Beliath Route

Capitolo 2 (Il gatto e il topo)

**Giardino**

Nonostante il trauma associato alla caduta, riesco a ricordare, l'orribile sensazione del mio corpo rotto...Il giardino del Maniero è un'oasi di pace in questa prigione che mi circonda. Sto facendo profondi respiri d'aria, respiro ed ispiro. E' l'unico posto dove posso godermi un po 'di calma e spazio. L'unico posto in cui la mia claustrofobia appena contratta si calma. Sono seduta su questa panchina da ore, non voglio tornare al maniero più di quando l'ho lasciato prima. Continuo a scivolare le dita sul collo, le lascio correre sulla mia pelle. Tremo non appena sento i deboli punti che stavo cercando...

I segni del morso.

Selva: (Solo adesso sto accettando la cosa, comunque... Cavolo... Vampiri. Come sono finita qui? Mi sento come se mi trovassi in uno di quei libri che divoravo ogni volta che riuscivo a mettere le mani su uno. E quando immaginavo di essere l'eroina, francamente, questo non era il tipo di scenario che avevo in mente.)

E con quello che sto passando, sono ben lungi dall'essere il personaggio principale della mia storia. Le informazioni che sono riuscita a raccogliere mi dicono questo: i miei "affittuari" soprannaturali vivono qui da molto tempo. E non hanno alcuna intenzione di andarsene... o di accettarmi in mezzo a loro. E non appena ci penso, la rabbia scaccia la mia paura.

Selva: (Avrebbero più considerazione per un animale domestico! Per un gatto o un cane, almeno, sarebbero trattati bene. Raphael è l'unico per il momento che sembra cercare di capirmi. Altrimenti, ci sono Vladimir e Beliath che si odiano e riversano il loro astio su di me. E nessuno dei due è interessato al mio destino. Fantastico... Non so cosa fare... Non lo so...)

Dopo che Beliath mi ha morsa, sono stata completamente prosciugata dalla mia forza. Lo shock, la paura, i sentimenti contrastanti... Ero in una nebbia totale per tutto il tempo, incapace di sapere se fossi tornata da sola, o se Beliath mi avesse riportato a casa. Mi sono svegliata nel mio letto molto più tardi, con il collo in dolore nonostante le ferite già curate. Non ho perso tempo, sono uscita dal letto a prendere un po' d'aria... Qualsiasi cosa è meglio che stare dentro da sola dopo quello che è appena successo.

Selva: (E ancora non capisco cosa mi sia accaduto con quell'agente di polizia. Perché non sono riuscita a parlargli? Perché non sono stata in grado di parlare con nessuno? Era come se qualcosa mi impedisse di farlo. Come se non potessi più pronunciare una sola parola. E mi sono sbloccata quando Beliath era lì. Perché, per l'amor del cielo... perché??)

Tutto questo pensiero mi sta logorando più di ogni altra cosa. Vado costantemente da un estremo all'altro. Beliath mi terrorizza ancora, tanto più da quando ho capito il mio... ruolo. Un approvvigionamento alimentare. Sono legata a questo vampiro in un modo che ancora non capisco e che, a quanto pare, può mordermi a suo piacimento. E questo mi terrorizza. E poi, più ci penso e più la rabbia affoga il mio sconforto ,vorrei tornare indietro e, non lasciare che mi trasformi in un pezzo di carne, dipendente dalla buona volontà di Beliath. La sensazione di impotenza è tornata... e finisco di nuovo al punto 1. Non vedo nessuna soluzione. Nessuna ancora, in ogni caso. E questo è ciò che mi spaventa più di ogni altra cosa.

Selva: (Nel frattempo, farò meglio a decidere come comportarmi. Questo mi aiuterà a resistere a Beliath e forse fargli capire che le cose non saranno facili. Ovviamente sembra pensare di essere più intelligente di tutti. Potrei anche giocare insieme a lui... E poi girare la situazione a mio vantaggio. Se lo faccio uscire dal suo mondo fantastico e gli mostrerò chiaramente che non andrò d'accordo con il suo grande atto, è destinato a calmarsi, anche se lo sconvolge. Dopotutto, ho iniziato a notare le due sfaccettature della sua personalità. Sicuramente dovrei essere in grado di fare buon uso di questo. )

Potrei essere in torto e non so fino a che punto sarei in grado di applicare quel comportamento, ma mi sento meglio dopo aver preso una decisione. Almeno mi sento come se sto facendo progressi. Tuttavia, c'è ancora una grande incognita rimasta nell'equazione ...