CAPITOLO 3

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Angolo dell'autore: salve a tutti, finalmente sono riuscita ad aggiornare. Questo capitolo non è particolarmente lungo, ma ho altre idee per il futuro, e mi serviva una introduzione che facesse ambientare la nostra protagonista ;)
Spero la storia continui ad essere di vostro gradimento, e attendo opinioni come sempre :)
Grazie!

La mattina seguente, Hoshi si svegliò di buon ora e gioviale.
*E così alla fine è arrivato il momento... Non so perché ma non sento la minima preoccupazione. È quasi come se sentissi che è la cosa più giusta da fare in questo momento*.
Con questi pensieri che le frullavano continuamente nella testa, si avviò in cucina per una buona colazione prima del viaggio.
"Hoshi, buongiorno. Vedo che sei di buon umore stamattina. Era da un po che non ti vedevo così eccitata"
"Ah mamma, buongiorno! Sì è vero... Io... Non lo so, ho la sensazione che questa sia una cosa che devo fare. Non saprei nemmeno io come spiegarlo"
"Senti figlia mia... Io sono contenta che tu sia felice per questa opportunità ma... non riesco a nasconderti la mia inquietudine. Insomma, parliamo pur sempre di un demone e..."
"Mamma lo so, ti conosco bene. Ma ti chiedo di fidarti di me. Non so come spiegarlo, ma sento che è una cosa che devo fare. Andrà tutto bene, tranquilla"

*Bene, colazione fatta, ora devo solo raccogliere le ultime cose da portare con me e sono pronta. Chissà in che modo avrà pensato di farmi viaggiare...*
Proprio in quel momento, la ragazza sentì un rumore davanti casa. Si affacciò alla porta e vide un drago, non era molto grande e portava una pergamena al collo. Dopo averla letta, capì che quello sarebbe stato il suo passaggio per il viaggio.

"Direi che è ora di andare. Mi raccomando, usa quei soldi e fatti aiutare, non fare tutto da sola"
"Non preoccuparti Hoshi, starò bene, assumerò qualcuno che mi aiuti. Devo ammettere che è stato gentile, spero che si comporti così bene anche con te..."
"Ne sono sicura, vedrai. Cercherò di scriverti ogni tanto, mi mancherai. Tornerò appena avrò finito tutto il lavoro".
Dopo circa mezz'ora di viaggio, la ragazza vide all'orizzonte una grande nave, con tanto di una torre a più piani.
*Wow, non mi aspettavo che vivesse in un posto simile. Credevo avesse una dimora fissa... Un grande palazzo o qualcosa del genere. Ho la vaga sensazione che conoscerò un demone molto interessante *, pensó Hoshi con un sorriso stampato in volto.
Atterrata sul ponte si ritrovò accolta da Kirinmaru in persona, il quale si avvicinò e la aiutò a scendere.
"Ti do il benvenuto, spero ti sentirai a tuo agio. Ho già fatto preparare i tuoi alloggi con tutti gli strumenti che ti serviranno"
"Vi ringrazio mio Signore, inizierò a lavorare al più presto"
"Non c'è alcuna fretta. Anzi, se sei d'accordo pensavo di fare prima un giro per farti conoscere meglio il posto"
Il demone si rivolse poi ai pochi servitori
"Da oggi questa ragazza lavorerà per me. Mi aspetto che le venga riservato un trattamento adeguato. Ogni sua richiesta per voi è un ordine, intesi?
Vieni con me, ti farò io da guida"
"Vi ringrazio, ma non vorrei essere di troppo disturbo. D'altra parte sono qui per lavorare..."

Kirinmaru rise dentro di sé e poi si rivolse alla ragazza.
"Esattamente, hai ragione. Sei qui per lavorare, non per essere la mia serva personale. Prenditi un paio di giorni per ambientarti, e poi potrai iniziare il lavoro. Ora permettimi di mostrarti la mia dimora..."
La ragazza annuì silenziosamente ed iniziò a seguirlo mantenendo qualche passo di distanza.
*Mi chiedo per quale motivo indossi sempre quella maschera. Al villaggio potrei capire, ma sembra che non se la tolga nemmeno qui. Non nego che a tratti mette un po' soggezione*
"Hoshi... Cosa fai lì? Non rimanere indietro"
"Ah sì, chiedo scusa... Ero sovrapensiero"
"Capisco... Vieni a vedere. Guarda giù, hai notato che la nave è completamente rivestita in ferro? Se ti senti a disagio stando qui in mezzo all'acqua puoi stare tranquilla; è decisamente una buona protezione"
"Wow non ci avevo fatto caso arrivando. È meraviglioso!"
*Mph... Lo sapevo che prima o poi questo lato di lei sarebbe venuto fuori. A quanto pare non mi sbagliavo, è una ragazza molto curiosa e... Particolare*

"Vieni, ti faccio vedere l'interno della torre e la tua stanza"
Una volta arrivati nel salone, la ragazza sgranò gli occhi estasiata dal particolare arredamento. Rimase particolarmente colpita dai due paraventi decorati con disegni floreali e non poté fare a meno di fermarsi ad osservarli con grande interesse.
Kirinmaru se ne accorse subito...
"Vedo che hai buon gusto per queste cose. Non mi stupisce, d'altra parte sei pur sempre un'artigiana tessile"
"Sì, non ho potuto fare a meno di notarli, hanno disegni stupendi. Beh, per quanto cose simili siano il mio pane quotidiano non credo che sarei in grado di riprodurre una qualità così elevata"
"Questo è quello che pensi tu, io credo che tu abbia del potenziale. Ti serve solo la materia prima giusta. Eccoci qui, questa è la tua stanza con tanto di laboratorio. In questo modo potrai confezionare gli abiti in tutta tranquillità senza essere disturbata"
"Mio Signore, io non so cosa dire. Non mi aspettavo così tanto spazio solo per me. Ah, chiedo scusa ma... Non ho potuto fare a meno di notare che possedete diversi libri, e sembrano molto particolari..."
"Se vuoi puoi leggerli, di solito ne sono abbastanza geloso ma... Mi sembri una ragazza molto curiosa e rispettosa, per cui non farti problemi e vieni nel mio studio quando vuoi"
Hoshi non poteva credere a quelle parole e si sentiva felice.
"Sul serio?! Grazie, accetto molto volentieri!"
"Però voglio porre una condizione. Vorrei che mi chiamassi per nome, niente più "Signore", va bene?"
"Sì d'accordo, Kirinmaru-sama" la ragazza concluse infine con un inchino.
"Molto bene, ti aspetto più tardi nel salone per il pranzo. Sistema le tue cose e cerca di prendere confidenza con l'ambiente. Se hai bisogno di qualcosa puoi tranquillamente rivolgerti ai miei servitori, ho già dato loro disposizioni di esaudire ogni tua rischiesta"

La giornata passò all'insegna del relax e di qualche lettura. Calata la notte, Hoshi si ritrovò sul ponte della nave ad ammirare il cielo quando, all'improvviso, sentì una voce familiare alle sue spalle.
"Non riesci a dormire...?"
"Ah, Kirinmaru-sama... No, va tutto bene. Ho solo voluto approfittarne, al villaggio non si vedono così tante stelle. È bellissimo..."
Kirinmaru sorprese sé stesso a soffermarsi sulla ragazza con lo sguardo per diversi secondi, era come se non riuscisse a smettere di osservarla.
"Capisco..."
"Vorrei chiedervi se fosse possibile inviare delle lettere a mia madre mentre sono qui. Vorrei poterla tranquillizzare"
"Nessun problema, ci penserà uno dei miei servitori a recapitarle. Non voglio negarti la possibilità di mantenere i contatti con la tua famiglia"
"Grazie, Kirinmaru-sama..."

Quella sera, rimasero entrambi in silenzio ad osservare il cielo stellato senza il minimo sentore di disagio prima di dormire, come se fosse la cosa più naturale al mondo per loro due, nonostante si fossero appena conosciuti.

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