitta da esporre nella mia prestigiosissima galleria d'arte di fama internazionale e rilasciando interviste per le maggiori riviste del settore.
Deve aver visto troppi film di Indiana Jones. Anche se lui è un archeologo immaginario, per mia madre non fa differenza.

Sul mio nome avrei qualcosa da ridire.
Accuratamente scelto e voluto a tutti i costi da mia madre, se mio padre non avesse acconsentito si sarebbe fatta venire una delle sue memorabili crisi di nervi: ebbene sì, Susanna, dal momento che il cognome è Panna, ho vissuto tutta l'infanzia con il soprannome di Susanna tutta Panna. Ma tant'è.

Sono una sopravvissuta, e ci sono grandi cose per me dietro l'angolo!

Raggiunto il gazebo, non posso fare a meno di notare uno strano sorriso ebete sui loro volti.
Sarà l'emozione, una mega villa sulla Costa Azzurra può fare questo effetto.

Mia madre, sempre con il sorriso ebete, mi invita a sedermi.
«Accomodati bambina mia, lì, difronte a me»

Obbedisco, da brava figliola.

Rispondo al suo sorriso ebete con un altrettanto sorriso ebete, pieno di aspettative.

Adelaide, la mia impassibile tata filippina tutto fare che da sola porta avanti la casa, si china porgendomi un vassoio con dei bicchieri di tè freddo.
Ne prendo uno e sorseggio la bevanda zuccherina.
Strano, mia madre ha dichiarato guerra allo zucchero, dice che le fa venire la cellulite. Non capisco.
Sarà uno strappo alla regola per brindare alla Costa Azzurra?

Resto in trepidante attesa!

«Bambina mia, come ti ho già accennato, tuo padre e io dobbiamo dirti qualcosa di molto molto importante che riguarda il futuro della nostra famiglia.»

Ecco finalmente l'annuncio ufficiale... la villa sulla Costa Azzurra è nostra!
Sì!

Soldi Amore e Peli di gattoWhere stories live. Discover now