•𝚃𝙸 𝚅𝙰 𝙳𝙸 𝚅𝙾𝙻𝙰𝚁𝙴 𝙲𝙾𝙽 𝙼𝙴?•

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-"che vuol dire se io voglio?"

Lo guardai sorridendo -"seguimi"
Lo presi per mano e uscimmo da quel posto, c'era un silenzio profondo anche se sarebbe durato poco.
-"ora ti mostro una cosa"
Lo prendo in braccio e mi alzo in volo, mi fermo ad un'altezza che permette di vedere la città dall'alto, alcuni demoni uscirono per strada altri aprivano le finestre, e poi dall'hotel che non distava tanto, Charlie fece scoppiare in aria i suoi fuchi d'artificio...il massacro si era concluso, la notte era passata e il piccolo era salvo

-"è bellissimo da qua su" dopodiché stanco reduce da una nottata semi-insonne, sbadigliò e si lasciò andare tra le mie braccia addormentandosi. Io lo tenni stretto a me mentre per gli ultimi instanti mi godevo questo panorama di quiete, per questo ero in strada ore fa.

Tenendo stretto il piccolo mi diressi in volo verso l'hotel ma prima mi fermai sul tratto di strada in cui ho incontrato il piccolo...volevo vedere se la madre e il gruppo con cui fuggivamo si era salvato, così entrai nella via nella quale entrarono, ma come pensavo non c'era niente da fare, dopo cinquecento metri c'era un muro... è stata una carneficina senza via di fuga. Mi allontanai alla vista di quel massacro e all'uscita della strada una voce mi fece sussultare

-"chi è questo piccoletto cara?"
Era Alastor per fortuna, se fosse stato un estraneo d'istinto l'avrei colpito

-"ecco è davvero una lunga storia...e per oggi basta raccontarle"
-"cara, sai che ormai ti conosco come ogni macelleria qui presente, li vedo i tuoi occhi felici"
-"...l'ho salvato dal massacro, l'ho protetto fino ad'ora e ho deciso di crescerlo perché mi sono affezionata, dato che la mamma è stata uccisa"

Lui mi guarda da capo a piede sorridendomi, poi alzando con un dito il mento, poiché avevo il volto abbassato pensando che lo avessi deluso, mi disse

-"cara non devi giustificarti di nulla, so che ti ho insegnato a non essere sentimentale ma ad essere crudele. Ma anche io con te feci la stessa cosa ricordi"
Gli sorrisi

"Ma comunque dovrai aiutarmi per una settimana con i miei impegni perché uscita dall'hotel di nascosto"

Cazzo

-"Al ho diciotto anni posso fare quel che mi pare"
-"non se sei sotto la mia responsabilità"
-"bene...perché adesso questa piccola peste è sotto la mia responsabilità"
-"approposito come si chiama"
-"si chiama Gilead e non svegliarlo... è stato sveglio tutta la notte"..

-"ci tieni a lui così tanto che lo senti tuo?"
Arrossì a quell'affermazione e il mio mutismo funge da risposta a quella domanda.

-"sarà divertente e sicuramente sarà un bel intrattenimento, appena si sveglia gli preparerò la Jambalaya"

Rido. È fatto così ma io ci tengo a lui ugualmente, mi prende sotto braccio e ci incamminammo assieme, mentre lo ascolto condivido la mia coscienza con Kilgarra per sapere cosa ne pensa

-"allora che fai stai zitto? Non è da te"
-"sento quanto ci tieni a quel bambino...i tuoi istinti materni sono forti io non posso farci nulla, imparerò a conviverci...Basta che non mi trascuri"..
Per lui esporsi è uno sforzo ma lo apprezzo
-"Grazie Gar"

Arrivati all'hotel ero stanca morta, io metto Gilead affianco al mio letto e gli rimbocco le coperte, dorme profondamente...gli accerezzo il ciuffetto e gli dò un bacino sulla fronte.

Prima di addormentarmi vado da Kilgarra, lo aspetto sulla cima del monte e quando lo vedo arrivare mi avvicino a lui per accarezzarlo, avevo bisogno di vederlo...

-"stai tranquillo che nessuno potrà mai sostituirti" gli do un tenero bacio sul muso. Lui si imbarazza leggermente quando lo faccio, si stende a terra e mi tiene tra le due zampe anteriori, guardiamo l'orrizzonte, il vento scompiglia i capelli e lui poggia parte della testa sopra me per evitare di prendere freddo.

-"ti va di volare con me?"
Non me lo aveva mai chiesto in un anno che ci conosciamo davvero...
-"tu...intendi.."
-"sopra di me" e si abbassò alla mia altezza per farmi salire, poggiando un piede sulla sua ala per darmi la spinta necessaria e mi siedo all'inizio del suo collo, c'è una fossetta e posso appoggiarmi alle attaccature delle ali oppure alle piccole squame più lunghe. Avevo paura e lui la percepiva
-"una volta mi dissi che dovevo fidarmi di te, bene adesso chiudi la bocca e fidati"
Con un solo slancio in aria si innalza, è veloce...molto veloce, mi abbasso avvicinandosi al suo dorso per non essere spazzata via, mi reggo a lui chiudendo gli occhi, quando la salita finisce si ferma in aria

-"apri gli occhi stupida...e per favore le unghie"...ops

Non avevo mai sorvolato questo posto, i monti hanno tante sfumature di colore rosso e marrone, magnifico in tutto, nel silenzio di questo panorama il ruggito rauco e possente di Kilgarra riecheggia lungo l'orrizzonte.

Vola piano cullandomi, io mi stendo a pancia in giù sul suo dorso e con una mano lo accarezzo, fino a quando le forze non mi abbandonano e mi lascio cullare dalle oscillazioni lente e dolci del suo corpo in volo, addormendomi su di lui che accorgendosi di ciò, continuò a cullarmi con estrema attenzione.

Il nostro si può definire una sorta di amore. Un amore particolare poiché non è familiare...ma neanche come coppia tradizionale

Io faccio.oarte si lui, lui fa parte di me,   amiamo l'altro amando noi stessi, quando stiamo vicini siamo in pace, anche se siamo due, io percepisco i suoi sentimenti per me, lui percepisce i miei sentimenti per lui

Che possa diventare un amore a tutti gli effetti o meno non cambia nulla, vivremmo sempre assieme, nello stesso corpo per tutta la vita, ed io ne sono felice.

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SPAZIO AUTRICE

Bene ragazzi spero vi sia piaciuta la storia del mio OC e il mio OC. Io mi sono emozionata tanto a scriverla

Sappiate che i disegni che vi ho mostrato li ho fatti io, le immagini le prendo da Pinterest.

Volevo ringraziarvi per il supporto e le persone che pian piano mi hanno aiutato nelle stesura...specie il mio ragazzo, a cui dedico questa storia. Ti amo amore♥️

E niente ragazzi alla prossima storia

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𝙩𝙝𝙞𝙨 𝙞𝙨 𝙤𝙪𝙧 𝙨𝙩𝙤𝙧𝙮 °ᴴᵃᶻᵇⁱⁿ ʰᵒᵗᵉˡ°Onde histórias criam vida. Descubra agora