2.2 - Fight

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Il giorno dopo presi anch'io il treno – probabilmente lo stesso che prendevano gli altri – per andare in città. Le ragazze mi avevano scritto per chiedermi se volevo andare a fare compere con loro; avevano addirittura creato un gruppo con tutte quelle della classe... e io c'ero! Ero pure in quello della classe in generale – in cui Denki e Kirishima spammavano video "divertenti" a ripetizione e Mineta mandava in continuazione post VM18 – però essere inserita nel gruppo delle ragazze era stata una cosa diversa. Cioè, ero veramente parte della classe, mi reputavano loro amica anche se ero piombata fuori dal nulla da poche settimane, anche se sembravo un neonato alle prese con il quirk per la prima volta.

Fu una bella mattinata, anche se lo shopping non è cosa per me, alla fine Mina e Toru riuscirono a fare in modo che tutte uscissero almeno con almeno una busta – tutti tranne Uraraka che non aveva bisogno di nulla a sua dire. Non avevo idea della sua situazione economica, ma dal suo modello di telefono, dagli abiti di seconda mano e dal resto... forse sospettavo qualcosa. La vidi adocchiare due pendenti per cellulare abbinati verdi, per poi rimetterli a posto senza prenderli. Così decisi di farli "accidentalmente" cadere tra i miei acquisti, comprarli (tanto i soldi erano di Aizawa) e farglieli avere quando non avrebbe avuto modo di rifiutarli.

Per me avevo comprato una gonna nera di velluto molto simile ad una che già possedevo a casa mia; questa era però leggermente più corta e aveva la lampo scintillante meno lunga. Presi inoltre anche un top di cotone verde. E le scarpe! I miei amati tacchi quadrati erano tornati, sotto forma di un paio di mocassini scuri che mi facevano un piedino da Cenerentola.

«Allora io vado in stazione!» le salutai tutte.

«Che invidiaaa!» urlò Mina. «Vivi a scuola e non ti devi nemmeno svegliare presto! Io puureeee!»

Ero già sul punto di andare via quando Uraraka mi fermò con un «Ah!» muovendo qualche passo veloce in mia direzione. «Salutami Deku se lo vedi, ti prego!»

Inclinai la testa confusa. «Deku?» perché dovrei vederlo? Sto andando in stazione mica chissà dove!

«Beh passi accanto al suo quartiere! Non lo sai?» Evidentemente no. Non ricordavo nemmeno le strade di casa mia – della mia ex-casa – figurarsi se potevo ricordarmi i quartieri di una città mai vista. «È quella strada in periferia con gli appartamenti numerati, molto curata. Subito dopo l'area residenziale con le case a schiera.»

Aaaah! Ora ho capito. «Quella accanto al parchetto!» che era pieno di bambini sorridenti quando ci ero passata all'andata.

«Sì!» rispose battendo le mani. «È quasi sempre in giro ad allenarsi. Quindi se lo vedi...» Erano molto, troppo mielosi, ma erano carini insieme in fondo. Molto in fondo.

Le sorrisi. «Te lo saluto» conclusi. Era il momento giusto. «Oh! Ochako? Il tuo cellulare ha l'attacco per i pendenti?» Le chiesi, facendo la finta tonta.

«Sì, perché?» mi chiese confusa.

Le misi in mano i due pendenti senza darle modo di rifiutare e cominciando già ad allontanarmi. «Mi sono caduti tra i vestiti mentre ero in fila!» Quindi ormai erano pagati, addio ciao, too late ora sono tuoi.

Mi incamminarmi di corsa verso il parco, convinta di poter di nuovo godere della vista dei tanti bambinetti felici ma soprattutto per sfuggire ad un'eventuale rincorsa della ragazza.

Invece al ritorno erano spariti. Forse era per il cielo che cominciava a scurirsi delle prime sfumature del tramonto, o forse per il vento che cominciava ad alzarsi... o magari centrava qualcosa quella coltre di fumo nero che aleggiava tra le fronde degli alberi insieme alla puzza di bruciato.

Not a Love Story ||Bakugou x oc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora