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Seduta sul davanzale della finestra della mia camera da letto, guardo le gocce di pioggia scivolare sul vetro: mi focalizzo su una gocciolina a caso e ne seguo tutto il tremolante percorso finché non sparisce schiantandosi contro il serramento. Di tanto in tanto, alcuni lampi illuminano all'improvviso il buio, rischiarando le strade deserte della città.

Non so chi abbia inventato il detto che la notte porta consiglio, perché a me sembra che, da tre giorni a questa parte, stia portando solo un carico extra di pensieri ed ansie che vanno a sommarsi a tutte quelle già accumulate.

Mi accendo l'ennesima sigaretta mentre fisso il corpo seminudo di George che giace prono, con la testa completamente infossata nel cuscino e le coperte adagiate all'altezza dell'ombelico. So che la tecnica del chiodo-scaccia-chiodo è piuttosto infantile e so anche che le probabilità che funzioni sono particolarmente basse, eppure mi aggrappo a qualsiasi cosa mi permetta di tenere la mente occupata anche solo per un'ora.

Il fatto che George risponda subito ai miei messaggi e si presenti a casa mia ogni volta che lo chiamo, mi dà un senso di controllo e di potere che con Gus non ho mai. In verità mi sento sempre un po' una merda quando mi approfitto di lui: anche se all'inizio tra noi era una cosa solo fisica, ultimamente lui ha cercato di accennare qualche discorso strano. Ha voluto portarmi a mangiare fuori, ormai si ferma spesso a dormire da me dopo il sesso e ha insistito qualche volta per fare attività insieme che non prevedessero necessariamente un letto.

In verità qualche volta mi è passato per il cervello di provarci seriamente con lui, di prendere tutto il pacchetto e non solo i benefici di quella che dovrebbe essere una relazione. Dopotutto Bex è un bravo ragazzo, non mi ha mai mancato di rispetto e con lui sto bene: sa come farmi ridere, c'è una buona sintonia ed è sempre gentile con me. Forse dovrei sbottonarmi un po' di più e vedere come va, non dovrei precludermi la possibilità di avere qualcosa in più oltre al sesso.

Eppure mi sembra sempre che manchi un pezzo, una parte fondamentale. Quando George mi bacia o quando mi sfiora la pelle nuda non ho mai provato le farfalle nello stomaco, non mi sono sentita mai a tre metri da terra, non ho mai avuto la sensazione che il resto del mondo non esistesse più.

Mi è bastata un'unica notte con Gustav per capire che non voglio accontentarmi di nulla che sia meno forte di quello che provo quando sono con lui, ma il problema è che lui non mi vuole. Non ha la minima considerazione di me, quindi adesso è Bexey a giacere nel mio letto.

Gli ultimi tre giorni sono stati una tortura: non ho fatto altro che riascoltare quella stupida canzone che Peep ha detto di aver scritto per me, ci ho pianto sopra almeno un milione di volte e ho fatto davvero fatica a togliermi dalla testa quei gemiti provenienti dalla camera da letto in cui si è chiuso con Layla.

Tuttavia non mi sono sentita usata: sono sempre stata consapevole che fosse solo questione di una notte con lui, ma mi aspettavo un minimo di riguardo in più quando la sua ragazza ha bussato alla sua porta. Avrebbe potuto evitare di definirmi con sufficienza come un'amica di amici e soprattutto non avrebbe dovuto portarsi a letto Layla proprio davanti a me. Tutti i messaggi che mi ha inviato in seguito, scusandosi per il suo comportamento, mi sono sembrati solo delle ulteriori prese per il culo e io sono stanca di stargli appresso, di rispondere alle sue punzecchiatine con altre provocazioni, di dover costantemente stare sull'attenti per non farmi mettere i piedi in testa.

Se vuole Layla, che stia con lei e la smetta definitivamente di assillarmi: non ha il minimo senso che continui a scrivermi pregandomi di rispondergli. Dopotutto l'abbiamo detto entrambi in auto: tra noi non c'è niente. Ma la differenza è che, a quanto pare, lui lo intendeva veramente; mentre io ho mentito spudoratamente solo per darmi un tono.

Non mi sento comunque di fargliene una colpa: che fosse uno stronzo lo sapevo dall'inizio, si è sempre mostrato insensibile e apatico nei miei confronti; sono io che mi sono sopravvalutata e ho pensato che sarei riuscita a gestire la situazione senza farmi del male.

"Hey, che ci fai sveglia?". La voce roca di Bexey mi riporta sulla Terra e mi fa rendere conto di aver appena sprecato una sigaretta: sono stata talmente immersa nei miei pensieri e nelle mie stesse contraddizioni che ho lasciato che si consumasse completamente tra le mie dita, senza fare neanche un tiro.

"Il temporale", balbetto colta alla sprovvista: "Mi ha svegliata".

Lui si stropiccia gli occhi, poi picchietta il palmo della mano sul materasso: "Dai, torna qui", mi dice con un sorriso stanco.

Butto il mozzicone insieme a tutti gli altri cadaveri sepolti dalla polvere grigia nel posacenere, poi scendo con un balzo dal davanzale e mi getto a peso morto sul letto. George si volta su un fianco e si accoccola accanto a me, intrecciando le sue gambe con le mie; mi cinge con un braccio il girovita e mi stampa un bacio sulla spalla.

"Cerca di dormire", mi sussurra accarezzandomi i capelli con dolcezza nel tentativo di farmi rilassare.

Resto immobile con gli occhi spalancati nel buio: è davvero questo quello che voglio?


***
NDA: mi prendo uno spazietto per ringraziarvi perché la storia ha già superato le 1000 letture <3 grazie mille, spero di cuore vi stia piacendo! siete dei cuoricini per tutti i commenti e le stelline che mi lasciate sotto ad ogni capitolo, il vostro parere è fondamentale per me e mi mantiene motivata💕 e niente raga, ci vediamo lunedì con il prossimo aggiornamento (mi godo il weekend in zona gialla eheh), love y'all :)

LET ME BLEED // LIL PEEPDove le storie prendono vita. Scoprilo ora