capitolo uno

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"mollami, ti prego El ho un concerto dopo, non mi va, voglio riposarmi" sbuffai spostandola e voltandomi dall'altra parte del letto.

"dai amore almeno facciamo una foto, così la posto, la scorsa volta le ragazzine gelose, isteriche ed innamorate di te hanno superato il record" ridacchiò prendendo il telefono in mano e mettendo la mano sul mio pacco

"non hai capito che ti devi levare dai coglioni?" spostai con cattiveria la sua mano ed uscii dalla camera sbattendo la porta.

"attento c'è sim-" non sentii più ed ero già fuori, quando alla mia destra
"Simon, che cazzo ci fai qui?" ero incazzato e lui era l'ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento.

Si è l'uomo che mi ha aiutato a realizzare il mio sogno di cantante, ma anche l'uomo che mi ha rovinato la vita, mi ha fatto perdere tutto ciò che avevo. Grazie a lui, sono diventato un drogato, alcolizzato e pure anoressico.
A causa sua non parlo più con la mia famiglia da secoli, non ho più nemmeno un amico e l'unica cosa che ho è Eleanor questa fidanzata sotto contratto che lui paga per far vedere al mondo che non sono solo e che non mi ha reso una persona orribile che nessuno vuole solo per poter fabbricare i suoi soldi del cazzo spaccandomi il culo ogni sera.

"calmo topo, rientra ho sentito un casino da camera mia, non vorrai che si venga a scoprire che tu e Eleanor non state insieme? Sarebbe la tua rovina."
Non lo feci finire di parlare e lo ascoltai, entrai in camera, mi chiusi nel bagno e cercai di coprire la vicina isterica di quella gallina con il getto dell'acqua sempre più forte.
"Dio se mi chiama un altra volta topo lo uccido con le mie stesse mani"

"Potrei andare al bagno, il concerto è tra poco e Simon si arrabbierà se non ci vede insieme e i paparazzi non ci fotografano" sbraitò dopo un paio d'ore, mentre ero seduto sul pavimento con la mano nei capelli. "Ne va del mio contratto" continuò.

lei pensa al suo contratto, Simon ai suoi soldi e alla sua fama. C'è qualcuno a cui importa davvero di me? sono diventato un oggetto, non mi sento più una persona da tempo.

Ora uscirò da questo bagno farò il mio solito concertino con canzoni nemmeno scritte da me che mi fanno schifo e sarò di nuovo costretto a chiudermi in camera, fino a che la routine non si ripeterà.
Non posso più vivere così non c'è la faccio.

"andiamo" le urlai uscendo dal bagno, non mi sono cambiato, puzzavo e la maglia aveva chiazze di lacrime, ma ormai cosa importa? Non ne vale più la pena, nulla ha più senso.

Volevo fare il cantante per realizzare il mio sogno, per essere felice con la mia famiglia, un fidanzato e degli amici che non mi usano solo perché sono famoso ed ho molti soldi.

Ah si, sono gay e Simon mi ha impedito anche questo, bello no?

che vita del cazzo dio, voglio solo farla finita.

Ho cantato come al solito e accontentato tutti, Simon con i suoi soldi, Eleanor anche, quei poveri sfigati sotto il palco che mi credono una brava persona, sana di mente pure.

Ma io? A che posto sono io tra le mie priorità? sotto zero? Non penso mai a me e se ci provassi ora a farlo finirei in un baratro. Non c'è più speranza.

"vado in un bar a bere qualcosa."
"Ma Simon ti vedrà e si arrabbierà, poi che diranno se ti vedranno senza di me? Non voglio essere la cornuta per i paparazzi"
"Simon è troppo impegnato a contare i soldi che ha fatto stasera e a dormirci abbracciato. Tu invece vedi di andare un po' a fanculo, ho detto che berrò solo qualcosa, tranquilla non ti rovino la reputazione" la presi per il culo ed uscii

Non c'è la facevo più, è invivibile una vita così, tanto vale ubriacarsi e poi buttarsi da qualche ponte no? è esattamente quello che farò stasera. Ma prima magari mi scopo un uomo davanti a tutti, così giusto per mandare a fanculo quei due pezzi di merda, un ultimo regalino prima di morire coglioni.

"una birra alla spina grazie" chiesi alla cameriera bionda difronte a me
"ei ma tu sei" la bloccai
"Sta zitta, non sono nessuno" continuai
"Mio dio calmo, ecco a te"
"Sti vip, si credono tutti sto cazzo" mi insulto andandosene

"ei" mi si avvicinò un ragazzo molto carino era alto, di corporatura robusta, aveva i capelli rossi e gli occhi azzurri.
"ciao" gli risposi
"Qui tutto solo?" Si sedette accanto a me
"cercavo compagnia" ammiccai
"hai trovato la persona giusta allora" mi si avvicinò e senza esitare mi baciò, io ricambiai.

Parlammo per un po', ma io lo ascoltai poco, nel frattempo bevetti circa 6 birre, sembrava un bravo ragazzo da quel poco che avevo sentito.

Ormai più che sbronzo e certo di averci infilato giusto qualche pasticca nella birra cinque o sei, gli feci intendere solo con uno sguardo ciò che volevo fare, lui mi prese per un polso e mi portò in bagno

"sicuro di volerlo fare, non è la tua prima volta? In più sei anche sbronzo."
"Tu fallo e basta." Non ero cosciente, in quel momento volevo solo il cazzo di quel rosso su per il mio culo.

Lui lo infilò senza esitare, e a parte il dolore iniziale fu tutto molto bello, era una sensazione bellissima, ho sempre saputo di non essere etero, ma questo me l'ha confermato ancora di più. Gemevo come non ho mai sentito gemere alcuna ragazza, era straordinario.

Dopo varie posizioni e dopo avergli lasciato il mio finto numero, ancora abbastanza incosciente e barcollante mi diressi al ponte di Londra accanto al bar, ero entrato qui solo per questo.

Mi sedetti su di lui per un po' e ripensai alla mia vita, a ciò che avevo ma soprattutto a ciò che ho perso.

"io una vita così non la voglio"
"Vorrei sparisse louis tomlinson, per sempre." fu ciò che urlai prima di tuffarmi giù dai  60 metri che separavano il ponte dal mare.

Who is Louis Tomlinson?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora