Il tempo di rivedersi

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Non ho mai creduto nel destino, o meglio, non prima di conoscere Lino. Sembrerà strano, ma quel giorno ,quando ci siamo conosciuti, tra noi si è accesa una scintilla e da lì non ha smesso di crescere. Sono settimane che non lo sento, quanto mi piacerebbe rivederlo e rivivere i momenti indimenticabili che abbiamo passato assieme, ma purtroppo non succederà. È finito, è tutto finito. Lui ha l'anello al dito, io lo metterò presto e non è il caso di fare casini.
Mamma mi ha lasciato una bella porzione di pasta all'amatriciana, bella abbondante, così non la rifiuto e la prendo dentro. Sono giorni che non esco però, quindi cibo in frigo e iniziamo a prepararci, è ora di ricominciare a vivere Alessandra. Indosso un completino beige e prendo la mia amata pochette di Gucci dove all'interno metto il telefono, portafoglio e le chiavi di casa. La mia amata Roma splende. Il sole mi irradia felicità, lo sento, sarà una bella giornata. Camminando per vicoli, in cui confesso che forse potrei anche perdermi, sbuco in via Provenzali. Dopo una sosta nella mia caffetteria di fiducia riprendo il mio cammino, ma mi sembra di vederlo, sapete?
Davanti a me, come tante altre persone che prosegue per la sua strada. Forse non lo sto immaginando, forse è davvero lui?
Cerco di raggiungere quella figura a me famigliare, finché non finisco per finirci addosso. È lui, è senza dubbio lui.
"Ale" dice con tono un po' sbalordito
"Ti va un caffè?" Propone, così accetto, ne ho già preso uno, uno in più non farà poi così male.
"Allora, com'è andato il matrimonio?" Chiedo cercando di non far capire quanto io stia soffrendo
"Bene, tutto bene" spiega frettoloso mentre apre la bustina di zucchero, un po' di silenzio si intromette da noi, ma è proprio Lino a spingerlo via
"Tu, che mi racconti di bello, invece?"
Cosa dovrei dirgli? Forse che sono stata giorni chiusi in casa a piangere per lui? Che ho fatto l'amore con il mio fidanzato ma avrei voluto che fosse lui?
"Nulla di che, forse mi prendono per un film sulla vita di Carla Fracci.."
"Bell'acchiappo Mastro!" Commenta entusiasta
"Senti Lino..."
"Mmh?" Domanda incuriosito facendo il finto tonto
"Ehm..no, nulla. Senti, è stato bello rivederti, sono contenta che tu stia bene, a presto" cerco di svignarmela, ma proprio mentre arrivo alla porta
"Alessandra? La borsa!" Cavolo! Che sbadata! Si avvicina anche lui per porgermela
"Dove ce l'hai la testa mi chiedo io..." Lo sai dove ce l'ho Lino, lo sai
Accenno un sorrisetto
"Anche io ho bisogno di parlarti, facciamo da te, stasera?"
"Certo, a stasera" concludo poi, uscendo. Non ci credo. Sembra di essere rientrata nella nostra favola!

La sera stessa, mentre attendo il suo arrivo, mi sarò cambiata minimo dieci volte, ma alla fine opto per una cosa semplice, una comoda tuta. La tavola è apparecchiata normalmente, nulla di speciale a parte la meravigliosa amatriciana di mia mamma. Improvvisamente eccolo qui, ha suonato! Forza Alessandra. Vai.
Corro immediatamente alla porta e lo trovo molto più sciolto rispetto a stamattina.
"Ho pensato di portare da bere..." ammette poi alzando la sporta
"Dammi pure" lo accolgo portando il vino al tavolo
"Troppo tempo che non la vedevo!" Continua
"Dai vieni che si fredda" lo acclamo, così ci ritroviamo l'uno di fronte all'altra assieme ad un piatto di pasta
"Cosa dovevi dirmi?" Chiedo mentre continuiamo
"Sono stato uno stronzo"
Un grande stronzo.
"Ma del resto, avrebbe funzionato?"
(Spoiler Lino, sì.)
"Allora perché sei qui?" Mi viene immediato domandarglielo
"Perché oggi, quando ti ho vista...avevo bisogno di passare un po' di tempo con te e di parlarti. Tu invece, cosa volevi dirmi?"
Che mi sei mancato. Che non posso fare a meno di te.
"Non è importante, comunque grazie per essere venuto"
"Mi stai mandando via in un modo carino?" Ironizza
"Puoi rimanere quanto vuoi" chiarisco
"Dov'è lo scozzese?"
"Londra...e Antonella?" Ce lo stiamo davvero chiedendo a vicenda?
"A Milano per lavoro" risponde vagamente
"E perché sei qui a Roma?"
"Devo fare qualche provino per un remake di una serie americana, speriamo bene!" Incrocia le dita fiducioso
"La parte é già tua" aggiungo io
"Vedi Mastro, parlare con te mi alza l'autostima" ironizza
"Senti, hai più rivisto qualcuno? Della troupe o del cast?" Cambio discorso
Scossa la testa "Ho sentito Pier, ma di persona nessuno..."
"Perché non organizziamo qualcosa? Una bella cena al karaoke, che dici? È tanto che non la facciamo e sarebbe un modo per ritrovarci"
"Ale, ma abbiamo finito di registrare qualche mese fa, in ogni caso, io non so se riesco.." ironizza come se fosse poco
"Vabbè, io lo scrivo sul gruppo, poi chi vuole viene" continuo, lui sbadiglia e inizia ad alzarsi
"Meglio che vada"
"Ti accompagno alla porta" così faccio e ci fermiamo sull'uscio per un ultimo saluto
"Beh allora grazie Mastro, è sempre bello chiacchierare con te"
"Grazie a te" accenno prima di lasciarlo uscire
"Lino, aspetta..."
Si volta di scatto
"Quando possiamo rivederci? Mi sei mancato..." ammetto a malincuore
"Beh, il mio numero ce l'hai. Oppure se vuoi, ci incontriamo così, per caso, come oggi" abbozza un sorriso prima di avvicinarsi per abbracciarmi, il primo abbraccio dopo la nostra lontananza, un abbraccio desiderato da tempo, sia da lui che da me, quanto è bello riaverti qui, Lino.

Come nelle favole...Where stories live. Discover now