Capitolo 1 (Il risveglio)

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Selva: Il mio corpo...lo sento pesante... Così pesante che pensare di muoversi sembra impossibile. Sto vaneggiando, lasciandomi andare alla deriva, senza concentrarmi su qualcosa di specifico.

A poco a poco, un'idea inizia a riaffiorarmi nella mia mente. Se sono cosciente... significa che sono viva, giusto?

A poco a poco, riesco a sentire di nuovo le mie membra, e allo stesso tempo, controllarle. Come se il sangue scorre di nuovo verso di loro. Dietro le mie palpebre chiuse, l'oscurità sembra sollevarsi. Sto iniziando a capire che sono distesa su qualcosa di abbastanza comodo. Praticamente morbido. Come... un divano?

È questo pensiero che fa aprire gli occhi, un enorme sforzo.

Selva: (Cavolo... Mi sono fatta male dappertutto. Dove sono?)

Fatico a sorreggermi sui gomiti e a guardarmi intorno.

Selva: (Sembra... il maniero?)

Le immagini mi stanno tornando in un lampo, con un dettaglio tale che per un secondo mi sento debole. La caduta. la finestra. il vetro, il sangue...

Quegli uomini...

Mi siedo in un lampo, sono completamente sveglia adesso, i miei sensi sono in allerta.

Selva:(Cos'è successo? Dovrei essere morta!? Dopo una caduta del genere, non posso... Mi sentivo...cadere... E ho perso così tanto sangue!)

Questo è un dettaglio che mi colpisce. Abbasso subito gli occhi alle braccia. Non sto soffrendo più.

E le mie braccia hanno solo piccole cicatrici...

Selva:(Io... Questo è pazzesco! Ricordo tutto, non l'ho inventato io. Il vetro che entrava nella mia pelle, i tagli, l'impatto sul terreno... So che è successo. Quindi, come posso essere "guarita"?)

Selva: O forse sono rimasta priva di sensi molto più a lungo di quanto pensassi...?

???: Ehi, stai parlando con te stessa, tesoro? Pensavo fosse un'abitudine che solo i vecchi brontoloni come Aaron potevano prendere.

Una scarica di adrenalina investe il mio corpo e mi fa voltare così improvvisamente che sto per cadere dal divano. Istintivamente, cerco un qualche tipo di nascondiglio, non importa quanto lieve. Non ce n'era.

Un uomo con un grande sorriso è davanti a me. Un uomo che potrei trovarlo particolarmente affascinante... se non fossi così terrorizzata.

Beliath: Oh, scusa, forse avrei dovuto palesare prima la mia presenza, ma eri ancora KO qualche minuto fa, quindi...

Sono in preda al panico, incapace di decidere come comportarmi. Riconosco quest'uomo.

Era lui che si era avvicinato a me... Per salvarmi la vita?

Selva: Chiunque tu sia, resta dove sei! Non avvicinarti a me, hai capito? Cosa mi hai fatto?

Beliath:Oh, sembra che tu abbia una bella personalità. Ovviamente hai paura di me, ma hai ancora il coraggio di ordinarmi di non avvicinarmi... Potresti semplicemente essere più interessante del previsto, tesoro.

Selva: Cosa? Di cosa diavolo stai parlando?

Beliath: Beh, almeno non hai perso la lingua, non sono un grande fan delle piccole ragazzette timide. Oh, dopo un po' di tempo sono appassionate una volta che il ghiaccio è rotto, ma ci vuole così tanto sforzo per costruire la loro fiducia in se stesse ...

La paura, sta cedendo il posto a una certa repulsione. Disapprovo il suo modo di considerare la donna...

Selva: Sul serio? Eppure stai trasudando così tanta fiducia in te stesso che sono sorpresa che tu non riesca a cederla alle tue conquiste semplicemente guardandole.

Beliath RouteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora